Astrologia genetliaca e dottrina degli umori, La nascita, gli eventi, i tempi di vita, Temperamento e salute del corpo, animo e salute dell'animo
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Introduzione
In tanti articoli si è giunti ad osservare quanto succede per il termine della vita fornendo alcune nozioni della dottrina afetica secondo Tolomeo. Il caso che ora si presenta esprime delle condizioni vitali straordinariamente favorevoli e risponde ai requisiti richiesti secondo i principi della teoria afetica tolemaica ma anche secondo i principi della teoria dell’alcocoden.
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Della teoria dell’alcocoden
Pur se la teoria dell’alcocoden non ci è giunta completa, alcune considerazioni che possiamo leggere al riguardo sono di sicuro interesse. Il nome alcocoden ci viene dal medioevo. Questo nome, in realtà, è mediato dal persiano (costituisce la trascrizione latina del termine persiano kadh«uda\h) e indica “il padrone di casa” e “il maestro del domicilio” e corrisponde al termine greco “oikodespotes”: signore del domicilio o padrone di casa. Non è un concetto astrologico che nasce in Iran e neppure più tardi nell’astrologia islamica ma nasce da noi, dalla nostra indagine critica della letteratura greca [1]. Tale concetto si ritrova, ad esempio, in Doroteo, il quale scrive nel primo secolo prima della nascita di Cristo, e ci parla del “signore della genitura”, ed in fondo esprime lo stesso concetto dell’alcocoden, e lo troviamo in Paolo di Alessandria, che scrive nel quarto secolo dopo Cristo. Quando Vettio Valente, Paolo d’Alessandria e gli astrologi arabi si riferiscono a quelli che sono i requisiti per determinare l’alcocoden ci sono delle diversità ma, nel contempo, ci sono alcune somiglianze.
L’alcocoden viene chiamato “padrone di casa” o “signore del domicilio” perché questa sua funzione di padrone la esercita sulla Casa dell’afeta (il significatore vitale). È un concetto comune e fondamentale dell’astrologia islamica: lo troviamo in Tunisia e in alcuni poeti islamici. In realtà, si parte da due significatori principali. Il primo è l’hyleg [2] dei nostri astrologi latini medievali, termine con cui gli arabi si riferiscono all’afeta, al significatore vitale, con cui vogliono esprimere il concetto di “lasciar partire” ed esprime l’idea di un percorso vitale, della vita biologica come di una “carriera afetica”. Il secondo significatore è l’alcocoden, il signore dell’afeta, dove i due membri di questo binomio – afeta ed alcocoden – hanno un rapporto che è di coppia. In questa coppia l’hyleg è come la “mater familias”, colei che da effettivamente la vita; l’alcocoden è come il “pater familias”, colui che “informa” la vita secondo la sua natura (da la vita “formaliter”) e in questo speciale rapporto è contenuta la loro specifica funzione.
In Tolomeo manca tutta l’argomentazione, svolta soprattutto dagli Arabi ma introdotta dagli astrologi greci, dell’alcocoden. L’alcocoden è il signore dell’afeta, ma non semplicemente il signore del suo Domicilio, ma potrebbe anche essere il signore della Triplicità [3], dell’Esaltazione [4], del Confine [5], e tra questi candidati si sceglie quello che ha maggiori diritti e che è in aspetto all’afeta; l’osservazione dell’afeta è requisito indispensabile: se nessun astro forma figure con l’afeta la genitura è priva di alcocoden. Senz’altro, l’alcocoden può anche essere un luminare.
Possiamo dire che dall’alcocoden si traggono informazioni sulla qualità del dono di vita e della vita fisica, ma non si traggono informazioni sulla qualità della condizione di vita; dall’afeta, si traggono informazioni sulla “carriera afetica”, intendendovi le informazioni sugli incontri che si esprimono nel corso della vita. Perché l’afeta (l’hyleg) viene diretto (progredisce per il moto di direzione primaria [6] nei tempi successivi alla nascita) e dall’osservazione dei tempi e della qualità di questi incontri (il precisarsi di aspetti mondani e zodiacali) se ne traggono le informazioni sugli eventi (su quanto accade nella vita della persona). Si intende dire che l’afeta determina gli eventi della vita fisica non per sé ma per gli incontri che subisce nel corso del tempo e quello che determina è prevalentemente riferito “agli accadimenti” della “vita fisica”.
In tutta l’astrologia troviamo questa coppia, dell’afeta e dell’alcocoden, quindi, chi fa difetto rispetto a questa visione è proprio Tolomeo, forse perché egli, avendo trattato compiutamente la carriera afetica, si è accontentato di dimostrare questa carriera afetica, poi, non ha fatto menzione di tutto quello che riguarda la tradizione astrologica che è a monte della carriera afetica. Si potrebbe, al limite, pensare che quello che Tolomeo chiama “il dominatore dell’hairesis”, cioè l’astro che domina sul novilunio, sul Sole e sull’Oroscopo, nel giorno, e l’astro che domina sul plenilunio, sulla Luna e sulla Sorte di Fortuna [7], nella notte, sia in un certo senso equiparabile all’alcocoden e, quindi, che dalla sua qualità si possa desumere, allo stesso modo dell’alcocoden, informazioni sulla qualità della vita, ma in realtà i due concetti sono diversi. Inoltre, ci sono alcune discrepanze, come abbiamo detto prima, tra la tradizione islamica che riporta Paolo d’Alessandria, ed anche lo stesso Vettio Valente, ed alcuni astrologi arabi che si discostano in alcuni aspetti da quanto dicono questi autori per cui non risulta facile avere un quadro preciso ed uniforme al riguardo.
In ogni caso, sul concetto di alcocoden, possiamo dire che la condizione comune a tutti gli autori che parlano dell’alcocoden è che l’alcocoden dà una quantità di vita (una misura massima della quantità di vita) che non può essere superata. Questo significa che, se “svolgiamo” l’esame degli incontri aneretici dell’afeta, nei vari momenti, nel corso della vita, in cui si incontra “l’occasione aneretica”, questo momento può avvenire prima della quantità massima di vita indicata dall’alcocoden e mai dopo. Questo è il concetto comune a tutti gli astrologi.
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Determinare i tempi di vita
Vi sono sostanzialmente due modi per giudicare la quantità di vita: uno è quello di procedere per congetture, considerando le testimonianze all’afeta, la condizione dell’alcocoden e del dominatore tolemaico [8] sui luoghi vitali; l’altro è quello di osservare tutta la carriera afetica dell’afeta, con tutti gli incontri potenzialmente aneretici, giudicando tutte le testimonianze in ciascun incontro. Entrambi i metodi sono razionali, ma il secondo metodo è il più completo, anche se è molto più lungo del primo. Attraverso il solo alcocoden si giunge a determinare una durata massima teorica ed i momenti più pericolosi della vita ma non si giunge a determinare la durata della vita.
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Sul metodo per identificare l’alcocoden
Viene definito alcocoden l’astro che ha dignità sul luogo dell’hyleg e che lo osserva con un raggio (forma un aspetto). In caso di dubbio fra due o più astri si deve scegliere quello più angolare, nella propria hairesis [9], orientale al Sole. Poi, specificatamente, il Sole in Ariete o Leone e la Luna in Cancro o in Toro possono essere hyleg e alcocoden al tempo stesso.
La mancanza dell’alcocoden può essere un indice di debolezza o di vita breve, troncata bruscamente.
L’alcocoden per essere forte deve essere fuori dai raggi del Sole, orientale al Sole, angolare alla nascita.
L’Alcocoden, secondo la propria posizione, concede un determinato numero di anni di vita che può essere intero, medio, minore.
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L’alcocoden e gli anni di vita
Ora, a parte il modo in cui l’alcocoden viene identificato, il pianeta che diviene alcocoden dà la vita secondo i suoi periodi. Un’indicazione di questi periodi si ritrova nel testo di Al-Bîrûnî [10] che menziona, per ogni astro, gli anni massimi, i medi e i minori..
Sole | 120 anni |
Luna | 108 anni |
Venere | 82 anni |
Giove | 79 anni |
Mercurio | 76 anni |
Marte | 66 anni |
Saturno | 57 anni |
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Il numero più grande, di “anni massimi”, pari a 120 anni, è assegnato al Sole e possiamo ritenerlo, di norma, il limite biologico a cui è assoggettato l’organismo umano. Leggendo tutta la letteratura antica, in fondo, l’opinione che vien fuori è che: “l’uomo i 120 anni non li può superare se Dio non vuole, ma se Dio vuole li supera anche”. Proseguendo nell’ordine, alla Luna sono attribuiti 108 anni, a Venere 82 anni, a Giove 79 anni, per riferirci agli astri benefici. Poi, a Mercurio, che ha natura partecipiale, sono attribuiti 76 anni,a Marte 66 anni e a Saturno 57 anni.
Sappiamo che questi numeri nascono in Babilonia, si fondano sulla speculazione dei “ritorni” degli astri e sono il frutto della ricerca dei “periodi naturali del tempo” dei pianeti. Ora, i periodi naturali del tempo sono per definizione quelli dei luminari. Nei pianeti esistono questi periodi naturali del tempo quando noi cerchiamo i loro “ritorni luminosi”, quindi, il loro tornare alle “medesime proporzioni luminose”. Per fare questo si ricerca il momento in cui si crea la coincidenza di una loro rivoluzione siderale con la loro rivoluzione sinodica, in modo da creare un ritorno. Questo è uno dei loro fondamenti. Oltre a questo, hanno un fondamento basato sulle loro qualità, perché la somma di tutti questi anni, poi, deve produrre 360, quanti sono i gradi di tutto un cerchio.
Poi, seguono gli “anni medi” e gli “anni minori” che vengono determinati secondo un rapporto di proporzione di 1/3 e di 1/2 e così via. Sono distinzioni che si ispirano in parte a principi armonici di divisione secondo le quarte e le quinte [11].
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Alcocoden | anni interi | anni medi | anni minori |
Saturno | 57 | 43,5 | 30 |
Marte | 66 | 40,5 | 15 |
Mercurio | 76 | 48,0 | 20 |
Giove | 79 | 45,5 | 12 |
Venere | 82 | 45,0 | 8 |
Luna | 108 | 66,5 | 25 |
Sole | 120 | 69,5 | 19 |
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Gli anni che l’alcocoden può dare sono o gli anni completi, o gli anni medi o gli anni minori, a seconda di come è posto. Il criterio è che quando un pianeta è alcocoden ed è forte nella natività, dà i suoi anni completi, quando è debole non li può dare. Inoltre, tutti gli astri che si configurano all’alcocoden, e lo testimoniano favorevolmente, aggiungono i loro “anni minori”. Mentre, gli astri malefici che si configurano all’alcocoden sottraggono somme pari ai loro “anni minori”. Mercurio si comporta diversamente a seconda della sua specifica condizione e posizione.
Tornando a riferirci al significatore vitale, di cui dobbiamo cercare il signore, sappiamo che il modo di cercare l’afeta – l’hyleg – nella dottrina dell’alcocoden è un modo diverso da come si determina l’afeta nella dottrina tolemaica e, però, vediamo che a volte questi due diversi modi di procedere coincidono.
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La ricerca dell’hyleg
Al riguardo delle due dottrine, andremo a proporre un tema di nascita dove i due modi della ricerca dell’hyleg e dell’afeta coincidono. Nella ricerca dell’hyleg rimane salvo il criterio che in nascita diurna si osserva il Sole e in nascita notturna si osserva la Luna, e nella dottrina non ci sono altri hyleg al di fuori dei luminari. Si tratta di una dottrina greca la cui origine, come dicevamo, viene dalle speculazioni babilonesi “sui ritorni degli astri“ che troviamo in Doroteo e in Paolo d’Alessandria, in un periodo compreso tra il primo secolo avanti Cristo ed il quarto secolo dopo Cristo. All’interno di questa dottrina, che circoscrive la ricerca del significatore vitale ai soli luminari, possiamo trovarci nella circostanza di natività in cui l’hyleg è assente: è il caso in cui, ad esempio, il Sole è in ottava Casa e la Luna è in dodicesima Casa. Si tratta di un caso limite, ed è come se gli astrologi avessero voluto porre casi limite, di geniture che venivano denominate “prive di dominio”, a contrassegnare soggetti caratterizzati da una vita breve. Formulando una condizione ipotetica, i casi di vita longeva in cui il Sole è alcocoden ed è ben posto, è ben testimoniato da entrambi i benefici e dove non testimoniano i malefici, allora, secondo la dottrina dell’alcocoden, dovrebbe consentire il raggiungimento di un massimo della durata della vita pari a 140 anni [12].
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Vivere 108 anni, Madame Simone
In questa esposizione proponiamo la figura di nascita di Madame Simone, nata a Parigi il 3 aprile 1877 e vissuta fino al 1985, avendo raggiunto la veneranda età di 108 anni. Come vedremo, è il caso in cui il consueto esame delle caratteristiche precedenti e presenti alla nascita, costituiscono l’esempio di condizioni particolarmente favorevoli alla vita che esprimerà le sue possibilità massime (per quanto concerne la durata della vita). Preliminarmente, sia per valutare possibili rettifiche dell’ora di nascita dichiarata, sia per fare una congettura dei possibili tempi di vita anche secondo la dottrina afetica, si propongono le figure del plenilunio (Sizigia) e del novilunio precedenti la nascita. Una prima osservazione concerne il Sole che, nei minuti della nascita, è al sorgere (altezza negativa: –3), pertanto, la prima considerazione (e scelta) da fare è di poter ritenere o meno questa nascita diurna [13].
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La Sizigia precedente la nascita
Per la rettifica dell’ora di riferimento ricerchiamo, come di consueto, i dominatori della Sizigia [14] che precede la nascita, il plenilunio del 29 marzo 1877, per le ore 5,47 di T.U., con il luminare visibile a gradi 8°39’ di Ariete. Possiamo osservare che i pianeti tra cui porre la scelta sono Marte (Domicilio), Giove (Triplicità), Venere (Confine) ed il Sole (Esaltazione) – che sorge alla Nascita e in Sizigia –. Come di consueto, andremo a verificare se e come muta la condizione dei dominatori per il momento della nascita.
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latitudini | declinazioni | DH [15] | visibilità [16] | |
Sole | – | +03.44 | 5.88 | – |
Luna | -2.47 | -05.70 | 5.66 | – |
Saturno | -1.72 | -07.93 | 5.20 | -6.43 (n.v.) |
Giove | +0.40 | -23.02 | 0.26 | – |
Marte | -0.67 | -22.93 | 1.35 | – |
Venere | -1.46 | -01.90 | 5.70 | -2.23 (n.v.) |
Mercurio | -1.86 | -01.59 | 5.80 | -1.34 (n.v.) |
Tyche | – | – | 5.78 | – |
Daimon | – | – | 5.78 | – |
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La Sizigia precedente è molto simile alla genitura: sorgono 12°30’ Ariete ed il Sole è appena sorto; Venere, Mercurio e Saturno sono sotto i raggi; Giove e Marte occupano un angolo e testimoniano fortemente il Sole: la felice condizione del Sole per sé (dell’afeta per sé) e la condizione forte e benefica di Giove (che è in quadrato destro al Sole, tra i cardini del culmine e dell’Ascendente) e di Marte ben posto (che domina ed è in ricezione con il Sole), come vedremo, dalla Sizigia si trasmette nella genitura. La piena similarità tra Sizigia e genitura rappresenta un primo indice di una “pienezza” di quanto si esprime nella vita.
Inoltre, vediamo che la Luna è con la Sorte di Fortuna (e predispone ad una buona costituzione fisica) e si separa dal quadrato (occidentale) di Giove (condizione di forza e robustezza del fisico).
Le porte del nascere: rettifica dell’ora
Madame Simone nasce a Parigi nel 1877 quando era in vigore l’ora locale che comporta una differenza di 9,21 minuti da detrarre all’orario di Greenwich. L’ora della nascita è stata dichiarata per le ore 5,00 locali (ore 5,09,21 di T.U.) e l’indagine delle porte del nascere è stata fatta, per la mattinata del 3 aprile, dalle ore 4,30 locali alle ore 5,30 locali. Nella tabella che segue, riportiamo le poche isaritmie [17] trovate dei dominatori della sizigia, Marte, Giove, Venere e Sole:
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Ora locale | T.U. | pianeta che apre la porta | angolo |
4:58:39 | 5:08:00 | Marte | HOR |
5:00,39 | 5:10:00 | Giove/Venere/Marte | HOR/MC |
5:03:19 | 5:12:40 | Giove/Venere/Sole | MC |
5:09:39 | 5:19:00 | Giove | MC |
5:14:39 | 5:24:00 | Sole | HOR |
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La Sizigia novilunica
Trattandosi di nascita diurna, per l’argomento della vita dobbiamo osservare il Novilunio precedente la nascita. Il Novilunio [18] precedente si realizza il 15 marzo 1877 alle ore 2,53 di T.U. a gradi 24°40 Pesci.
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latitudini | declinazioni | DH | visibilità | |
Sole | – | -02.12 | 2.81 | – |
Luna | +1.28 | -00.95 | 2.89 | -7.18 (n.v.) |
Saturno | -1.70 | -08.55 | 3.25 | -2.83 (n.v.) |
Giove | +0.41 | -23.04 | 5.26 | – |
Marte | -0.37 | -23.54 | 5.95 | – |
Venere | -1.37 | -08.69 | 3.32 | -3.47 (n.v.) |
Mercurio | -2.22 | -11.54 | 3.49 | -4.40 (n.v.) |
Tyche | – | – | 5.92 | – |
Daimon | – | – | 5.92 | – |
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In questa figura sorge il Capricorno e sorge Marte. Giove è appena sorto ed è unito a Daimon (Tyche tolemaica [19] per nascita notturna). Per gli argomenti della salute e della vita, in questa figura notturna la Tyche tolemaica (a 7°38’ Capricorno) è unita per corpo a Giove (1°40’ Capricorno) e indica anche una condizione di forza e robustezza del fisico. La Sorte della Durata e del Fondamento (Basis [20) si presenta nel primo luogo in entrambe le sizigie (plenilunica e novilunica). Marte si presenta al sorgere (con Tyche e Daimon) e domina l’Ascendente (con Saturno) ed esprime qualcosa che concerne la “crasi temperamentale” di chi nasce nei giorni successivi. Anche in questa figura, che coinvolge il cardine dell’Oroscopo, vediamo che Giove è in esagono con Mercurio ed è in largo esagono zodiacale con il nodo lunare, con Venere e con Saturno. Si tratta di una figura che esprime forza in quanto vi è una “mutua ricezione” [21] tra Saturno e Giove dove Venere è in segno della sua Esaltazione e si “assimila” alla figura tra Giove e Saturno. Inoltre, Marte sorge nella figura ed è posto nel segno della sua Esaltazione, è unito per declinazione a Giove (con Giove sovreminente [22]), è in esagono zodiacale a Mercurio, al nodo, a Venere e a Saturno. Dobbiamo osservare che Venere domina la Triplicità di Marte, Saturno domina il Domicilio di Marte, Giove domina il grado del Novilunio. Inoltre, vediamo coinvolte alcune stelle brillanti (Laguna, Kaus borealis, Scheat, Fomalhaut, Arcturus) che ne rafforzano i significati. In sostanza, diciamo che si tratta di una figura complessa in cui vi è una “mistione di natura” e una grande forza dei benefici e dei malefici, tale da ipotizzare l’esprimersi di una energia vitale fuori dal comune.
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Il tema di nascita
Proponiamo la figura di nascita di Madame Simone, nata a Parigi il 3 aprile 1877, redatta per le ore 5,00,39 locali (ora 5,10,00 di T.U.).
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latitudini | declinazioni | DH | visibilità | |
Sole | – | +05.36 | 5.65 | – |
Luna | -5,18 | -27.85 | 1.99 | – |
Saturno | -1.73 | -07.72 | 5.54 | -7.65 (n.v.) |
Giove | +0.40 | -23.02 | 0.20 | – |
Marte | -0.79 | -22.58 | 2.09 | – |
Venere | -1.44 | +00.57 | 5.81 | -1.88 (n.v.) |
Mercurio | -1.34 | +02.75 | 5.64 | -0.37 (c.) |
Tyche | – | – | 2.34 | – |
Daimon | – | – | 2.34 | – |
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La genitura è da considerarsi diurna [23] in quanto sorgono 3°11’ Ariete ed il Sole è sotto l’orizzonte di un’altezza negativa di -3. Venere non è visibile, il crepuscolo sta scomparendo ed il Sole ha quasi illuminato anche il punto dell’occidente. Il Sole si considera hyleg per cui passiamo a considerare quali sono gli astri che hanno diritto sul Sole posto a 13°34’ Ariete: Domicilio di Marte; Triplicità del Sole; Esaltazione del Sole; Confine di Mercurio.
Degli astri che dominano il Sole vediamo che Marte si configura al Sole (figura di esagono nel mondo); Giove culmina e realizza un quadrato destro al Sole (figura nel mondo e nello zodiaco); Mercurio (a.v.: -0,37) è sotto i raggi del Sole, così come Venere (a.v.: -1,88) e Saturno (a.v.: -7,65) [24].
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Ipotesi di calcolo secondo la dottrina dell’alcocoden
Delle configurazioni che realizzano Marte e Giove, gli almuten di questa genitura, la più forte è quella di Giove, dove, però, Giove ha solo il diritto quale secondo trigonocratore del Sole. Questo potrebbe crearci un dubbio sulla possibilità di prenderlo in considerazione ma, in questo specifico caso, vi è da fare una considerazione ancora più importante. Qui il Sole è nella propria dignità (Esaltazione) ed è nell’angolo, pertanto, egli stesso è hyleg ed alcocoden e, in quanto tale (Sole in proprie dignità ed all’angolo d’oriente), prende con sé gli anni massimi, che sono 120. A questi 120 anni Giove aggiunge i suoi 12 anni minori, perché dà la sua testimonianza, ed arriviamo a 132 anni. Continuando a valutare le testimonianze, vediamo che la Luna è a 15° Sagittario, per cui è in trigono al Sole, sia nel mondo che nello zodiaco, per questo aggiunge i suoi anni minori che sono 25 [25]. Mercurio è combusto e nei giorni successivi (ma solo il giorno 16), si libera dai raggi e fa la levata eliaca. Venere è a 4°45’ Ariete ed è sotto i raggi e, con Saturno, permane sotto i raggi per molti giorni ancora. Per questi pianeti, il Sole va nei gradi di separazione, li lascia e li rende visibili ma, poiché questo non avviene nei sette giorni che seguono la nascita, non possiamo considerarli in piena forza.
Riepilogando un pò di numeri possiamo trarre una considerazione importante, il fatto che in questa natività la “quantità di vita” è tanta. Teniamo presente che il modo della sottrazione e della diminuzione non si può decidere se non si entra “nell’intimità” della teoria dell’alcocoden [26]. Nonostante ciò, la teoria, valutata nella sua generalità, mostra che per questa nascita “la vita è tanta”.
Semplificando le cose, diciamo che ai 120 anni del Sole possiamo aggiungere i 25 anni minori della Luna e i 12 anni minori di Giove. Anche lasciando fuori i valori di Venere e di Mercurio (la cui condizione di combustione e di vicinanza a Saturno, ci induce a non sommare i loro anni minori), giungiamo a 157 anni. Inoltre, dobbiamo sottrarre i 15 anni minori di Marte e i 30 anni minori di Saturno, pertanto, giungiamo all’ipotesi di una presumibile quantità di vita di 112 anni [27]. Come vedremo in realtà, Madame Simone raggiunge i 108 anni di età ed il caso rispetta il principio secondo cui l’alcocoden dà la quantità massima di vita oltre cui non si può andare.
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Dominio e testimonianza
In principio, vi è un punto di accordo tra la teoria afetica, così come è in Tolomeo, e la teoria dell’alcocoden. In entrambi i modi si osserva come è posto (la sua qualità) l’astro che ha diritto sull’afeta (o hyleg), perché sempre dal dispositore [28] e dalla sua qualità si può giudicare della quantità di vita. Detto questo, risulta evidente che per questa genitura possiamo ipotizzare una vita longeva.
In generale, nella dottrina dei dispositori si segue un criterio più importante secondo cui chi ha diritto su un significatore se oltre a dominare osserva ha priorità su chi domina senza osservare. Ora, in questa genitura ci potremmo porre un dubbio se considerare la natività notturna o diurna perché, da questo punto di vista, le considerazioni sono diverse. Se la consideriamo nascita diurna possiamo valutare come più forte la testimonianza di Giove (il quadrato) al Sole ed il dominio (per Triplicità) rispetto a Marte. Se, invece, la considerassimo nascita notturna, Marte sarebbe l’unico pianeta che si configura al Sole e che ha un diritto sul Sole. In questo ragionamento, possiamo sciogliere i dubbi prendendo in considerazione la condizione del Sole. Qui il Sole è in proprie dignità ed è angolare, pertanto, sia in nascita diurna che in nascita notturna, nella scelta dell’hyleg, dobbiamo partire sempre dal Sole. Nel valutare i diritti ci riferiamo prima al Domicilio ma anche a tutte le altre dignità. Inoltre, osserviamo che la figura più forte di questa natività, senza alcun dubbio, è la figura di Giove che culmina rispetto al Sole che sorge.
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Sui criteri della scelta
Ritornando ai principi dell’alcocoden, riepilogando, diciamo che l’alcocoden è quel pianeta che oltre ad avere diritto sul luogo dell’afeta lo osserva. Se più di un astro ha diritto ed osserva l’afeta si sceglie quello che ha maggior autorità. Se vi sono più testimonianze la più forte è quella che avviene per ricezione, dove si realizza una “comunicazione di virtù”. Inoltre, se vi sono più pianeti che hanno diritto, prendiamo quello che ha maggior autorità. Quello che è orientale piuttosto che quello che è occidentale; quello che è angolare rispetto a quello che lo è meno. Quasi come se noi dicessimo che quando qualcuno nasce tende a vivere il più possibile. Cioè, quello che viene dato, viene dato nella misura più ampia che sia possibile per quel momento (è come se noi facciamo quello che più possiamo fare). Quindi, si deve sempre scegliere quel pianeta che è più forte. E questo è il criterio da osservare in tutti i giudizi e non solo in quello sulla vita.
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Condizioni specifiche di questa natività
Nel commento a Tolomeo sono espressi i concetti di tashriq e taghrib che definiscono la differente forza dell’aspetto orientale e dell’aspetto occidentale [29]. Giove qui è nel suo tashriq che rappresenta la condizione di maggiore forza ed efficacia nell’orientalità: l’orientalità del quadrato destro, che è fortissimo e costituisce la tutela più grande rispetto all’afeta (e, quindi, al bene della vita). Inoltre, Sole e Luna sono in trigono tra di loro e nel triangolo del Sole – nei Segni di Fuoco –, anche per questo favorisce la vita. Favorisce non soltanto la vita ma anche le “condizioni della vita in generale” e le “condizioni dell’animo”, da cui, in fondo, dipende anche la vita stessa. Quindi, al primo sguardo osserviamo che la vita è molta. Poi, aggiungiamo le altre considerazioni, e vediamo che Saturno sta per avere la levata eliaca rispetto al Sole e quindi porterà qualche cosa della sua natura, vediamo la fase di Venere rispetto al Sole, che conferisce qualcosa di una natura commista, e così via. Però le condizioni più forti sono quelle che abbiamo visto.
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Nella dottrina afetica, il quadrato dell’afeta a se stesso
Dall’esame compiuto di questa natività, si ritiene utile porre una nota di precisazione al riguardo del principio, dichiarato all’interno della teoria afetica, che la vita non possa oltrepassare il quadrato dell’afeta. Questo concetto non è chiaramente espresso in Tolomeo anche se si potrebbe desumere dal testo di Tolomeo. Nel caso di Madame Simone, il termine della vita avviene in un momento successivo al precisarsi del quadrato dell’afeta a se stesso, sia per il moto diurno che per il moto zodiacale. Per cui, questa natività ci porta a discutere su una condizione sulla quale si possono esprimere dei dubbi perché il quadrato dell’afeta a sé stesso può essere grande o piccolo, cioè, dato da una quantità grande o piccola di arco di tempo. Ad esempio, sappiamo che il quadrato dell’afeta a sé stesso non è altro che il suo semiarco [30] e, allora, se noi nascessimo con il Sole al solstizio estivo, nel giorno, il semiarco sarebbe il più grande possibile. Se, invece, nascessimo con il Sole al solstizio invernale, nel giorno, il semiarco sarebbe il più piccolo possibile. E anche se avessimo le testimonianze di tutti i pianeti benefici queste non varrebbero a nulla di fronte al semiarco piccolo [31]. E se invece avessimo tutte le testimonianze dei pianeti malefici e il nostro semiarco fosse il più grande possibile, questo non varrebbe a nulla di fronte alle testimonianze dei malefici. Il ché ci porta di fronte a dei paradossi. Il paradosso maggiore sta in questo: dire che la vita non può superare una data quantità, questo è enunciare una legge biologica universale, che è una legge umana che riguarda l’uomo in quanto essere umano. Non riguarda una qualità della vita che muta di giorno in giorno, a seconda dei tempi delle nascite, perché mutano i temperamenti degli uomini a seconda dei momenti delle nascite ma non muta la possibilità biologica della vita in sé.
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Figura di direzione per l’epoca del termine della vita
Secondo i principi della teoria dell’alcocoden abbiamo determinato un limite massimo dei tempi di vita di Madame Simone. Ora proseguiamo l’indagine soffermandoci sull’epoca dell’effettivo termine della vita, attraverso l’osservazione di quanto accade per il procedere delle direzioni, delle perfezioni e delle rivoluzioni solari. Nel cerchio interno indichiamo le direzioni nel moto diurno, nel cerchio esterno le direzioni nel moto zodiacale, da osservare entrambe [32]. Inoltre, la legenda in figura indica i confini [33] a cui sono giunti gli astri.
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Confini | Declinazioni | DH | |
Oroscopo | Venere | +18.11 | 6.00 |
Mediocielo | Marte | +08.10 | 0.00 |
Sole | Saturno | +17.31 | 0.42 |
Luna | Marte | -03.96 | 2.58 |
Saturno | Giove | +19.66 | 2.43 |
Giove | Marte | +09.41 | 3.61 |
Marte | Mercurio | +20.49 | 5.60 |
Venere | Venere/Saturno | +17.68 | 0.94 |
Mercurio | Saturno | +17.29 | 0.61 |
Fortuna | Giove | – | 5.36 |
Daimon | Giove | – | 2.44 |
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Nel periodo vediamo che Saturno diventa il signore dei confini del Sole, l’afeta, e di Mercurio; mentre divisore [34] della Luna e del Mediocielo (ingresso) è Marte.
Nella ricerca, secondo la dottrina afetica, del possibile anereta della figura di Madame Simone, dovremmo cominciare dal malefico posto fuori hairesis [35]. Si tratta di nascita diurna e Saturno, sorto da poco, è sopra l’orizzonte ed è sotto i raggi del Sole. Marte è nella sua Esaltazione ed è il pianeta notturno posto sopra l’orizzonte, pertanto, tra i due, è il malefico fuori hairesis primo candidato quale anereta. Però dobbiamo tener presente che in questa nascita sia Saturno che Marte hanno figura con l’afeta quindi, per questo motivo, entrambi sono possibili anereti. D’altro canto, abbiamo anche visto che Marte ha diritto sul luogo del Sole, per Domicilio, ed è in figura con il Sole, e anche questa condizione ha una sua efficacia. Inoltre, Saturno, alla nascita è unito per declinazione al Sole ed è sotto i suoi raggi.
Muovendo la sfera per l’epoca del termine della vita non vi sono figure che si precisano di Marte o rispetto a Marte ma vediamo che si precisa la figura del Sole diretto che giunge al quadrato di Saturno di nascita.
Poiché parliamo di una persona di 108 anni, quale direzione aneretica [36], il quadrato del Sole a Saturno è una figura senz’altro sufficiente per determinare la fine della vita.
Altri aspetti
Oltre alla figura aneretica principale, del Sole (DH 0.42) che giunge al quadrato di Saturno (DH 5.54), si precisano le seguenti altre figure: la Luna (20° Pesci) giunge all’esagono di Marte (20°37’ Capricorno); Mercurio (DH 0.61) giunge al quadrato di Saturno (DH 5.54); Venere (10°16’ Leone) giunge al trigono di Mercurio (10°03’ Ariete); Daimon (DH 2.36) giunge a Tyche (DH 2.34) e al trigono del Sole (DH 5.65); Saturno (DH 2.43) giunge a Daimon (DH 2.34); il Mediocielo (decl. +8,10) giunge alla declinazione di Saturno (decl. -7,72); la Sorte di Nemesi [37] (DH 2.09) si oppone a Marte (DH 2.09); Sirio (DH 5.44) va all’unione del Sole (DH 5.65); l’asino boreale (DH 5.61) e la Greppia – Praesepe – (DH 5.67) sono unite a Saturno (DH 5.54); Antares (DH 2.22) si unisce a Tyche (DH 2.34) e si oppone a Marte (DH 2.09); Spica (DH 0.01) giunge al Fondocielo e si pone in quadrato all’Ascendente e in opposizione a Giove (DH 0.20).
La rivoluzione solare dell’anno 1985
Dopo l’esame dei moti di direzione osserviamo la rivoluzione solare integrata dagli spazi di perfezione (o profezione) del periodo [38]. La rivoluzione è stata calcolata per il luogo di nascita e il giorno 3 aprile 1985 alle ore 9,9,11 di T.U.
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latitudini | declinazioni | DH | visibilità | |
Sole | – | +05.35 | 2.57 | – |
Luna | +4.70 | +10.67 | 1.22 | – |
Saturno | +2.33 | -17.35 | 4.57 | – |
Giove | -0.44 | -17.80 | 1.52 | – |
Marte | +0.29 | +16.27 | 3.83 | -25.07 (v.) |
Venere | +7.76 | +12.83 | 2.22 | -7.72 (v.) |
Mercurio | +2.76 | +08.04 | 2.44 | -3.04 (n.v.) |
Tyche | – | – | 4.65 | – |
Daimon | – | – | 4.65 | – |
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Nella rivoluzione solare i signori dell’Anno (e dell’afeta) sono Marte e Venere e nella figura vediamo che Marte è opposto a Saturno, mentre Venere è in Ariete ed è unita al Sole. La morte avviene il 21 ottobre del 1985, durante la signoria di Marte, nella perfezione. Nel periodo abbiamo visto che Saturno diventa il signore dei confini del Sole, (l’afeta) e in rivoluzione si oppone allo spazio di perfezione del Sole e dell’Anno; mentre, divisore [39] della Luna è Marte.
La perfezione dell’Anno si muove, grosso modo, con la perfezione del Sole, ritorna sull’oroscopo e sul Sole di natività e il suo signore è Marte. Marte domina lo spazio dell’Anno e del Sole (l’afeta) e si presenta nella perfezione dell’Anno e del Sole, con il Sole, Venere e Mercurio.
La perfezione della Luna giunge alla propria posizione e a quella di Giove di nascita; inoltre, in direzione Spica (stella soccorritrice, di natura Venere/Mercurio) è giunta al Fondocielo, opponendosi a Giove di nascita: da questo potremmo porre l’ipotesi che si sia trattato di una morte tranquilla.
In rivoluzione, come alla nascita, la Luna è al suo ventre (latitudine +4,70), così come Venere (latitudine +7,76 [40]), a contrassegnare un momento fortemente “alterativo”. Inoltre, vediamo che in rivoluzione Saturno è unito a Tyche ed entrambi sono con Antares (stella malefica di natura marziana).
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Considerazioni
Il Sole in direzione precisa la figura aneretica con Saturno. Saturno, signore dei confini dell’afeta, in rivoluzione si oppone alla perfezione dell’afeta e a Marte (signore della perfezione dell’afeta, del periodo).
In generale, nel caso di persone di così grande età, le figure del momento possono essere anche molto semplici: la direzione è quella che abbiamo visto, poi, la perfezione dell’Anno ha la signoria di Marte … Marte è così posto ed ha la figura con Saturno … Saturno è diventato il signore dei confini del Sole; Saturno in direzione ha la figura con l’afeta; Saturno in rivoluzione si oppone alle perfezioni dell’Oroscopo e dell’afeta … Marte è il signore dei confini della Luna e precisa figure alla Luna sia in direzione che in rivoluzione … e questo può bastare.
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Conclusioni
Da tutto quanto abbiamo visto, possiamo dire che questa natività mostra le condizioni della longevità in modo evidente. In genitura sono state riprese pienamente le condizioni favorevoli alla vita che, in nuce (quale dato potenziale), avevamo osservato nelle sizigie precedenti. In questa natività il Sole è afeta, ma è anche hyleg ed alcocoden: perché è nei suoi diritti, perché ha un’efficacissima testimonianza di Giove, perché è in trigono alla Luna, e queste sono condizioni di grandissima forza. Pertanto, l’indagine di questo tema ci ha consentito di esporre alcune nozioni sulla teoria e sul calcolo dell’alcocoden e, nel modo consueto, di procedere ad un esame degli incontri aneretici secondo la dottrina afetica. Da una cosa e dall’altra si è potuta svolgere un’indagine soddisfacente ed esauriente.
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Note
[1] Fino al secondo, al terzo ed al quarto secolo dopo Cristo i metodi in astrologia erano moltissimi e si sono propagandati in un’area molto vasta. La base è una base astronomica che viene fondamentalmente da Babilonia e il massimo sviluppo della astrologia indù viene da Babilonia. Dell’astrologia egizia non abbiamo documenti scritti apprezzabili e anche il livello dell’astronomia egiziana è difficile da determinare con certezza. In ogni caso, la culla principale è stata Babilonia da cui si sono dipartite le maggiori informazioni. In Grecia tutto è arrivato tramite Babilonia e questo è successo anche da Babilonia verso l’Iran, verso l’India e, verosimilmente, anche verso l’Egitto.
[2] Per l’argomento della durata della vita gli Arabi, con la teoria dell’Hyleg, considerano afetici anche alcuni luoghi posti sotto l’orizzonte e formulano una serie di considerazioni che solo in parte coincidono con quanto esposto da Tolomeo.
[3] Signori della triplicità/trigonocratori: nel giorno/nella notte
Triplicità di fuoco Ariete, Leone, Sagittario Sole Giove
Triplicità di terra Toro, Vergine, Capricorno Venere Luna
Triplicità di aria Gemelli, Bilancia, Acquario Saturno Mercurio
Triplicità di acqua Cancro, Scorpione, Pesci Venere Marte
Doroteo di Sidone e gli arabi assumevano tre signori del Trigono o trigonocratori: primo trigonocratore, secondo trigonocratore e partecipante; e suddividevano i tempi della vita, del matrimonio e di tutte le questioni, in tre parti. Nell’esperienza fatta finora, con l’intento di cogliere dati essenziali e certi, è pienamente efficace l’osservazione di due soli trigonocratori.
[4] L’Esaltazione è la seconda dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove i pianeti mostrano il primo apparire della loro qualità. Gli effetti dell’esaltazioni sono i più repentini ed appariscenti. Saturno ha la propria esaltazione in Bilancia, Giove in Cancro, Marte in Capricorno, Venere in Pesci, Mercurio in Vergine, il Sole in Ariete, la Luna in Toro.
[5] Il Confine è la prima delle due dignità minori e consiste nella divisione di ciascun segno zodiacale in cinque settori di ampiezza variabile, ognuno dei quali viene assegnato ad uno dei cinque pianeti, esclusi i due luminari. I sistemi di divisione dei segni in confini riportati nell’astrologia classica sono tre: un sistema caldeo, uno egizio (a cui ci si riferisce nell’articolo) ed uno tolemaico. Il criterio di attribuzione dei confini sembra essere in relazione, come dice lo stesso Tolomeo, con i tempi ascensionali dei segni, ma sicuramente è stato successivamente corretto in base all’esperienza. Il confine ha molta forza ma il suo effetto è limitato nel tempo e riguarda i mutamenti brevi. È detto anche “termine” (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”.
[6] Moto primo o direzione di un punto della sfera locale è il suo spostamento nel senso del moto diurno verso un secondo punto, rimanendo invariate le sue coordinate celesti dell’istante iniziale. L’arco che il primo punto percorre in gradi equatoriali è l’arco di direzione. Quando il primo punto giunge per direzione al circolo orario del secondo punto, si dice che tra i due punti avviene un incontro di direzione. L’osservazione di questo moto costituisce il primo fondamento dell’arte della previsione astrologica (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it).
[7] Per questa e per le altre sorti indicate nell’articolo ci riferiamo al sistema di calcolo successivo a quello adottato da Placido Titi e da Adriano Negusanzio. Qualche anno dopo la morte di Placido, nella ristampa della Coelestis Philosophia del 1675, Francesco Brunacci e Francesco Maria Onorati propongono un metodo di calcolo che mantiene la stessa struttura del calcolo del Placido ma viene svolto interamente sull’equatore operando con l’ascensione obliqua dell’oroscopo e con le ascensioni miste (am) dei luminari, ovvero con le aoch nell’emisfero ascendente e con le doch in quello discendente, in modo da ottenere l’ascensione mista della sorte. Sulle argomentazioni teoriche e le modalità del calcolo, si segnala l’articolo pubblicato all’interno del sito www.cieloeterra.it dell’associazione Cielo e Terra “La sorte oraria, il vero oroscopo lunare”, di Marco Fumagalli, che amplia quanto già indicato nell’altro suo articolo “il calcolo delle sorti secondo Placido Titi” (pubblicato su Linguaggio Astrale n. 103 di giugno 1996).
La Sorte di Fortuna, Tyche, in ogni genitura può rappresentare il corpo, la vita, le acquisizioni, le sostanze materiali, la convivenza, il matrimonio e quanto viene condiviso nella vita di coppia. In ambito religioso, sono i beni condivisi nella comunità e la comunione con gli altri. Come la Luna, può esprimere qualcosa riguardo la casa, il domicilio, il luogo in cui si vive.
[8] Nonostante Tolomeo non parla di alcocoden c’è una forma personale di alcocoden che è mostrata quando parla dei significatori della vita nel giorno e nella notte: il pianeta che ha maggiori diritti sui tre significatori dell’hairesis diurna o notturna è una sorta di alcocoden tolemaico e l’osservazione di questo signore è comunque utile per avere una congettura di una quantità di vita sommaria.
[9] Hairesis – fazione – setta: è la condizione diurna o notturna di un astro, la sua appartenenza alla fazione del giorno o della notte; la concordia tra la fazione dei pianeti dominanti e il tempo della nascita (diurna o notturna) è fondamentale per il giudizio. I pianeti che rispettano la propria hairesis (in genitura diurna i diurni, in genitura notturna i notturni) operano nel modo migliore, secondo natura e giustizia; quelli che non rispettano la propria hairesis operano in modo contrario, con ostacoli e difficoltà. Il rispetto dell’hairesis non indica una maggior forza del pianeta ma un miglior modo di operare. Altre condizioni di rispetto dell’hairesis sono per i diurni, essere sopra l’orizzonte, avere luce crescente ed essere in segno maschile, per i notturni essere sotto l’orizzonte, avere luce calante ed essere in segno femminile (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”).
[10] Abū al-Rayḥān Muḥammad ibn Aḥmad al-Bīrūnī (o anche Abu Arrayhan Muhammad ibn Ahmad al-Biruni o, in italiano, Albiruni, Nacque in Corasmia (Khwarazm), anticamente una regione a Nord-Ovest della Persia, all’epoca sotto il califfato arabo–islamico degli Abbasidi, attualmente nota come Khiva (Uzbekistan).
Studiò matematica e astronomia sotto la guida di Abū Nasr Mansūr. Fu anche abile poliglotta: parlava infatti il persiano, l’arabo, il sanscrito il greco e aveva una discreta conoscenza anche del siriaco, dell’ebraico e del latino.
Fra i suoi più significativi contributi è meritevole di menzione il fatto che, a soli 17 anni, calcolò la latitudine di Kath (Khwarazm/Corasmia), basandosi sull’altezza massima apparente raggiunta dal Sole, ma è anche da ricordare che, al compimento dei 22 anni, scrisse diversi brevi trattati, incluso uno intitolato Cartografia, ovvero uno studio sulle proiezioni cartografiche che comprendeva la prima descrizione della proiezione azimutale equidistante. In seguito sviluppò degli spunti che sono visti come un’anticipazione di un sistema di coordinate polari.
Prima del compimento dei 27 anni, al-Bīrūnī scrisse un libro intitolato “Cronologia“ in cui egli si riferisce a un precedente lavoro – ora perso – che includeva un lavoro sull’ astrolabio, uno sul sistema decimale, quattro sull’astrologia e due di carattere storico.
Migliorò l’approssimazione del calcolo raggio terrestre in 6.339,6 chilometri, migliorando la stima di 6.314,5 km compiuta da Eratostene nel 230 a.C. (tratto da wikipedia)
[11] Tutti i cicli planetari sono basati su questo, ad esempio, anche gli indiani dividono le loro yuga secondo proporzioni armoniche.
[12] In tutto l’argomento della vita c’è più quantità che qualità: la vita non è diversa se l’afeta è il Sole o la Luna. Se la Luna culmina e il Sole sorge la genitura è plenilunica ed avremo la Sorte sopra l’orizzonte, vicino alla Luna; abbiamo quindi tre potenziali afeti, poiché Sole, Luna e Sorte sono in luoghi afetici; si potrebbe quindi pensare che la vita è più forte, ma non è così, poiché l’afeta è uno solo, il Sole! Vi sono natività in cui l’unico possibile afeta è l’oroscopo e la vita è molto lunga. La quantità di vita dipende dalle testimonianze all’afeta. Inoltre, potremmo anche trovarci nella particolare ipotesi in cui l’alcocoden coincide con l’anereta, anche se questa è una delle condizioni che l’interprete non vorrebbe mai trovare!
[13] Sono diurne le nascite che avvengono da quando il Sole sorge al suo tramonto (in cui il luminare del tempo è il Sole). Sono notturne le nascite che avvengono tramontato il Sole e fino ad una nuova alba (in cui il luminare del tempo è la Luna).
[14] La Sizigia è il novilunio o il plenilunio che precede la nascita ed è come una matrice che influenza i “caratteri fondamentali” di tutte le nascite dei giorni successivi fino al successivo novilunio/plenilunio. Il plenilunio ha una natura lunare, fa parte dell’hairesis notturna e sull’argomento della durata della vita viene osservato preferenzialmente nelle nascite notturne anche nel caso in cui la prima figura nei giorni precedenti la nascita fosse un novilunio.
[15] La distanza oraria si riferisce alla suddivisione del giorno in 24 ore ed è la misura oraria dell’astro osservato nella sua posizione relativa rispetto alla linea meridiana (asse fondocielo/mediocielo) ed alla linea dell’orizzonte (asse ascendente/discendente). I valori in distanza oraria (DH) indicati nella figura di direzione partono da un valore zero in prossimità del meridiano e determinano i quattro quadranti di sei ore l’uno del cerchio completo, nel seguente modo: dal fondocielo all’ascendente e dal fondocielo al discendente da 0 a 6 ore; dal mediocielo all’ascendente e dal mediocielo al discendente da 0 a 6 ore. Questo significa dire che l’astro situato esattamente sulla cuspide della seconda, dell’undicesima, della nona e della quinta Casa ha un valore di distanza oraria pari a 2 ore (DH 2.00); l’astro situato precisamente sulla cuspide della prima, della dodicesima, dell’ottava e della sesta Casa ha un valore di distanza oraria di 4 ore (DH 4.00), e così via.
[16] In questa colonna viene fornito il dato della visibilità degli astri per il giorno della nascita. Con la sigla v. intendiamo “visibile” o fuori dai raggi del Sole; con la sigla n.v. intendiamo “non visibile” o sotto i raggi (invisibilità e combustione). Con la sigla l.e. indichiamo la “levata eliaca” (che può essere mattutina o vespertina), con t.e. il “tramonto eliaco” (mattutino o vespertino). Con la sigla c. intendiamo la combustione del pianeta molto vicino al Sole, entro i tre gradi.
[17] Nelle 24 ore, del giorno, sono tanti i momenti in cui, secondo “cause precedenti”, che riguardano la “formazione di corpo e spirito”, la nascita dei bimbi è possibile. Secondo questa concezione, le fasi di formazione dell’embrione, dal concepimento alla nascita, devono seguire un ritmo armonico, esprimere un’assonanza che consente il compimento della gestazione. A questa concezione risponde la tecnica che è di Tolomeo e del suo tempo. Seguendo questa tecnica, ricercheremo, nel giorno di nascita, quei momenti in cui è possibile nascere. Si tratta di quelle “aperture delle porte” in cui i pianeti formano rapporti di eguaglianza numerica in virtù dei loro moti, isaritmie (che devono essere considerate secondo il moto orario), rispetto al sorgere o al culminare. Tali momenti possono essere pochi o tanti, ma la nostra scelta deve riguardare solo quei rapporti che si creano tra quel pianeta, che ha un chiaro dominio al tempo della sizigia e che troviamo riconfermato, per diritti, forza, operatività, concordia di hairesis, nel tema di nascita.
[18] Il novilunio che precede la nascita è come una matrice che influenza i “caratteri fondamentali” di tutte le nascite dei giorni successivi fino al successivo plenilunio. Ha una natura solare, fa parte dell’hairesis diurna e sull’argomento della durata della vita viene osservato preferenzialmente nelle nascite diurne anche nel caso in cui la prima figura nei giorni precedenti la nascita fosse un plenilunio.
[19] Tolomeo, delle sorti, a differenza degli arabi, prende in considerazione solo la Parte di Fortuna (Tychê) e la pone tra i cinque luoghi vitali da osservare in ogni tema di nascita. Il modo del calcolo di questa sorte, a cui Tolomeo attribuisce le qualità corporee, la salute e la vita, non muta per le nascite diurne e notturne.
La Sorte del Genio, Daimon, in ogni genitura può rappresentare l’intelletto, l’animo, il comportamento, i desideri profondi e le istanze interiori che indirizzano le scelte importanti della nostra vita.
[20] La Sorte del Fondamento, Basis, è la sorte che, secondo la tradizione, esprime il fondamento, l’origine, il legame tra corpo e anima. Indica qualcosa riguardo ciò che può costituire il baricentro personale, e che può rappresentare, una volta compreso, il punto fermo, il punto di equilibrio.
[21] Ricezione: è, in un’applicazione, il riconoscimento di natura da parte degli astri che uniscono le loro luci. Avviene in due modi: quando il pulsans è nelle dignità del receptor (Mercurio in Capricorno che si applica a Saturno in Toro) e quando il receptor è nelle dignità del pulsans (la Luna in Vergine che si applica a Saturno in Toro). Perché la ricezione sia efficace gli astri non devono essere indeboliti dalla combustione, dall’esilio, dalla caduta, dalla retrogradazione.
Ricezione mutua: è una ricezione in cui entrambi gli astri sono l’uno nelle dignità dell’altro. Per esempio la Luna che si congiunge a Venere nel segno del Toro, stando la prima nel domicilio di Venere e la seconda nell’esaltazione della Luna.
[22] In una coppia di pianeti è sovreminente, per il moto orario diurno, quello tra i due che è sorto prima, che risulta destro, più orientale. Tale condizione è massimamente operativa nella figura di quadrato ma si osserva nei vari aspetti ed anche nella congiunzione tra pianeti. Tale efficacia è integra sempre che il pianeta “destro” sia sopra l’orizzonte o, quantomeno, non si sia ancora separato dal cardine dell’ascendente o del discendente.
[23] “Luoghi afetici – gradi morti. Per quanto concerne i luoghi afetici Tolomeo considera come inizio del primo luogo i “cinque gradi” che precedono l’Ascendente, e così per tutte le altre Case. Questi 5 gradi non sono gradi eclittici, ma sono gradi di AOCH o DOCH, pari a 5 trentesimi di Casa, ovvero 1/6 della doppia ora temporale, che corrispondono a una DH di 0,333 ore temporali dalla cuspide. Con questo si vuole dire che quando il Sole sorge entra nella 12° casa, ma finché non si è separato di oltre 1/6 della doppia ora temporale non si è ancora completamente separato dall’Ascendente, e così per le altre Case. Questo spazio di 5 gradi non si deve applicare solo ai luoghi afetici, ma sempre, in tutti i giudizi. È un concetto simile a quello della vis luminis dei pianeti, ma mentre la vis luminis varia da pianeta a pianeta, nel moto diurno questi 5 gradi sono una quantità fissa, che vale per tutte le Case e per tutti i corpi celesti. Sono i gradi che Al-Bîrûnî chiama i “gradi morti”. Il discorso è simile a quello fatto da Gauquelin, che tuttavia ha trovato degli spazi molto più ampi. Però se si considera che la maggior parte delle natività vanno sempre anticipate, allora i valori di Gauquelin si avvicinano a quelli tolemaici (considerazioni di Giuseppe Bezza)”.
[24] Si chiarisce che qui viene presa in considerazione la misura, proposta da Schoch, della quantità dell’arco condotto dallo zenith al nadir e passante per i luoghi dell’astro e del Sole, tale da consentire la prima o ultima visibilità dell’astro ad oriente (levante) o ad occidente (tramonto); per Mercurio tali valori vanno da -13.00 a -9.5 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Venere tali valori vanno da -5.80 a -5.20 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Marte tali valori vanno da -14.30 a -13.12 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Giove tali valori vanno da -9.00 a -7.30 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Saturno tali valori vanno da -13,00 a -10.18 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino). Per valori inferiori di segno negativo) il pianeta è invisibile o combusto, per valori superiori (di segno negativo) ma vicini a quelli proposti, vi è la condizione di visibilità e di una maggior forza ed operatività.
Arcus visionis: (a.v.) è l’arco di depressione sotto l’orizzonte, o altezza negativa, che il Sole deve avere perché un corpo celeste che sorge o che tramonta prima o dopo il Sole risulti visibile all’occhio umano. Ciascun corpo celeste, sia esso una stella o un pianeta, ha un diverso arcus visionis che dipende dalla sua magnitudine apparente: maggiore è la luminosità del corpo celeste, minore è il suo arcus visionis, ovvero l’astro può essere visibile all’orizzonte anche con un cielo più chiaro. Per un corretto calcolo dell’arcus visionis occorre considerare la differenza in azimut tra il luogo in cui sorge (o tramonta) l’astro e quello in cui sorge (o tramonta) il Sole.
[25] Per la misura dei tempi da valutare in questo ambito non è rilevante se la Luna sia calante o crescente di luce: ora è calante di luce ed è alla sua seconda gibbosità.
[26] Quindi dovremmo ragionare sui numeri da attribuire, per la sottrazione, a Mercurio ed ai malefici poiché qui vediamo che Marte è ben posto e in sue dignità ed è in “ricezione mutua” con il Sole; Saturno va al sorgere eliaco ed è in segno di Giove, e diverse altre considerazioni.
[27] Le testimonianze dei malefici all’afeta tolgono sempre e comunque degli anni, anche se il malefico è ben posto, se è forte e se ha aspetti armonici. Però, quando il malefico è alcocoden dà i suoi anni e questi anni saranno tanti o pochi a seconda di come è posto. Inoltre, il benefico che sia combusto non può aggiungere anni di vita. Laddove l’astro combusto è alcocoden dà i suoi anni minori, per cui, se noi qui prendiamo Venere e la consideriamo combusta, gli 8 anni non potremmo aggiungerli e rimarremmo ai 112 anni di vita (120 anni + 25 + 12 -15 -30 = 112 anni).
Anche nell’ipotesi in cui l’alcocoden sia un astro retrogrado dà sempre i suoi anni minori e questi anni minori li dà entro una certa proporzione del suo arco di retrogradazione. A seconda di quando è cominciato e di quando è finito si prende una proporzione, e così via. Se il periodo di retrogradazione è di 180 giorni e il pianeta è retrogrado da 60 giorni, per cui è ad un terzo della sua retrogradazione, allora se ne toglie 1/3, cioè considero gli anni minori ma ne sottraggo un terzo e il numero residuo è da sommare.
[28] Il dispositore di un pianeta, di una sorte, di un angolo è il pianeta che ha maggiori dignità sul luogo zodiacale del pianeta, della sorte, dell’oroscopo, o di altri punti della sfera celeste. Il dispositore della genitura è il pianeta che prevale sugli altri per dignità sui cinque significatori afetici (Sole, Luna, Oroscopo, Sorte, Sizigia), e per migliore posizione nella figura.
[29] Orientale: (emisfero o.) è, dei due emisferi nei quali viene divisa la sfera locale dal meridiano, quello che comprende il punto Est; (pianeta o. rispetto alla genitura) è il pianeta situato nell’emisfero orientale; (pianeta o. rispetto al Sole). Orientalità relativa: è così chiamata la condizione del pianeta che, al sorgere del Sole, si trova fuori dai raggi solari entro lo spazio del 1° quadrante (tra oroscopo e mediocielo), ovvero non oltre la distanza di 6 ore temporali dal Sole in senso orario.
Occidentale: (emisfero o.) è, dei due emisferi nei quali viene divisa la sfera locale dal meridiano, quello che comprende il punto Ovest; (pianeta o. rispetto alla genitura) è il pianeta situato nell’emisfero occidentale; (pianeta o. rispetto al Sole). Occidentalità relativa: è così chiamata la condizione del pianeta che, al tramontare del Sole, si trova fuori dai raggi solari entro lo spazio del 2° quadrante (tra mediocielo ed occidente), ovvero non oltre la distanza di 6 ore temporali dal Sole in senso antiorario.
[30] In geometria si definisce arco la parte di una curva regolare compresa fra due suoi punti, detti estremi dell’arco. Le misure degli archi di circonferenza sono espresse frequentemente in gradi o radianti, assumendo la circonferenza stessa, ovvero parte di essa, come unità di misura.
Arco diurno: (AD) di un astro è l’arco che esso descrive sopra l’orizzonte dal suo sorgere al suo tramontare per effetto del moto diurno. Indica quanto tempo l’astro rimane sopra l’orizzonte e si esprime in gradi equatoriali. Ogni punto dell’equatore ha un AD pari a 180°; ogni punto con declinazione positiva ha un AD maggiore di 180°; ogni punto con declinazione negativa ha un AD minore di 180°. La somma dell’arco diurno e di quello notturno è sempre pari a 360° che corrispondono ad una rotazione completa della sfera in 24 ore.
Semiarco diurno: (SAD) di un astro è l’arco che esso descrive sopra l’orizzonte dal suo sorgere alla sua culminazione superiore; è pari alla metà dell’arco diurno. Il SAD di un punto dell’equatore è sempre pari 90°.
In modo analogo possiamo parlare di arco notturno e di semiarco notturno.
[31] Il quadrato dell’afeta a sé stesso produce un periodo critico, questo è indubbio, ma non penso che sia da considerare il punto invalicabile, come considerazione biologica, perché allora dovremmo porre come enunciato che il concetto di vita biologico non è universale ma limitato a ciascuno di noi.
Il quadrato dell’afeta a sé stesso è pari al semiarco diurno. Noi lo consideriamo in due modi, nel mondo e nello zodiaco. Nel mondo è uguale al suo semiarco, nello zodiaco è il considerare quando l’afeta giunge al grado che è quadrato a sé stesso. Come qui il Sole è a 13° Ariete per cui valuteremo quando il Sole giunge a 13° Cancro, cioè in quanto tempo giunge al Sole 13° Cancro. In questo caso, i tempi saranno più o meno simili, sia nel mondo che nello zodiaco e, comunque, i tempi non potranno superare i 90 tempi. Più si è vicino agli equinozi più è vicino ai 90 tempi. Ai solstizi i tempi sono di molto maggiori o minori di 90.
Questo concetto del quadrato all’afeta è simile alla questione dell’alcocoden. Cioè, tra i 57 anni minimo che sono gli anni completi di Saturno ed i 120 anni massimi del Sole, c’è, più o meno, la stessa relazione che esiste tra il solstizio invernale ed il solstizio estivo. Proclo dice che il momento migliore per il concepimento è il concepire nel segno del Capricorno perché lì si dilata la luce e porta la nascita alla fine dell’estate, nel segno della Vergine (Proclo, d’altronde, nacque all’equinozio di primavera).
[32] Il movimento di direzione primaria rappresenta una rotazione della volta celeste, della sfera locale che, partendo dalla posizione iniziale all’istante della nascita, si muove secondo il moto diurno.
La direzione nel mondo è quando un astro si muove nel suo moto diurno, però, muovendosi nel suo moto diurno resta fermo nel suo grado zodiacale, allora la sua virtù rimane impressa in questo grado zodiacale.
La direzione nello zodiaco è quando un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo e tutti i gradi dello zodiaco salgono a lui. Allora, dire che un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo, ad esempio in decima Casa, è dire che la sua virtù nel mondo permane e non si muove, e tutti i gradi dello zodiaco salgono indicando i cambiamenti e il mutare delle cose.
[33] Si rimanda a quanto contenuto nella nota n. 5.
[34] Signore dei Confini o Divisore di un significatore, per un dato periodo di tempo, è il pianeta che domina i confini del grado eclittico in cui giunge la direzione nello zodiaco del significatore stesso. Il divisore assume un dominio sul significatore per tutto il periodo durante il quale la direzione rimane entro i suoi confini, e condivide questo dominio con il suddivisore. Suddivisore di un significatore per un dato periodo di tempo, è il pianeta che ha ricevuto per ultimo la direzione del significatore, nello zodiaco o nel mondo. Il Suddivisore assume un dominio sul significatore e lo mantiene finché quest’ultimo compie una direzione ad un diverso pianeta (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it).
[35] Di norma appare essere investito di virtù aneretica piuttosto quel malefico che contraddice l’hairesis, quindi piuttosto Saturno nelle geniture notturne e Marte nelle diurne. Questo perché di norma il malefico che rispetta l’hairesis agisce secondo natura, mentre il malefico che contraddice l’hairesis agisce contro natura e quindi ha più virtù aneretica dell’altro. Sono più operanti, in senso generalissimo, i pianeti che sono sopra l’orizzonte piuttosto che quelli che sono sotto; per cui nel giorno Marte sopra l’orizzonte è operante contro hairesis, così come nella notte Saturno sopra l’orizzonte è operante contro hairesis; però, poiché i pianeti divengono operanti anche occupando un angolo, quando nel giorno i notturni (o nella notte i diurni) occupano un angolo sono operanti contro hairesis.
[36] Nella dottrina afetica anereta è il pianeta ‘uccisore’ che, unendosi (precisando un aspetto) per direzione all’afeta, determina la fine della vita. Di norma l’anereta è o Marte o Saturno, ma talvolta anche il Sole può assumere virtù aneretica. La direzione aneretica può avvenire per corpo, per raggio, per declinazione, nello zodiaco o nel mondo. Gli anereti sono 16, secondo il Nabod:
– 2 unioni dei due malefici;
– 2 quadrati destri o sinistri dei malefici;
– 2 opposizioni dei malefici;
– il quadrato dell’afeta medesimo, poiché, di norma (con delle considerazioni al riguardo), la durata della vita non supera mai il quadrato dell’afeta a se stesso;
– 2 raggi dei malefici secondo le parti equipollenti;
– 2 raggi dei malefici secondo le parti isanafore;
– 2 esagoni dei malefici da segni di lunga ascensione;
– 2 trigoni dei malefici da segni di breve ascensione;
– l’unione del Sole alla Luna, quando la Luna è afeta ed il Sole è afflitto da un malefico e non vi è l’aiuto di un benefico.
I punti aneretici, nella realtà, sono molti di più. I malefici recano danno anche con le figure di paralleli nel mondo (equidistanze).
Gli Arabi e Ibn Ezra considerano anereta il grado Ascendente quando afeta è la Luna, in quanto di diversa natura.
Mercurio diventa anereta quando è commisto alla natura dei malefici o congiunto ad una stella violenta.
Ibn Ezra considera anereta il Nodo Lunare Australe quando la Luna è afeta.
Il Magini considera capaci di uccidere anche alcune stelle fisse come le Pleiadi, Aldebaran, Antares, Polluce, Algol, Bellatrix.
[37] La Sorte di Nemesi, Nemesis, può rappresentare esperienze in cui bisogna confrontarsi con difficoltà impegnative ed affanni; in dati casi, dice qualcosa riguardo la propria rovina e la morte.
[38] Un’importanza capitale, nella previsione degli eventi futuri, è accordata alle rivoluzioni degli anni. La procedura consiste nel determinare una figura del cielo al momento in cui il Sole ritorna al medesimo minuto zodiacale in cui si trovava alla nascita. Essa era associata ad una progressione regolare e costante del moto diurno mediante la quale venivano stabiliti i luoghi annui dei significatori (l’alinthye dall‘arabo intiha’,termine o compimento, la teléiosis degli astrologi bizantini, la perfectio degli astrologi medievali, la profectio degli astrologi tardo-medievali e rinascimentali). Ad entrambe si riferisce Tolomeo: alla perfectio, quando parla dei luoghi annui e mensili; alla rivoluzione annua quando parla degli ingressi”.
[39] Si rimanda a quanto contenuto nella nota n. 33.
[40] Il ventre indica la quantità e l’incremento dell’evento significato. Nel corpo fisico indica la quantità delle masse corporee e, più in generale, l’alterazione sia in senso fisico che in senso morale. L’essere nel ventre significa l’alterare velocemente le cose e, per i significatori dell’animo (Mercurio e Luna), un modo variegato degli stati d’animo e delle decisioni.