Astrologia genetliaca e dottrina degli umori, Attitudini e talenti, attività e professioni, La nascita, gli eventi, i tempi di vita, La vita affettiva, i legami e le unioni, Nascite illustri o straordinarie, rinomanza delle azioni, talenti speciali, Temperamento e salute del corpo, animo e salute dell'animo
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“Saturno significa la solerzia, Giove la prudenza, ambedue reggono maggiormente l’animo, Marte la robustezza dei corpi, e il Sole la destrezza, ed entrambi dominano i corpi, Venere la grazia riguardo ai costumi, Mercurio le azioni, la Luna fama e ricchezze, e fortuna, dato che questa è retta massimamente dai pianeti inferiori.” (…) (Dei giudizi sulle geniture, libello terzo, capitolo I°)
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Introduzione
Filosofo, medico, fisico, matematico, inventore, libero pensatore, Gerolamo Cardano è uno dei protagonisti più interessanti e originali della cultura rinascimentale. Di natura geniale e inquieta, dopo un’infanzia e una adolescenza segnate da malattie e da disgrazie dimostrò una precocità straordinaria nello studio e un ingegno brillantissimo e multiforme. Celebre come medico, come matematico e come filosofo, fu anche un grande astronomo e il maggiore astrologo del suo tempo [1].
Autore fra i più letti in Europa nel corso dei secoli 16° e 17°, Girolamo Cardano scrisse numerosissime opere di matematica, medicina, astrologia, filosofia. La sua opera matematica è universalmente riconosciuta come uno dei contributi fondamentali nel campo delle ricerche algebriche. La sua riflessione sul moto e le macchine costituisce una problematica concettuale importante per il futuro sviluppo della scienza. (http://www.treccani.it/enciclopedia/girolamo-cardano_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Scienze%29/)
Fu un milanese nato per sbaglio a Pavia, dove sua madre si era rifugiata per nascondere la gravidanza illegittima: “Un farmaco che la mamma si era procurata per abortire non fece effetto: fu così che io nacqui il 24 settembre 1501”. Appartiene dunque alla generazione successiva a quella di Leonardo da Vinci (che a Milano frequentava suo padre). La sua vita copre tre quarti del Cinquecento, secolo di grandi scoperte geografiche (…). Affidò il suo mantenimento quotidiano alla pratica e all’insegnamento della medicina, e le sue ambizioni a un’attività ampia e varia di poligrafo. (…) (S. Balduzzi, Il libro della mia vita, Luni Editrice, Milano 2017)
Ai suoi tempi qualcuno lo chiamò “uomo delle invenzioni”. Oggi le nostre auto impiegano il giunto cardanico nella trasmissione, e i veicoli spaziali le sospensioni cardaniche degli strumenti; i ragazzini giocano ancora con gli anelli cardanici (magari li chiamano “cinesi”) o giocano alle spie cifrando messaggi segreti con la griglia cardanica, reperto antiquato della crittografia. Furono cosette messe insieme nei momenti di svago. (…) “I miei successi vennero più dall’intuizione che dalla cultura… ci misi tutto il senno e la riflessione di cui ero capace, ma sono pochi i casi in cui mi posso vantare che fossero sufficienti”. Certo non ignorava lo spirito critico. Le sue pubblicazioni esordirono con un libro intitolato Gli abusi dei medici.
È un astrologo che ama vaticinare in base a buone informazioni su fatti, gente, protagonisti e storia, indagati sensatamente. Certo è un po’ stregone. Ma “il lampo di luce nella mente” – che lui stesso si accredita come suo dono peculiare – non è stregonesco: è semplicemente il nocciolo dell’inventiva, con aggiunta della sensazione di trionfo che si prova quando la si esercita. È una fusione di ragionamento esperto e di folgorazione intuitiva: l’uno radicato nel mestiere e l’altra vagante in totale libertà”. (S. Balduzzi, Il libro della mia vita, Luni Editrice, Milano 2017)
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Cosa vedremo
L’indagine propone l’esame, secondo i principi dell’astrologia classica, degli aspetti rilevanti della Sizigia e del Tema di nascita (figure calcolate secondo la domificazione placidiana) e le Direzioni primarie [2], le Perfezioni e le Rivoluzioni solari di alcuni momenti significativi della vita di Gerolamo Cardano.
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Cenni biografici
L’infanzia
Gerolamo Cardano (Hyeronimus Cardanus) nasce a Pavia il 24 settembre 1501. Il padre Fazio, originario di Cardano presso Gallarate, aveva allora 56 anni. Si era laureato in medicina a Pavia ed era entrato a far parte del Collegio dei Giureconsulti. Insegnava alle Scuole Piatti, ed è citato da Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico (f.225) a proposito di un libro di matematica. Tra le sue opere va ricordato il commento al De perspectivis communis di Peckham, scritto nel 1480, uno dei testi più importanti sulla teoria della prospettiva. Personaggio curioso e in fama di mago, Fazio vestiva sempre di rosso con una cappa nera; forse era anche un po’ alchimista, vista la sua amicizia con il fabbro milanese Galeazzo Rossi, abilissimo nel creare straordinarie leghe d’acciaio e forse anche lui alchimista (quando il fabbro morirà alcuni anni dopo, Gerolamo sentirà battere un gran colpo nel muro).
La madre di Gerolamo, Clara Micheria, nel 1501 aveva 36 anni. Non era sposata con Fazio per cui, quando era rimasta incinta, per nascondere la gravidanza aveva dovuto trasferirsi a Pavia da un padrino – Isidoro Resta – fingendosi la sua governante e lì aveva messo al mondo Gerolamo.
Di genitori milanesi, Gerolamo nasce dunque a Pavia. Subito dopo la nascita, per sfuggire alla peste che imperversava, viene portato a Moirago dove resta a balia per 3 anni, finché nel 1504 viene portato a Milano dove vive con la madre e la zia Margherita. Qualche tempo dopo, Fazio e Clara decidono di convivere e così la famiglia finalmente riunita va ad abitare in via Arena.
Fin da bambino Gerolamo si dimostra dotato di grande spirito di osservazione e di una fervida immaginazione: al mattino nel dormiveglia passa molto tempo ad osservare diafani cerchietti che scorrono davanti ai suoi occhi prendendo varie forme. A otto anni inizia il lavoro. Deve accompagnare il padre dai clienti portando sulle braccia pesanti volumi, ma queste fatiche lo costringono spesso a mettersi a letto ammalato. In questi anni la famiglia cambia casa più volte, alla fine si stabilisce presso un parente “vicino al mulino dei Bossi”. Dagli otto ai sedici anni, Gerolamo, sempre lavorando, impara dal padre a leggere e scrivere, la matematica e “certe nozioni quasi occulte”. Dalla madre impara la musica che continuerà ad amare molto per tutta la vita.
Gli studi universitari
A sedici anni impara a usare le armi, a cavalcare, a nuotare e diviene abilissimo nel gioco delle carte, dei dadi e degli scacchi. Nel 1520 si iscrive all’università di Pavia, alla facoltà di Giurisprudenza, su consiglio del padre che la considera la carriera più redditizia. A Pavia gira di notte per la città con la faccia coperta da un velo nero e con il pugnale alla cintura: un’abitudine che avrebbe mantenuto per tutta la vita. Gli interessi verso l’occulto stanno ormai prevalendo. Nel 1521 compra da uno “sconosciuto” un Apuleio in latino, lo legge durante tutta la notte e il giorno dopo ha imparato a leggere e a scrivere in latino. Quasi contemporaneamente impara nello stesso modo il greco, lo spagnolo e il francese (solo per la lettura). É ormai il momento di abbandonare l’arida giurisprudenza per esplorare i più allettanti territori della filosofia e della medicina. A filosofia, tra l’altro, insegnava Paolo Ricci (Paulus Riccius), ebreo convertito, medico dell’imperatore Massimiliano I e famoso divulgatore della cabala ebraica. L’anno seguente però l’università di Pavia deve chiudere i battenti per la guerra tra imperiali e francesi che infuria in tutta la Lombardia. Cardano si trasferisce a Padova dove nel 1524 consegue il bacellierato “in artibus”, cioè medicina e filosofia. In questo stesso anno, il 28 agosto, muore il padre Fazio che viene sepolto in S. Marco.
Data la magra eredità (per giunta contrastata da cause con i Castiglioni e i Barbiano) per mantenersi ricorre al gioco, una passione che lo porta a scrivere in volgare la prima versione del De ludis, un libretto dove si affrontano per la prima volta i problemi matematici della teoria della probabilità.
In questo periodo avverte i primi segni prodigiosi che lo fanno sempre più avvicinare al mondo dell’occulto: per esempio, sente un ronzio all’orecchio destro se parlano bene di lui, all’orecchio sinistro se parlano male. Nel 1526 si laurea in medicina a Padova e nel settembre dello stesso anno grazie a Francesco Bonafede, fondatore dell’Orto botanico di Padova, si stabilisce a Sacco (Saccolongo) per esercitare la professione. Continua a giocare, scrive alcuni libri sul Metodo di cura, sull’Epidemia e sulla Chiromanzia. I primi due, dice il Cardano, vengono distrutti “dall’orina dei gatti”, cioè dal suo stesso disinteresse.
La conquista della fama
Con la pace di Cambrai e il ritorno di Francesco II Sforza la guerra in Lombardia è finita e si può rientrare a Milano. Gerolamo va ad abitare a S. Michele alla Chiusa, nella casa della madre ormai stanca e ammalata. Siamo nel momento di più vivo interesse in Europa per la magia, e anche lui inizia a sentire attorno a sé uno “splendore” che lo protegge e lo aiuta.
Il 30 dicembre 1530 chiede di essere ammesso al Collegio dei fisici di Milano per poter esercitare la medicina, ma la domanda è respinta perché è illegittimo di nascita e non conta il fatto di essere stato legittimato dopo il tardivo matrimonio dei suoi genitori. Deluso torna a Sacco. Qui, nel corso di una malattia, sente la sua carne “odorare di zolfo, d’incenso e di altre sostanze”. É un segno premonitore e infausto del matrimonio. Poco dopo infatti conosce una ragazza di Sacco, Lucia Bandarini, che alla fine dell’anno sarà la sua sposa.
Formata una famiglia, bisogna cercare possibilità di carriera migliori di quelle offerte da un piccolo paese di campagna. Torna quindi a Milano e ripete la domanda di ammissione al Collegio dei Fisici, che viene ancora bocciata. Si trasferisce allora con la moglie a Gallarate dove può esercitare la professione e può sperare in qualche aiuto da parte dei Castiglioni di Cardano, suoi lontani parenti.
A Gallarate gli nasce il primogenito Giovanni Battista e fa la conoscenza di Filippo Archinto, il futuro arcivescovo di Milano appassionato di magia e astrologia, che gli commissiona due libri: uno sui testi magici di Agrippa di Nettesheim (De occulta philosophia Agrippae) e uno sull’astrologia (De astrorum judiciis). Ma le risorse della famiglia restano sempre scarse, anzi scarsissime, e i tentativi di porvi rimedio con il gioco si traducono in ulteriori perdite di soldi. Così torna di nuovo a Milano dove si riduce a vivere con la moglie e il figlio in un ospizio (xenodochio) che costa sette scudi all’anno di affitto [Lo stipendio di un servo era di 5 scudi al mese]. E’ il punto più basso di una carriera che da qui in poi comincerà rapidamente a salire. Verso la fine del 1534 l’Archinto gli fa avere una cattedra di geometria, aritmetica e astronomia alle Scuole Piatti per 50 scudi l’anno. Insegnava nei giorni festivi. Con questo stipendio può affittare una casa. Fa mille lavori, cura in modo semiclandestino i canonici di Sant’Agostino e il loro priore Francesco Gaddi. Grazie sempre all’Archinto, stringe molte amicizie con persone influenti di Milano, scrive saggi su Euclide, Tolomeo, sul De Sphera mundi di John Halifax (Sacrobosco).
Nel giugno 1535, il Collegio dei Fisici, pur non accogliendolo tra i membri effettivi, gli consente di praticare l’arte medica. Inizia a curare persone influenti di Milano tra cui la famiglia Borromeo, – salvando anche la vita alla madre del futuro San Carlo, ammalatasi gravemente dopo un parto -, e la famiglia di Francesco Sfondrati, uno dei cui figli diventerà papa con il nome di Gregorio XIV.
Nel 1537 gli nasce la figlia Clara e gli muore la madre. Ospita come valletto un ragazzo di 15 anni, Ludovico Ferrari, e lo educa alla matematica. L’insegnamento della matematica sembra dirottare in questa direzione i suoi pensieri.
Due anni dopo si incontra con Tartaglia che gli rivela il suo metodo segreto di risoluzione delle equazioni cubiche. La pubblicazione di questo segreto procurerà al Cardano una enorme fama e le aspre rimostranze del Tartaglia.
Il 14 agosto 1539, grazie allo Sfondrati e ad altri amici, ottiene finalmente l’ammissione al Collegio dei Fisici di Milano. Dopo cinque anni la situazione è completamente cambiata. Le entrate sono soddisfacenti e gode di una certa fama come studioso. Il tipografo di Norimberga Joannes Petreius gli chiede di poter pubblicare qualche sua opera che sarebbe stata curata dal grande umanista e teologo Andreas Osiander. Cardano invia il De astrorum judiciis e in seguito altre opere. Diventa presto rettore del Collegio dei fisici e ha l’onore di reggerne lo stendardo per l’ingresso di Carlo V a Milano. Quando nel 1543 l’università di Pavia si trasferisce a Milano per paura di una nuova guerra con la Francia, Cardano accetta la cattedra di medicina, ma pensa di rinunciarvi, quando l’anno dopo gli chiedono di proseguire nell’incarico a Pavia, dove l’Università sta per ritornare. La notte prima del suo rifiuto crolla però parte della sua casa in S. Michele alla Chiusa e questo evento viene interpretato come un segno favorevole al trasferimento.
Dal 1545 è a Pavia, ormai ricco e famoso. Pubblica a Norimberga l’Ars Magna il suo testo più geniale, che contiene le soluzioni matematiche prima ricordate. Diviene amico di Andrea Alciato appena rientrato a Pavia dove morirà nel 1550. Il re di Danimarca, su consiglio del Vesalio, gli offre di trasferirsi presso di lui per 1300 scudi l’anno, ma Cardano rifiuta. Scrive i consigli per i figli e una raccolta di favole De le burle calde. Si occupa di fisiognomica che lui chiama Metoposcopia, lettura del volto (soprattutto le pieghe della fronte) con metodi affini a quelli usati per la mano.
Nel 1550 pubblica a Norimberga il De subtilitate, il libro che gli procura maggior fama tra i contemporanei. Viene ripubblicato l’anno seguente a Parigi, a Londra e a Basilea. E’ una sorta di enciclopedia dello scibile in 21 libri (fisica, astronomia, metalli, pietre, piante, animali, uomini, scienze, arti, miracoli, demoni, sostanze prime, Dio e l’universo).
L’anno seguente lascia Pavia e torna a Milano, una città che si sta avviando verso una nuova stagione di benessere e dove fervono i lavori per i nuovi Bastioni voluti da Filippo II e dal Gonzaga.
In novembre arriva una lettera del medico di John Hamilthon primate di Scozia che gli chiede consiglio su come curare il vescovo. E’ ormai ora di farsi conoscere in Europa. Il 22 febbraio 1552 Cardano parte da Milano e dopo un breve soggiorno a Lione riparte per Parigi dove incontra i medici Fernelius e Silvius e altri studiosi, ma la città non gli piace. Il 3 giugno giunge a Londra e dopo altri 23 giorni è ad Edimburgo. Guarisce il vescovo che soffriva d’asma con diete, bagni, riposi e altre prescrizioni tra cui quella di evitare i cuscini di piuma. Il 13 settembre, dopo aver rifiutato le offerte della reggente Maria di Lorena, riparte per Londra con 1.400 scudi.
A Londra incontra Edoardo VI (quello del racconto Il principe e il povero di Mark Twain) e ne compila l’oroscopo prevedendo una vita tormentata ma lunga. Il giovane re invece morirà dopo pochi mesi. Torna a Milano passando per l’Olanda, il Reno, Basilea, Berna. Il 3 gennaio 1553, ormai famoso, rientra a Milano dal suo lungo viaggio. Il cardinale Ercole Gonzaga, reggente del ducato di Mantova e fratello di Ferrante, gli offre di entrare al suo servizio per 30.000 scudi all’anno, ma Gerolamo preferisce restare libero di continuare i propri studi nella vecchia casa di S. Michele alla Chiusa.
Dedica a John Hamilthon il commento al Tetrabiblos di Tolomeo, che riporta in appendice alcuni oroscopi tra cui quello di Cristo. E’ un segno di grande sicurezza da parte sua. Coloro che prima di lui, nel Trecento, avevano tentato la stessa operazione, erano finiti sul rogo. Viene stampato a Basilea il De rerum varietate in 17 libri, dove si parla tra l’altro del giunto cardanico.
La tragedia del figlio
Anche sul versante della famiglia le cose si stanno evolvendo, ma non sempre felicemente. La figlia Clara fa un buon matrimonio con il patrizio Bartolomeo Sacco. Molto più inquietanti sono invece le vicende matrimoniali del primogenito Giovanni Battista. Il 20 dicembre 1557 il Cardano ha una visione premonitrice della morte del figlio. Il giorno seguente, all’insaputa e contro la volontà del padre, Giovanni Battista sposa Brandonia Seroni, una ragazza appartenente ad una famiglia molto poco raccomandabile. Cardano non vuole ricevere in casa la coppia che deve vivere con pochissimi mezzi. Quando nasce il nipote, Fazio, il Cardano si è di nuovo trasferito a Pavia riprendendo la cattedra di medicina. Nel 1560 scoppia la tragedia, preannunciata da una sogno funesto. La moglie di Giovanni Battista, dopo aver partorito un secondo figlio, rivela al marito che i due bambini erano figli di due suoi amanti. Poco dopo muore avvelenata e Giovanni Battista viene arrestato e processato per uxoricidio. Il Cardano da questo momento avverte nell’anulare un segno che gli annuncia l’imminente morte del figlio, torna a Milano per difenderlo, ma tutti i suoi sforzi sono inutili: il 9 aprile Giovanni Battista viene decapitato in carcere. Il segno sull’anulare scompare quella stessa notte. E’ il momento in cui il potere magico del Cardano si fa più intenso ed evidente. La sua ira contro gli accusatori del figlio provoca loro una serie di disgrazie, che arrivano a colpire persino il governatore. Cardano, affranto per quanto è accaduto, su suggerimento del suo “genio” trova temporaneo sollievo al suo dolore tenendo in bocca lo smeraldo della sua collana. Sono di questo periodo i suoi scritti più “neri”: il Theonoston sull’immortalità dell’anima, il De utilitate ex adversis capienda, il De Secretis e l’Encomium Neronis.
Gli ultimi anni
La morte infamante del figlio getta un’ombra anche sul padre e subito ne approfittano i molti nemici del Cardano. I professori di Pavia che mirano a prendere il suo posto lanciano su di lui pesanti accuse, tra cui quella di pederastia e intrigano forse addirittura per ucciderlo. A Milano è accusato di eresia, ma le accuse vengono stroncate dai suoi due importanti protettori: il cardinale Morone e il giovane Carlo Borromeo, appena salito agli onori grazie allo zio Pio IV. E’ lo stesso Carlo Borromeo a insistere perché Cardano lasci Pavia e assuma la cattedra di medicina a Bologna. Dopo molte trattative e difficoltà frapposte dai professori di questa università, l’11 giugno 1562 Cardano si dimette da Pavia e si trasferisce a Bologna come professore di medicina per 521 scudi l’anno. Per ringraziarlo, dedica al Borromeo la sua nuova opera – il Libro dei sogni – (…). Il titolo completo dell’opera, pubblicata per la prima volta nel 1562, è Synesiorum somniorum omnis generis insomnia explicantes libri IIII [Quattro libri che spiegano tutti i tipi di “insomnia” trattati nel libro di Sinesio “Sui Sogni”]. Il riferimento al libro di Sinesio è dovuto in parte al taglio “spirituale” di quest’opera, ma più probabilmente è stato determinato da ragioni prudenziali nei confronti della Chiesa. Sinesio di Cirene era infatti un pio vescovo, apprezzato dai Padri della Chiesa per le sue Omelie, che oltre a tutto richiamava molto da vicino Sant’Ambrogio per essere stato anche lui eletto vescovo per acclamazione popolare a sorpresa (nel 410 d.C.) pur essendo un laico. Mettendosi al riparo dietro Sinesio, Cardano cercava così di evitare i sospetti della Chiesa e toglieva nello stesso tempo dall’imbarazzo il giovane Carlo Borromeo al quale il libro era dedicato.
Dal 1562 al 1570 gli anni trascorrono abbastanza felicemente tra lo studio, l’insegnamento e l’esercizio della professione, però attorno a lui il clima sta mutando. La chiusura del Concilio di Trento e l’avvio della Controriforma segnano la fine delle illusioni rinascimentali di una religione capace di conciliare ermetismo magico e teologia. Per i maghi iniziano i tempi duri. Il 6 ottobre viene arrestato dal Sant’Uffizio per eresia, resta in carcere 77 giorni e poi ottiene di commutare la prigione con gli arresti domiciliari versando una cauzione di 1800 scudi. Dopo tre mesi, il 18 febbraio 1571, ha luogo il processo che si risolve con una condanna mite grazie alla sua tarda età, ai suoi protettori (Morone e Borromeo) e alla sua grande fama come medico: deve abiurare (privatamente) da alcuni errori del De rerum varietate; non deve più pubblicare né insegnare. Lasciato l’insegnamento, resta per un po’ a Bologna come medico. A settembre con il fedele Silvestri (che diventerà medico personale e amico di S. Filippo Neri) e il nipote Fazio si trasferisce a Roma, dove abita in diverse zone della città. Cura molti prelati e cardinali, e ottiene dal nuovo papa Gregorio XIII una pensione. Sono anni di solitudine e di amare considerazioni sugli uomini: “quale uomo mi potresti proporre che non si porti sempre appresso una borsa d’escrementi e un otre d’orina?”. Esprime il desiderio di trascorrere la vecchiaia in luoghi felici dichiarando una serie di preferenze assai curiose: in Italia all’Aquila o a Porto Venere, fuori d’Italia a Monte S. Giuliano in Sicilia, a Dieppe sul fiume Arques, a Tempe in Tessaglia. Se fosse stato più giovane sarebbe andato in Cirenaica, in Palestina o nell’isola di Ceylon.A Bologna vive con il nipotino Fazio da principio in varie case d’affitto, poi in una casa di sua proprietà vicino alla chiesa di S. Giovanni in Monte. Ha molto successo come medico, dimostrando una straordinaria capacità diagnostica. Poiché la passione del gioco non l’ha ancora abbandonato, ne inventa uno piuttosto macabro: le scommesse pubbliche sulle cause di morte. Quando moriva qualche suo paziente accettava scommesse sulla malattia che aveva causato il decesso. Vinceva o perdeva in base ai risultati dell’autopsia. Il suo grande impegno come medico in questi anni si traduce nella pubblicazione di alcuni libri di medicina dedicati a Pio IV e nella stesura del De natura (postumo) ultimo suo trattato filosofico sui corpi e l’anima.
Nell’autunno del 1575 inizia a scrivere la sua celebre Autobiografia (De vita propria) terminata nel maggio dell’anno successivo. Verrà pubblicata a Lione nel 1642. In estate redige l’ultimo testamento lasciando al nipote Fazio un patrimonio valutato 8100 scudi, incluse le case di Pavia e di Bologna. Al terzogenito Aldo, vissuto sempre in modo molto scombinato, va una piccola pensione. Vuole essere sepolto a Milano in S. Marco accanto al padre e al figlio Gianbattista. Aveva previsto la propria morte per il 5 dicembre 1573 e invece muore a Roma forse il 20 settembre 1576. Poiché a Milano infuriava la famosa peste di San Carlo non viene subito trasportato a S. Marco, ma è sepolto provvisoriamente in S. Andrea a Roma e non si sa dove sia la sua tomba definitiva. Nel 1663 vengono pubblicate a Lione le sue Opere in 10 volumi a cura di Charles Spon. Sono ben 130 titoli. (http://www.storiadimilano.it/Personaggi/Milanesi%20illustri/cardano.html)
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La Sizigia precedente la nascita
Per avviare l’esame della natività di Cardano osserviamo i dominatori e le indicazioni della Sizigia [3] che precede la nascita, il plenilunio del 12 settembre del 1501 (giorno 22 settembre 1501 del calendario Gregoriano), per le ore 15:48 di fuso (ore 14:48 di T.U.), che si realizza al grado 28°43’ Vergine. In questa figura il luminare del tempo [4] è il Sole, sorgono 27°18’ Capricorno e culminano 24°11’ Scorpione.
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latitudini | declinazioni | DH [5] | visibilità [6] | |
Sole | – | +00.51 | 3.51 | – |
Luna | +3.45 | +03.68 | 3.30 | – |
Saturno | -1.52 | +21.55 | 2.40 | – |
Giove | -1.49 | +11.46 | 1.51 | – |
Marte | -1.10 | +20.65 | 1.31 | – |
Venere | +1.13 | -02.17 | 3.00 | –5.03 (n.v.) |
Mercurio | -3.18 | -12.38 | 2.38 | –6.98 (n.v.) |
Tyche | – | – | 5.79 | – |
Daimon | – | – | 5.79 | – |
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I luminari sono nel Domicilio [7] e nell’Esaltazione [8] di Mercurio e nel Confine [9] di Saturno. Mercurio è sotto i raggi (a.v. -6.98) [10]; è prossimo al ventre meridionale (lat. -3.18) [11]; è nei domini di Venere e di Saturno; è in trigono all’Ascendente; è in trigono ed equidistante a Saturno; si oppone per declinazione a Giove; è in ricezione [12] e domina su Saturno e su Marte. Saturno è in quadrato ai luminari (figura nel mondo) e in ricezione con Mercurio; è in esagono a Giove e ha un dominio sui principali elementi della Sizigia: sui luminari (Confine); sull’Ascendente, su Tyche e su Daimon (Domicilio); su Mercurio, su Venere (Esaltazione) e su Marte (Triplicità [13]). Venere è nel proprio Domicilio, è unita per declinazione ai luminari e, nei giorni successivi, formerà la levata eliaca vespertina (a.v. -5.03); è in trigono zodiacale con Tyche [14]; è in ricezione con Mercurio e con Giove e ha un dominio sull’Ascendente (Triplicità). Giove e la Sorte della Vittoria [15] sono con il nodo lunare nord; sono in esagono (quadrato zodiacale) con Tyche; sono equidistanti a Marte e in esagono a Saturno.
Questa “matrice”, per i luminari che sono nell’Esaltazione di Mercurio; per Mercurio che è nel Segno dell’Esaltazione di Saturno; per Mercurio che riceve testimonianze efficaci da Saturno e da Giove e che è in trigono all’Ascendente, esprime le condizioni di un’intelligenza brillante e fuori dal comune, capace di approfondire molteplici discipline.
Per quanto concerne le indicazioni di possibili malattie vediamo che la Luna domina la sesta Casa ed il Sole la settima Casa ed entrambi ricevono la quadratura di Saturno, che è il signore dell’Ascendente di Sizigia ed è unito per declinazione a Marte. Pertanto, sulla base di questa Sizigia, possiamo dire che vi saranno delle malattie non gravi ed alcune di queste saranno ricorrenti – i luminari e Saturno non sono angolari e sono in Segni bicorporei; non vi sono pianeti in sesta e in settima Casa -.
Tenuto conto che i nodi lunari [16] e Marte sono in prossimità del meridiano, che Saturno è in quinta Casa con Sirio [17] (natura Marte/Giove) e in quadrato ai luminari, che Marte è unito ad Aldebaran (natura Marte), nel quarto luogo e in Gemelli: può prefigurare alcune sventure che riguarderanno componenti della famiglia ed i figli; il figlio maggiore – per Saturno – e i figli maschi in generale – per Marte e Saturno uniti per declinazione e posti in quarta e in quinta Casa -.
Inoltre, Tyche è angolare, Giove vi si configura e sono entrambi in Segni Solidi: porterà agi e un benessere economico che, in buona sostanza, potranno essere mantenuti. Marte è angolare e in Segno Bicorporeo, è unito ad Aldebaran e a Saturno ed è configurato a Tyche e a Daimon: sono fasi della vita caratterizzate da ristrettezze economiche con la possibilità di ricevere dei danni – materiali e alla propria immagine – dai figli.
Infine, Saturno è fuori hairesis [18], è unito a Sirio ed è in quadrato ai luminari; Marte è in quarta Casa, è unito ad Aldebaran; ed è in preciso trigono a Venere; Marte e Saturno sono in quadrato al grado del Plenilunio: riferito a chi nasce nei giorni seguenti, sono gli indizi che il padre muore quando il figlio è ancora giovane.
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Del tempo della nascita
Gerolamo Cardano nasce a Pavia il 24 settembre 1501, secondo il calendario Giuliano, alle ore 18:51 di fuso (ore 17:51 di T.U.); ovvero, il 4 ottobre 1501 secondo il calendario Gregoriano. Lo stesso Cardano indica il momento della sua nascita, come in uso all’epoca in Italia, numerando le ore a partire dal tramonto del sole: “Sono nato normalmente il 24 settembre 1501 quando la prima ora della notte era più della metà della corsa ma meno di due terzi”. Si tratta di ora locale (ore 18:40 circa) che, riferita al tempo universale, corrisponde ad una nascita per le ore 17:51. Al riguardo, vediamo che, solo per le ore 17:51 di T.U., si realizza una isaritmia [19] di Saturno rispetto all’Ascendente. In Sizigia Saturno è orientale, è Peregrino, è unito a Marte, è in trigono e in mutua ricezione con Mercurio e domina il Domicilio dell’Ascendente e il Confine dei luminari. Alla nascita, Saturno è orientale (scioglie la Prima Stazione e comincia a retrogradare), è unito a Marte ed è in trigono a Mercurio, al Sole, a Daimon (nel mondo) e a Venere (aspetto zodiacale) e domina il Mediocielo; pertanto, può indicare il momento della nascita.
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latitudini | declinazioni | DH | visibilità | |
Sole | – | -04.24 | 5.11 | – |
Luna | -4.50 | -11.77 | 4.19 | – |
Saturno | -1.54 | +21.54 | 2.79 | – |
Giove | -1.51 | +11.01 | 5.99 | – |
Marte | -0.76 | +21.44 | 3.57 | – |
Venere | +0.77 | -08.31 | 5.62 | -6.02 (l.e.) |
Mercurio | -3.26 | -13.27 | 5.43 | -3.45 (n.v.) |
Tyche | – | – | 5.08 | – |
Daimon | – | – | 5.08 | – |
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Le stelle
Per quanto concerne le stelle osserviamo che ζ Ari (natura Venere) è all’Ascendente e con Giove e Fomalhaut, α Psc (natura Venere), è sorta da poco; Altair, ζ Aql (natura Marte/Giove), e Albireo, β Cyg (natura Venere/Mercurio), culminano; Procyon (natura Marte/Mercurio) e Pollux (natura Marte) sono al Fondocielo; ζ Vir (natura Mercurio/Venere) è al Discendente; le stelle ψ 1, 2, 3 Aqr (natura Saturno/Giove) sono con la Luna; Spica, α Vir (natura Mercurio/Venere), e Denebola (natura Saturno/Venere) sono con il Sole; δ Vir (natura Mercurio/Venere) è con Mercurio; σ Lib (natura Saturno/Marte), è con Venere; Al Hecka, ζ Tau (natura Marte), è con Saturno; El Nath, β Tau (natura Marte), è con Marte; Dschubba (natura Saturno/Marte) è con Tyche; le Iadi (natura Saturno/Mercurio) sono con la Sorte di Base [20]; Alcyone (Pleiadi), natura Luna/Marte, è con la Sorte della Malattia.
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Della condizione dei pianeti
Il Sole è in Bilancia con Daimon. Venere ha da poco superato la levata eliaca vespertina (a.v. -6.02); Saturno è orientale [21], fino al 23 è stazionario (Prima Stazione [22]) e il 24 è retrogrado; Mercurio è retrogrado e invisibile; Marte è orientale, diretto e visibile ed è in trigono al Sole.
La Luna è in Pesci, è di luce crescente (è prossima al plenilunio) e vicina al ventre meridionale (lat. -4.50); è con le stelle della Cascata d’acqua (ψ 1, 2, 3 Aqr); si oppone al Plenilunio ed è unita per declinazione a Mercurio e a Giove; è in esagono al Mediocielo; si separa dall’esagono di Giove (e dell’Ascendente) e si applica al quadrato di Marte e di Saturno. Inoltre, nell’arco delle 24 ore, scende di declinazione (decl. -5,13) e si unisce al Sole (decl. -4,24).
Mercurio (DH 5.43) e Venere (DH 5.62) sono in sesta Casa uniti per distanza oraria e per gradi zodiacali. Mercurio è vicino al suo ventre (lat. -3.26) e Venere è vicina al suo nodo nord (lat. +0.77), e, sul piano dell’eclittica, Mercurio (26°27’ Bilancia) ha gradi maggiori rispetto a Venere (23°11’ Bilancia). Inoltre, vediamo che Venere il giorno 20 si è liberata dai raggi e ha realizzato la levata eliaca vespertina (a.v. -5.68); Mercurio è retrogrado ed è sotto i raggi (a.v. -3.45) anche nei sette giorni precedenti e seguenti la nascita [23].
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Temperamento e salute
Sorge il Toro, dominio di Venere e della Luna. Venere si presenta in sesta Casa e Marte e Saturno sono in trigono ai pianeti e alle sorti presenti nella sesta Casa di nascita (il Sole, Daimon, la Sorte della Vittoria, Mercurio e Venere) e sono in quadrato alla Luna ed al Plenilunio.
Giove è orientale e retrogrado, sorge all’Ascendente e domina sulla Luna (la Luna è di luce crescente e si separa da Giove – pianeta diurno – per esagono). Venere è nel proprio Domicilio e ha appena realizzato la levata eliaca vespertina, pertanto, qui la Luna ed entrambi i benefici indicano la robustezza dell’organismo nel contrastare le malattie che possono presentarsi.
I malefici sono orientali, in condizione Peregrina [24] e posti in Casa succedente: sono malefici non particolarmente nocivi – non sono in proprie dignità o angolari – e la Luna (il benefico) è in quadrato sovreminente [25] ai due malefici; inoltre, Giove sorge e Venere è in proprie dignità ed efficace per la fase nel moto diurno, pertanto, queste condizioni possono significare diverse malattie che tendono a ripresentarsi, a mutare la forma del loro manifestarsi – per la bicorporeità dei Segni della Luna e dei due malefici -, anche a perdurare nel tempo, ma senza assumere forme gravi (confermando le indicazioni presenti in Sizigia).
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Della salute del corpo
I signori della sesta e della settima Casa sono Mercurio, Venere e Marte. La Sorte di Malattia [26], con le Pleiadi, è in prima Casa e si oppone a Tyche. Il Sole, Daimon, la Sorte della Vittoria, Mercurio e Venere sono nella sesta Casa. Tyche ed il nodo sud sono nella settima Casa e si oppongono all’Ascendente; Giove sorge con il nodo lunare nord, è in esagono alla Luna e si oppone per declinazione alla Luna e a Mercurio. La Luna è di luce crescente (va al plenilunio), si separa da Giove e da Mercurio (declinazione) e si applica all’opposizione del Plenilunio, al quadrato di Marte e di Saturno, al trigono di Tyche e alla declinazione del Sole. Entrambi i malefici si configurano alla Luna e al signore dell’Ascendente, che qui si presenta nel sesto luogo: questo comporta il presentarsi di diverse patologie non gravi. L’azione di Saturno può riguardare inibizioni nel carattere e blocchi anche nella sfera organica; l’azione di Marte, qui configurato a Venere, può interessare i reni; lo Scorpione nel settimo luogo può riguardare gli organi interni e, con Marte, la sfera sessuale. Inoltre, alcune patologie perdurano un certo tempo e poi vengono meno (per Mercurio, cadente, invisibile, retrogrado e unito per declinazione alla Luna), altre sono di carattere cronico (per Tyche e la Sorte di Malattia in Segni Solidi). Il complesso di queste condizioni consente, per quanto è della sua durata, l’espressione di una vita compiuta.
“(…) Statura mediocre, piedi piccoli e larghi soprattutto all’altezza degli alluci, torace stretto, braccia molto gracili, dita della mano destra distanziate al punto che i chiromanti lo giudicavano stupido e balordo, mano sinistra bella, con le dita lunghe, affusolate e serrate; mento contrassegnato da una fossetta, labbro inferiore tumido e pendulo, occhi piccoli e quasi chiusi, a meno che non guardasse qualcosa con attenzione. Una macchiolina simile a una lenticchia sulla palpebra dell’occhio sinistro, testa ritratta all’indietro, come una sorta di piccola sfera; nella parte inferiore della gola, un piccolo tumore di forma globulare, duro e sporgente, ereditato dalla madre.” (…)
(…) Cardano, a meno di un mese di età, era stato colpito dal vaiolo, ma, immerso in un bagno d’aceto, ne era guarito. A otto anni aveva avuto la dissenteria; a nove era ruzzolato dalle scale, cadendo in malo modo. Al momento della caduta, aveva in mano un grosso martello, che gli era sfuggito, colpendolo al centro della fronte e aprendo una ferita che arrivava fino all’osso. Le disgrazie non arrivano mai sole: qualche tempo dopo, mentre stava tranquillamente seduto sulla soglia di casa, una pietra si era staccata dal tetto e gli era caduta sulla testa.
A diciotto anni era stato contagiato dalla peste. Aveva rischiato di annegare a Venezia e nel lago di Garda, si era fratturato l’anulare della mano destra a Bologna ed era stato azzannato due volte da un cane. Per colmo di sfortuna, si era scoperto impotente e, nonostante ripetuti tentativi con fanciulle di facili costumi, non aveva potuto risolvere la faccenda fino al momento del matrimonio. La prima notte di nozze, quando aveva ormai trentun anni, l’impotenza aveva cessato per sempre di affliggerlo; a trentacinque anni aveva preso a urinare spesso, fino a sessanta volte al giorno, e da quel disturbo non era mai guarito, a differenza di quanto era avvenuto per le emorroidi, che lo fecero soffrire molto fin quando, per miracolo, sparirono del tutto, all’età di cinquant’anni. «A volte sono stato assalito dalla tentazione di uccidermi », diceva. « Penso che accada anche ad altri, che però non lo ammettono nelle loro opere.»
Tanto basta per la salute. E per quanto riguardava la famiglia?
Il padre di Cardano, Fazio, era procuratore del fisco, medico, giurista, erudito; il tipico uomo del Rinascimento. (…) Quanto alla madre di Cardano, secondo il figlio era « grossa, bigotta e irascibile », ma « dotata di una memoria e di uno spirito davvero superiori». Fazio trattava il figlio come un servitore, esigendo che lo seguisse ovunque, per quanto risultasse faticoso per il bambino. Così padre e madre, che non andavano mai d’accordo, si trovavano concordi su una sola cosa: lo picchiavano a non finire. E ogni volta, confessa Cardano, lui se ne ammalava al punto di sfiorare la morte. Quando raggiunse i sette anni, i genitori decisero finalmente di smetterla (…). (https://digilander.libero.it/ roberto20129/matematica/cardano. html)
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Delle attività
Saturno e Marte dominano il Mediocielo, Saturno la decima Casa. La Luna è di luce crescente ed è in esagono al Mediocielo. Marte, Mercurio e Venere, “i significatori naturali delle attività”, si configurano (trigono) al Mediocielo. Tyche e Giove sono angolari e si configurano (quadrato) al Mediocielo. Poi, Mercurio e Venere sono uniti in Bilancia e Venere è nella levata eliaca vespertina (in nascita notturna). Pertanto, Venere e Mercurio assumono il dominio per l’argomento delle attività. Ma non possiamo ignorare Marte e Saturno (signori del Mediocielo) che si configurano efficacemente a Mercurio, alla Luna, al Sole e a Daimon.
Inoltre, per il modo dell’azione, tenendo conto delle sorti, vediamo che Saturno e Marte sono configurati alla Sorte delle Attività [27], alla Sorte delle Nozze [28] e alla Sorte dell’Insidia [29] (nei Confini dei malefici): riguardano la passione per il gioco, i rischi corsi e le perdite che vi sono state.
Il quadro è ricco e complesso e, nei momenti della vita significativi per gli studi, le attività e le iniziative, potremo osservare il precisarsi di figure, in primo luogo di Venere, di Mercurio e della Luna, ma anche di Marte, di Tyche, di Saturno e di Giove.
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Della vita e delle opere
Mentre la quadratura di Marte e di Saturno alla Luna indica le difficili condizioni della nascita ed anche il pericolo di vita, Giove al sorgere (con il nodo lunare nord) che si configura alla Luna crescente di luce e ricevuta da Giove, rappresenta una efficace protezione del bene della vita.
“Riassumo: il mio destino sarebbe stato di nascere mostro, e magari di esser cavato dal ventre di mia madre riducendomi a brandelli. Ci mancò poco. Mi tirarono fuori che sembravo morto, coperto di capelli neri e crespi. Per farmi respirare mi tuffarono in un bagno di vino caldo, che a un altro avrebbe fatto male. Mia madre era distrutta da tre giorni filati di travaglio di parto. Fatto sta che ne uscii vivo”. (S. Balduzzi, Il libro della mia vita, Luni Editrice, Milano 2017)
Da A. Grafton, Il Signore del tempo, i mondi e le opere di un astrologo del Rinascimento, Laterza, Bari 2002, trattando del suo oroscopo, Cardano descrive come Saturno fosse stato sul punto di ucciderlo:
“Ed era il 1538, e avevo paura di morire, e non si manifestava alcuna malattia per cui dovessi mettermi a letto, ma solo una gran quantità di urina che in genere oltrepassava le trenta once per notte, e dovevo alzarmi quattro volte per urinare, ed era senza calore, ed io, comprendendo la causa, trovai giovamento in applicazioni calde, e la grande quantità cessò subito. Da allora, non sono costretto ad alzarmi la notte. Però la quantità di urina è sempre rimasta maggiore di quella che producevo in precedenza”. (G. Cardano, De Propria vita liber, ex bibliotheca G. Naudaei, Parigi 1643)
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Della condizione di vita e delle acquisizioni
Le figure tra la Luna e Giove, il sorgere di Giove, l’unione tra Venere, in forza, e Mercurio, ed il culminare di Altair sono motivo del successo e della notorietà di Cardano. Nel contempo, la testimonianza dei pianeti e di entrambi i malefici ai luminari, Pollux e Procyon al meridiano rappresentano da una parte la gran quantità di iniziative e di opere che Cardano realizza, dall’altra, il suo girovagare in diverse località per buona parte della vita nonché le vicissitudini e i travagli che costellano la sua esistenza.
La Luna crescente che si separa da Giove (da cui è ricevuta) e che si applica a Tyche, angolare nella figura della nascita, conferma le indicazioni viste in Sizigia di un accrescimento della condizione di vita e di molte acquisizioni che seguono la nascita. E, per il ruolo che qui hanno i malefici – per Marte e Saturno nella seconda Casa e in quadrato alla Luna -, anche molte perdite e periodi in cui vi sono ristrettezze economiche. Alcune di queste situazioni sono a causa dei figli – per la Sorte dei Figli [30] unita a Saturno e a Marte e a stelle di natura marziana (Bellatrix, Al Hecka ed Elnath) -, per le stelle Pollux e Procyon al Fondocielo.
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Delle qualità dell’animo
Mercurio è in segno retto (Bilancia) e prevale sulla Luna posta in segno obliquo (Pesci). Vi è una debole comunicazione tra i due per la vicinanza di declinazione (in cui la Luna si separa da Mercurio e si applica al Sole) e, pur se osserviamo una varietà di dominatori sulla Luna e su Mercurio, vediamo che Venere ha un dominio su entrambi. Inoltre, Venere è unita a Mercurio e, pertanto, queste condizioni determinano una sostanziale “composizione” delle componenti dell’animo: la parte sensibile e la razionale.
Poi, vediamo che Venere ha grande importanza anche per il temperamento, per il carattere e per il destino di Cardano in quanto, oltre ai domini sulla Luna, sul Sole e su Mercurio, ha anche un dominio sull’Ascendente e su Giove – che sorge ed è il signore dell’afeta e luminare del tempo della genitura -.
In aggiunta, vediamo che la Luna e Mercurio sono nei Confini di un benefico (Venere) ed il Sole è con Spica (natura Venere/Mercurio) [31]. Questo caratterizza, fondamentalmente, una bontà d’animo e un interesse per il genere umano. Mentre, per le iniziative e le professioni, l’unione tra Venere e Mercurio, che sono in Bilancia e che sono commisti a Giove, indirizza verso le scienze in generale, la medicina, l’insegnamento, le arti occulte e la pratica astrologica. Riguardo i sogni premonitori e i poteri percettivi di Cardano [32], ve ne sono degli indizi per il sorgere di Giove (nel Toro: Domicilio di Venere ed Esaltazione della Luna) e della stella Fomalhaut (natura Venere).
Quanto al modo in cui si esprimono le caratteristiche intellettive ed operative di Cardano, vediamo che vi è un astro sotto i raggi del Sole – Mercurio – e un astro visibile – Venere -, pertanto, vi è lo studio e la ricerca e vi è un agire nel mondo e vi sono molteplici iniziative.
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La Luna e Mercurio sono uniti per declinazione ed hanno un comune dominatore che è Venere, qui in forza (per il Segno in cui si trova e per la fase al Sole). La Luna, il luminare del tempo, con le stelline della Cascata d’acqua (ψ 1, 2, 3 Aqr) [33] e Mercurio, unito a Venere in Bilancia, entrambi testimoniati da Saturno e da Giove (dove Giove riceve la Luna e Saturno riceve Mercurio), caratterizzano un particolare ingegno, multiforme e capace di approfondire discipline diverse. I dominatori dell’animo sono vari e, pertanto, per Mercurio che è cadente dopo il tramonto, invisibile e retrogrado, per la Luna e Mercurio testimoniati dai malefici, l’animo, pur nel suo equilibrio di fondo, caratterizza uno spirito inquieto, estremamente curioso, con un genuino interesse per le persone e per lo studio delle scienze – per la dominante venusiana -, capace di esplorare la sfera dell’irrazionale – quale uomo del suo tempo, credeva nelle forze presenti in natura, negli spiriti e nella magia [34] – e capace di un grande rigore e di un approccio scrupoloso nel trattare le questioni della matematica, della medicina e dell’astronomia. In generale, poi, come egli stesso racconta nella biografia, piuttosto oculato nei rapporti con i potenti era spesso incauto o inappropriato nella comunicazione con i suoi pari, tanto da pentirsene poi o riceverne spesso un danno.
(…) Si è scritto intorno alla sua instabilità caratteriale, vista talora come quella di un neuropatico, sulla sua passione morbosa per il gioco d’azzardo. In Genio e follia, Cesare Lombroso, che lo pone tra i genii alienati, insieme a Tasso, Schumann, Rousseau, Swift, così lo saluta: “Cardano, cui i contemporanei dissero più grande degli uomini e più stolto dei bimbi”. A questi risponde Antonio Miotto: “Ci troviamo di fronte a un pazzo criminale, come hanno sostenuto gli idolatri di Lombroso? I pazzi non compongono opere di valore e Cardano ne ha create fin troppe per meritare una diagnosi così facile e banale. Un neurotico? questo si; ma un neurotico che ha sublimato molte delle tensioni psichiche in opere letterarie, mediche, matematiche e astrologiche. Cardano era di salute cagionevole, un candidato alle più svariate meteoropatie (le sue insonnie al cambiamento della luna, i suoi furori ciclici ecc.), di temperamento incostante ed impulsivo che passava facilmente dalla esaltazione quasi maniacale alla depressione più nera (allora si isolava… e andava a pescare, assicurando che questo era il suo sport preferito)”. (…) (da G. Bezza, G. Cardano Aforismi astrologici, Xenia Edizioni, Milano 1998)
Nel trattare degli aspetti della sua natività: (…) Le prime versioni dell’oroscopo di Cardano si limitano nel dire, riguardo alla sua mente e al suo carattere, che le stelle gli avevano dato “profondità di pensiero, assiduità, diligenza e una grande tenacia nel lavoro”, oltre a una “memoria ingannevole, ma anche capiente”. Ma nell’analisi più distesa che compariva nella sua edizione di Tolomeo, egli descriveva il proprio carattere senza risparmiarsi, analizzando le qualità una ad una, giustapponendo epiteto a epiteto per creare (…) il ritratto magnifico e saturnino, di un uomo torturato dai propri difetti: “pio, fedele, amante della sapienza, meditativo, ideatore di molte cose, di brillante ingegno, (…) misurato, curioso della medicina, interessato ai prodigi, inventore, infido, ingannatore, mordace, conoscitore di arcani, sobrio, industrioso, laborioso, diligente, solerte, superficiale, frivolo, sprezzatore della religione, rancoroso, invidioso, triste”. (…) Nel suo commentario a Tolomeo spiegava che quando pubblicava le dettagliate analisi del proprio cattivo carattere, si ritraeva non com’era, ma come sarebbe stato se non avesse adottato delle precauzioni per evitare quei peccati e quegli errori cui le stelle lo rendevano particolarmente incline:
“E sebbene il nostro carattere sia tale (altro non ci appartiene) che pare impossibile elogiarlo senza vantarsi o biasimarlo senza follia, qui stiamo parlando non del carattere acquisito mediante la filosofia e l’educazione, ma del mio carattere naturale, quello per cui Socrate, che aveva qualità simili, non si vergognava di essere chiamato stupido, incompetente e intemperante. Perché una cosa è la nostra disposizione naturale, un’altra è quella degli studi e della disciplina, che indirizzano il carattere di ognuno di noi”.
L’astrologo esperto esaminava ogni dettaglio della propria costituzione fisica al fine di individuare la giusta dieta per mantenersi in salute In modo identico, sondava le profondità della sua costituzione morale per individuare i modi atti a mantenere la propria onorabilità. Potremmo dire che Cardano tentava di fare un uso produttivo dei legami tra le stelle che lo perseguitavano e il suo carattere. A volte faceva resistenza alle stelle; spesso, però, utilizzava la sua caratterologia astrologica come forma di terapia morale. (Da A. Grafton, Il Signore del tempo, i mondi e le opere di un astrologo del Rinascimento, Laterza, Bari 2002)
(…) “Anche noi Cardano abbiamo un antico stemma: una rocca rossa con una torretta nera in mezzo. La torretta ci distingue dai Castiglioni, che sopra la rocca hanno un leone. Invece ai Cardano l’imperatore aveva assegnato l’aquila nera (salvo il becco) ad ali spiegate in campo oro”. (…) “Quando m’incarcerarono a Bologna, mi feci fare un anello con sigillo. Però lo stemma era arduo da rappresentare, perché aveva troppi colori; così m’inventai un blasone semplice a modo mio: scelsi una rondinella che canta sotto la gronda. La rondine è proprio il simbolo che fa per me: non fa male a nessuno; non evita la povera gente; vive nell’abitato, ma non è domestica; è migrante, le piace andare e venire; non le piace star sola, però fa coppia e non tribù; rallegra gli ospiti col canto; ed è libera, in gabbia non la tieni. E altro: sa volare verso il sole senza restarne abbagliata; piccina com’è, conserva dentro il suo corpo gemme preziose; le piacciono il clima dolce e il calduccio. È tanto ingegnosa nel costruire il nido, che solo l’alcione sa fare un po’ meglio; bianco il ventre, nero il dorso; ricorda il posto dove ha già fatto il nido e ci ritorna, come per affezione; non c’è rapace che ne faccia preda, ma per ogni evenienza batte tutti in velocità”. (…) (S. Balduzzi, Il libro della mia vita, Luni Editrice, Milano 2017)
Da A. Grafton, Il Signore del tempo, i mondi e le opere di un astrologo del Rinascimento, Laterza, Bari 2002: dalla sua stessa descrizione, Cardano emerge come una figura buffa, un eccentrico professore che si rende ridicolo perfino con la sua inconsueta andatura. Barcollando per le strade, gesticolando esageratamente, Cardano non mostra quella dignità per la quale si batte tanto come filosofo e scrittore. Di fatto, ammette apertamente di vestirsi in modo trasandato, di parlare male, di offendere qualunque persona con cui ha a che fare, di non riuscire a disciplinare né se stesso, né chi si trova sotto la sua responsabilità:
“(…) a volte vado in giro cencioso, a volte elegante, a volte sono silenzioso, a volte ciarliero; a volte sono felice, a volte triste (…). In gioventù avevo poca cura dei miei capelli e me ne occupavo di rado, preso com’ero dal pensiero di cose più importanti. Mi muovo in modo irregolare, a volte svelto, a volte lento; a casa circolo a gambe nude fino alle caviglie. Manco di religiosità e non mi controllo nel parlare; mi adiro con tale facilità che poi me ne vergogno e mi rincresce. (…) tra i miei difetti ne riconosco uno particolarmente singolare e grave: scelgo di dire proprio ciò che offenderà chi mi ascolta, e insisto nel farlo in modo deliberato e pienamente consapevole. Eppure so quanti nemici mi ha procurato questo comportamento: ciò dimostra la forza della propria natura, soprattutto quando si combina ad abitudini inveterate. Evito però di comportarmi così con i miei benefattori, e con i potenti: con loro è sufficiente non adularli, o almeno non blandirli (…). Sono anche solitario quanto più possibile, anche se so come Aristotele condannasse questo genere di vita, dicendo come un uomo solitario è o una bestia o un dio. Di ciò ho comunque esposto la causa. (…) Ho commesso molti, anzi moltissimi errori perché in ogni cosa ho voluto mescolare tutto ciò che sapevo, tanto o poco, in modo appropriato o no, talché ho ferito coloro che intendevo elogiare (…)”. (G. Cardano, De Propria vita liber, ex bibliotheca G. Naudaei, Parigi 1643)
Da A. Grafton, Il Signore del tempo, i mondi e le opere di un astrologo del Rinascimento, Laterza, Bari 2002: nel De rerum varietate, Cardano descrive il mondo e le abitudini dei demoni che abitano i regni superiori. Descrive inoltre i propri poteri percettivi. Ad esempio, la capacità di vedere immagini di qualsiasi cosa desiderasse “non nella mente, ma con gli occhi”. Chiariva di considerare i suoi sogni, e i modi di vedere il futuro mediante l’interpretazione simbolica ad essi collegati, come doni speciali che doveva ai demoni:
“La terza (delle mie qualità particolari) è che vedo nel sonno l’immagine di tutto ciò che mi capiterà. Posso spingermi a dire, e anzi lo dico davvero, che ricordo di aver avuto in sogno premonizione, in alcuni casi con molto anticipo, di qualsiasi cosa buona, cattiva o indifferente che mi sarebbe successa. La quarta è che mi compaiono sulle unghie tracce – anche se molto lievi – di ciò che mi capiterà. Segni neri e lividi, e sul dito medio, significano eventi nefasti, segni bianchi eventi felici. Quelli sul pollice indicano onori, quelli sull’indice ricchezza, quelli sull’anulare studi e cose di grande importanza, quelli sul mignolo scoperte di scarso rilievo. I segni più netti indicano cose sicure; se hanno la forma di una stella, indicano cose meno certe, relative alla sfera pubblica e piene di verbosità”. (G. Cardano, De rerum varietate, Basilea 1557)
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Delle disposizioni affettive e dei figli
La Luna è di luce crescente e in segno di Giove, si separa da Giove, da Mercurio e da Venere e si applica alla declinazione del Sole, al quadrato di Marte e di Saturno ed al trigono di Tyche. Vi è l’aspirazione al matrimonio, che potrebbe realizzarsi prima dell’età media (prima dei 35 anni) – per la Luna crescente che si applica a più pianeti trovandosi in undicesima Casa, nel primo quadrante -. Inoltre, osserviamo che la Sorte di Eros [35] è in Ariete, è sorta da poco (DH 5.46) e si oppone a Venere: rappresenta una passione e un innamoramento che si manifestano repentinamente e in modo inatteso.
La Luna è con la Sorte della Necessità [36], si oppone al Plenilunio e si applica a Marte e a Saturno. A sua volta, Marte si applica a Saturno e a Venere. Sono indicazioni in famiglia della perdita di figli per gravidanze che non giungono a termine e della vedovanza di Cardano.
Tyche è angolare, è in segno fecondo ed osserva il Mediocielo. La Luna è in segno fecondo ed osserva il Mediocielo. Inoltre, Giove, Venere (in Bilancia) e Mercurio vespertino [37] osservano il Mediocielo e sono coinvolti pianeti maschili e femminili: vi sono figli e sono maschi e femmine.
La Sorte dei Figli è unita a Marte e a Saturno, è in Gemelli, è testimoniata dalla Luna e dal suo signore, Mercurio (che è unito a Venere e si configura al Mediocielo). Tenuto conto della condizione di Marte e di Saturno – in segno bicorporeo, peregrini e uniti a stelle di natura marziana – e dell’invisibilità e della retrogradazione di Mercurio, vi sono figli che muoiono prematuramente, i maschi hanno un cattivo carattere e sono una possibile causa di problemi: furbi e scaltri ma ambivalenti, poco tenaci e deboli nei propositi. Le figlie e la moglie (indicate dalla Luna e da Venere che sono in segni dei benefici e in condizione di forza) sono di buon carattere e dalla vita decorosa.
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Cronologia
Segue una tabella sintetica di alcuni dei momenti significativi della vita di Cardano:
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1501 | nasce a Pavia, figlio illegittimo del nobile e giurista Fazio Cardano, il 24 settembre |
1524 | muore il padre; peste a Milano; il 28/8/1524 consegue a Padova la laurea in arti liberali |
1526 | consegue il dottorato in medicina |
1531 | sposa Lucia Bandarini da cui avrà tre figli: Giovanni Battista, Chiara e Aldo |
1534 | ottiene l’insegnamento a Milano e nasce il figlio Giovanni Battista |
1537 | nasce la figlia Chiara |
1543 | nasce il figlio Aldo |
1546 | muore la moglie Lucia; ottiene la cattedra di medicina a Pavia |
1552 | va in Scozia a curare con successo l’asma di cui soffriva l’arcivescovo Hamilton |
1560 | il figlio Giovanni Battista in febbraio uccide la moglie, viene condannato e in aprile decapitato |
1562 | con l’aiuto del Cardinale Borromeo si trasferisce a Bologna e ottiene la cattedra di medicina |
1570 | il 6 ottobre viene arrestato dall’Inquisizione poi posto agli arresti domiciliari fino al 18/2/1571 |
1571 | sotto la protezione di papa Pio V in settembre si trasferisce a Roma |
1575 | è ammesso al collegio dei medici romano; si dedica a scrivere l’autobiografia “De vita propria” |
1576 | Il 21 settembre muore; nel periodo si manifesta nuovamente la peste a Milano |
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I moti di direzione per la laurea nelle arti liberali
Proponiamo la figura di direzione primaria [38] per l’epoca in cui Gerolamo Cardano consegue la laurea nelle “arti liberali” (medicina e filosofia) – figura redatta per il 30/06/1524; arco di direzione 21.31 – in cui la Luna, Mercurio, Venere, Marte e le stelle, indicano un momento importante per gli studi e per l’agire.
Nel cerchio interno indichiamo le direzioni nel moto diurno, nel cerchio esterno le direzioni nel moto zodiacale [39], da osservare entrambe. Inoltre, la legenda in figura indica i confini a cui sono giunti gli astri.
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Confini | Declinazioni | DH | |
Oroscopo | Mercurio/Giove | +21.35 | 6.00 |
Mediocielo | Venere | -18.22 | 0.00 |
Sole | Mercurio | -16.25 | 3.75 |
Luna | Marte | +08.30 | 2.55 |
Saturno | Venere | +23.13 | 4.71 |
Giove | Giove | +21.38 | 4.75 |
Marte | Marte | +23.48 | 5.49 |
Venere | Saturno | -19.56 | 4.32 |
Mercurio | Giove | -18.41 | 4.19 |
Fortuna | Venere/Mercurio | – | 5.48 |
Daimon | Mercurio | – | 3.82 |
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Mercurio/Venere diretti (DH 4.19/4.32) giungono al trigono del Mediocielo;
Mercurio/Venere diretti (DH 4.19/4.32) giungono all’opposizione della Luna di nascita (DH 4.19);
Mercurio/Venere diretti (DH 4.19/4.32) giungono al trigono di Marte di nascita (DH 3.57);
Marte diretto (DH 5.49) è equidistante a Mercurio/Venere di nascita (DH 5.43/5.62);
la Luna diretta (DH 2.55) è in quadrato a Marte di nascita (DH 3.57);
la Luna diretta (DH 2.55) è equidistante a Saturno di nascita (DH 2.79);
Marte diretto (2°28’ Cancro) è in esagono a Giove di nascita (2°40’ Toro);
il Sole diretto (DH 3.75) è equidistante a Marte di nascita (DH 3.57);
il Sole diretto (14°34’ Scorpione) è in esagono al Plenilunio (13°57’ Vergine);
Giove diretto (decl. +21,38) ha la declinazione di Marte e Saturno di nascita (decl. +21,44/21,54);
Saturno diretto (9°58’ Cancro) giunge al trigono della Luna di nascita (10°37’ Pesci);
Saturno diretto (9°58’ Cancro) giunge al quadrato del Sole di nascita (10°41’ Bilancia);
l’Ascendente diretto (decl. +21,35) giunge alla declinazione di Marte di nascita (decl. +21,44);
la Luna diretta (decl. +8,30) si oppone per declinazione a Venere di nascita (decl. -8,31);
Mercurio diretto (22°22’ Scorpione) giunge a Tyche di nascita (22°02’ Scorpione);
Tyche diretta (DH 5.48) giunge a Mercurio di nascita (DH 5.43);
la Sorte di Malattia diretta (DH 5.33) si oppone al Sole e a Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
Marte e la Sorte di Base diretti (DH 5.49/5.51) sono in quadrato alla Sorte del Padre diretta (DH 0.54);
la Sorte di Nemesi diretta (DH 4.84) è giunta a Tyche di nascita (DH 5.08);
Daimon e la Sorte della Vittoria dirette (DH 3.82/3.81) sono in trigono al Mediocielo;
la Sorte di Eros diretta (DH 3.82) è in esagono al Mediocielo;
la Sorte della Madre [40] diretta (DH 5.89) si oppone all’Ascendente;
la Sorte dell’Audacia [41] diretta (DH 5.62) è equidistante a Venere di nascita (DH 5.62);
la stella Deneb diretta (DH 0.18) è al Mediocielo;
le Iadi dirette (DH 5.99) sono all’Ascendente;
Rukbat Alrami diretta (DH 5.93) è giunta al Discendente;
Suhail diretta (DH 0.06) è al Fondocielo;
η Ari diretta (DH 4.10) è con la Luna di nascita (DH 4.19);
Mel 111 diretta (DH 5.22) è con il Sole e Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
Antares [42] diretta (DH 5.51) è con Mercurio/Venere di nascita (DH 5.43/5.62);
Betelgeuse diretta (DH 3.55) è con Marte di nascita (DH 3.57);
Wasat diretta (DH 2.62) è con Saturno di nascita (DH 2.79);
Spica diretta (DH 3.88) viaggia sempre con il Sole e Daimon diretti (DH 3.75/3.82).
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Considerazioni
Nel periodo cambia il Signore dei Confini [43] dell’Ascendente, della Luna, di Giove e della Sorte di Fortuna (Tyche) e i divisori sono Giove, Marte e Mercurio.
In primo luogo, i dominatori delle attività di Cardano, Venere e Mercurio, ora giungono al trigono del Mediocielo – insieme a Daimon e alla Sorte della Vittoria -, si oppongono alla Luna e perfezionano il trigono con Marte. La Luna giunge al quadrato di Marte e all’equidistanza di Saturno (che è il dominatore del Mediocielo di nascita) e Saturno giunge al trigono zodiacale della Luna. Sarebbero sufficienti questi aspetti, insieme al giungere di Antares su Venere e su Mercurio, il sorgere delle Iadi e il culminare di Deneb, per contrassegnare il conseguimento della laurea – a cui seguirà, nel 1526, quando si preciserà meglio il trigono di Mercurio e di Venere al Mediocielo, il dottorato in medicina -. Insieme a questo, vi sono diversi aspetti che esprimono la morte del padre che avviene il 28 agosto dello stesso anno. Ci riferiamo al quadrato tra i due significatori paterni, Saturno ed il Sole; alla equidistanza del Sole a Marte; al quadrato, per il moto di entrambi, di Marte e della Sorte di Base diretti alla Sorte del Padre diretta.
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Rivoluzione solare dell’anno 1523
La rivoluzione, con gli spazi di perfezione [44], è stata calcolata per il luogo di nascita, Pavia – lat. 45°11’N; long. 9°09’E –, e il giorno 25 settembre 1523 (giorno 5 ottobre 1523 del calendario Gregoriano) alle ore 2:36 di fuso (ore 1:36 di T.U.).
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latitudini | declinazioni | DH | visibilità | |
Sole | – | -04.24 | 2.29 | – |
Luna | +3.05 | +08.19 | 2.10 | – |
Saturno | -2.01 | -12.18 | 5.40 | – |
Giove | -1.28 | -15.17 | 5.66 | – |
Marte | -0.91 | -20.47 | 0.48 | – |
Venere | +1.41 | +06.34 | 4.08 | -22.59 (v.) |
Mercurio | +1.87 | +01.72 | 3.06 | -11.10 (t.e.) |
Tyche | – | – | 5.81 | – |
Daimon | – | – | 5.81 | – |
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La figura di rivoluzione del 1523 è un plenilunio che preannuncia numerosi cambiamenti nella vita di Gerolamo Cardano. La disposizione generale dei pianeti qui esprime eventi di diverso colore che riguardano la persona e la famiglia, l’agire, l’ingresso nel mondo del lavoro. Vediamo che i luminari si oppongono ed il Sole è in esagono e la Luna è in trigono all’Ascendente di rivoluzione; poi, il Sole si applica al trigono e la Luna si applica all’esagono di Giove (che qui è angolare, è in mutua ricezione con Saturno e che osserva sia l’Ascendente che il Mediocielo) e di Tyche; Venere è unita per declinazione al Sole e alla Luna; Regulus [45] (natura Giove/Marte) è appena sorta e le Pleiadi (natura Luna/Marte) culminano.
Venere e Mercurio, dominatori dell’agire della genitura, nel periodo precisano figure per i moti primi. In rivoluzione, Venere domina il Mediocielo e Mercurio domina la decima Casa. Mercurio è al tramonto eliaco (a.v. -11.10), si separa da Venere (con cui è in ricezione), è in esagono a Marte ed è in trigono (dalla seconda Casa) al Mediocielo; Venere (DH 4.08) è mattutina e visibile, è in prima Casa, è unita per declinazione alla Luna ed al Sole, si separa dal nodo lunare e dall’opposizione di Saturno ed è in preciso trigono al Mediocielo. Inoltre, Mercurio e Venere dominano lo spazio di perfezione della Sorte di Fortuna (Tyche), si presentano nella perfezione e si configurano alle perfezioni del Mediocielo e della Luna. Poi, Mercurio domina [46] e si configura alla perfezione del Sole.
Giove e Saturno sono occidentali e retrogradi, sono angolari, sono uniti a Tyche e a Daimon e si oppongono all’Ascendente; sono i signori dello spazio di perfezione dell’Anno, sono in mutua ricezione e si presentano nella perfezione dell’Anno. Saturno è con il nodo lunare sud e con la Sorte delle Nozze, è unito per declinazione a Marte, si oppone alla perfezione di Tyche ed è in quadrato alla perfezione del Mediocielo. Giove è con Tyche, è in esagono alla Luna, è in trigono al Sole (figura nel mondo) e subisce il quadrato sovreminente di Marte [47].
Marte (DH 0.48) è occidentale, è unito alla Sorte di Malattia e si presenta in quarta Casa e al meridiano, è in quadrato sovreminente a Giove (figura nello zodiaco) e a Saturno (figura nel mondo), è in esagono a Mercurio, è in quadrato all’Ascendente e si oppone al Mediocielo. Marte è all’ingresso dello spazio di perfezione del Mediocielo e domina e si configura alla perfezione del Sole.
Per il buon esito delle iniziative dell’anno osserviamo che la Luna ha appena superato il plenilunio (fase marziana), si separa dal Sole e da Venere e si applica a Giove e a Tyche. La circostanza di un lutto in famiglia può essere letta negli aspetti, che si realizzano nei cardini della figura annuale, di Marte (che è nel luogo paterno) in quadrato sovreminente a Saturno (il primo significatore paterno in nascita notturna) – tra quarta e settima Casa – e di Venere che si separa dall’opposizione di Saturno – tra prima e settima Casa -.
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I moti di direzione per l’epoca del matrimonio
Proponiamo la figura di direzione primaria per l’epoca in cui Gerolamo Cardano, solo dopo pochi mesi dall’aver conosciuto Lucia Bandarini, si sposa. Nella figura redatta per il 30/06/1531 – arco di direzione 28.14 – la Luna, Giove, Venere, Marte e le stelle, indicano un momento significativo per la vita affettiva.
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Confini | Declinazioni | DH | |
Oroscopo | Venere | +22.51 | 6.00 |
Mediocielo | Giove | -16.33 | 0.00 |
Sole | Giove/Saturno | -18.78 | 3.32 |
Luna | Venere | +11.97 | 2.02 |
Saturno | Mercurio | +22.55 | 5.32 |
Giove | Venere | +22.53 | 4.34 |
Marte | Venere | +23.23 | 5.94 |
Venere | Giove | -21.28 | 3.90 |
Mercurio | Giove | -20.44 | 3.80 |
Fortuna | Saturno | – | 5.05 |
Daimon | Giove | – | 3.42 |
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la Luna diretta (DH 2.02) è in esagono a Giove di nascita (DH 5.99);
Giove diretto (DH 4.34) giunge alla Luna di nascita (DH 4.19);
la Luna diretta (1°20’ Toro) giunge a Giove di nascita (2°40’ Toro);
la Luna diretta (DH 2.02) è in esagono all’Ascendente;
Venere diretta (DH 3.90) è ancora in trigono al Mediocielo;
Marte diretto (DH 5.94) è giunto all’Ascendente;
Marte diretto (DH 5.94) è giunto a Giove di nascita (DH 5.99);
Marte diretto (8°34’ Cancro) va al trigono della Luna di nascita (10°37’ Pesci);
Marte diretto (8°34’ Cancro) va al quadrato del Sole di nascita (10°41’ Bilancia);
il Sole diretto (DH 3.32) è in quadrato a Saturno di nascita (DH 2.79);
Venere diretta (decl. -21,28) si oppone per declinazione a Marte di nascita (decl. +21,44);
Saturno/Figli diretti (DH 5.32/5.34) sono equidistanti a Mercurio di nascita (DH 5.43);
Daimon/Sole diretti (22°36’/23°49’ Scorpione) giungono a Tyche di nascita (22°02’ Scorpione);
Tyche diretta (DH 5.05) giunge a Sole/Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
Tyche diretta (DH 5.05) giunge al trigono di Saturno di nascita (DH 2.79);
la Sorte di Eros diretta (DH 3.29) giunge al quadrato di Saturno di nascita (DH 2.79);
la Sorte di Base diretta (DH 5.94) giunge a Giove di nascita (DH 5.99) e all’Ascendente;
la Sorte dell’Audacia diretta (DH 5.98) si oppone a Giove di nascita (DH 5.99) e all’Ascendente;
la Sorte del Padre diretta (DH 0.11) è in quadrato a Giove e all’Ascendente;
la Sorte della Necessità diretta (DH 1.98) è in esagono a Giove e all’Ascendente;
le stelle ε κ Cap dirette (DH 0.02) sono al Mediocielo;
Aldebaran diretta (DH 5.88) è all’Ascendente;
Alphard diretta (DH 0.12) è al Fondocielo;
Almaaz diretta (DH 4.06) è con la Luna di nascita (DH 4.19);
Antares diretta (DH 5.17) è con il Sole e Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
α Sgr diretta (DH 5.67) è con Venere di nascita (DH 5.62);
l’Aculeo (M7) diretto (DH 5.47) è con Mercurio di nascita (DH 5.43);
Mirzam diretta (DH 2.62) è con Saturno di nascita (DH 2.79).
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Considerazioni
Nel periodo cambia il Signore dei Confini del Sole, della Luna e di Mercurio e i divisori sono Saturno, Venere e Giove. Nella fase della vita in cui si realizza un matrimonio d’amore che esprime un affetto tra i coniugi, dobbiamo aspettarci il precisarsi di figure tra la Luna e Giove, tra la Luna e Venere, tra la Luna ed il Sole, tra il Sole e Venere, tra Venere e Giove, ma anche figure di Tyche – la casa, i beni e la vita in comunione – e di Saturno – riguarda le responsabilità riferite al legame matrimoniale e alla famiglia -.
Ora, la Luna precisa figure con Giove e con Marte; Venere è in trigono al Mediocielo e la Luna è in esagono all’Ascendente; Venere ha la declinazione di Marte; Tyche giunge al Sole e a Daimon ed è in trigono a Saturno; la Sorte di Base giunge all’Ascendente e a Giove; Antares giunge al Sole e Aldebaran è giunta all’Ascendente.
Cardano racconta di aver sofferto di una impotenza per diversi anni della sua vita (tra il 1522 ed il 1531) e che, con il matrimonio ed al primo rapporto sessuale con la moglie, e da quel momento in poi, questa limitazione non si è più manifestata. Al riguardo, possono rappresentare una sorta di sblocco delle energie sessuali, il sorgere di Marte e la figura tra Venere e Marte (la libido, la virilità, l’eros); la Sorte dell’Audacia (la sorte di Marte) che si oppone a Giove e all’Ascendente e la Sorte di Eros (la sorte di Venere) che giunge al quadrato di Saturno.
Inoltre, appena sposato Cardano ebbe la difficoltà di trovare un lavoro con entrate stabili, non aveva le risorse per crearsi una fissa dimora ed ebbe la necessità di girovagare per procacciarsi del lavoro. Queste condizioni sono indicate dalle figure che si precisano tra i malefici, Tyche, la Luna ed il Sole.
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Rivoluzione solare dell’anno 1531
La rivoluzione, con gli spazi di perfezione, è stata calcolata per il luogo di nascita, Pavia – lat. 45°11’N; long. 9°09’E –, e il giorno 25 settembre 1531 (giorno 5 ottobre 1531 del calendario Gregoriano) alle ore 1:08 di fuso (ore 0:08 di T.U.).
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latitudini | declinazioni | DH | visibilità | |
Sole | – | -04.24 | 0.89 | – |
Luna | +0.78 | -01.85 | 2.04 | – |
Saturno | -1.25 | +22.22 | 3.31 | – |
Giove | +0.99 | -10.90 | 0.32 | -9.14 (t.e.) |
Marte | -3.13 | +06.78 | 0.03 | – |
Venere | +1.42 | +06.12 | 2.46 | -22.07 (v.) |
Mercurio | +0.18 | -07.33 | 0.37 | -3.99 (n.v.) |
Tyche | – | – | 4.85 | – |
Daimon | – | – | 4.85 | – |
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Nella rivoluzione del 1531 la Luna è crescente (va a formare il plenilunio), si separa dal trigono di Giove e si applica al quadrato di Saturno, Sirius (natura Giove/Marte) sorge, Sheratan (natura Saturno/Marte) culmina.
Marte, che è il Signore dell’Anno – la perfezione dell’Anno va da 5°48’ a 24°51’ Scorpione -, domina e si presenta nella perfezione del Sole – che va da 26°55’ Ariete a 16°43’ Toro – e domina, con Venere, la perfezione della Luna – che va da 16°49’ Bilancia a 7°38’ Scorpione -.
In rivoluzione, Venere è in esagono e la Luna è in trigono all’Ascendente e la Luna si separa dal trigono di Giove. Giove e Mercurio [48] dominano lo spazio di perfezione del Mediocielo e si presentano nello spazio di perfezione della Luna.
Giove è angolare, è al tramonto eliaco (a.v. -9.14), riceve la separazione della Luna, con cui è in ricezione, ed è equidistante a Mercurio.
Mercurio è vespertino e invisibile (a.v. -3.99), è al meridiano, è unito per declinazione e in ricezione con Venere e si applica al trigono di Saturno, con cui è in ricezione.
Marte è nel proprio Domicilio, è orientale e retrogrado, è vicino al ventre meridionale (lat. -3.13), è in esagono a Saturno, è unito per declinazione a Venere, si oppone a Mercurio, è in quadrato a Daimon e alla Sorte dell’Insidia e, stando al Mediocielo, è in quadrato all’Ascendente.
Per i moti primi Marte sorge, in rivoluzione Marte è il Signore dell’Anno e culmina presentandosi nella perfezione del Sole e su Giove e sull’Ascendente di nascita. La Luna in direzione si unisce a Giove, in rivoluzione ritorna nel segno in cui è alla nascita mentre Giove si oppone al grado in cui è alla nascita.
La retrogradazione e la vicinanza al ventre comportano che Marte agisca in modo contrario e innaturale e che amplifichi il bene ed il male della sua azione. Marte culmina in rivoluzione e, a mio parere, per il complesso delle figure descritte, innesca un’inversione di tendenza nel modo di espressione dell’energia vitale e sessuale e uno sblocco delle inibizioni patite da Cardano nello sviluppo adolescenziale.
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I moti di direzione per l’epoca della morte del figlio
Proponiamo la figura di direzione primaria per l’epoca in cui il figlio maggiore, Giovanni Battista, accusato di aver ucciso la moglie, è condannato a morte. Nella figura redatta per il 15/04/1560 – arco di direzione 58.02 – vi sono figure indicative del triste evento familiare.
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Confini | Declinazioni | DH | |
Oroscopo | Venere | +22.98 | 6.00 |
Mediocielo | Mercurio | -05.37 | 0.00 |
Sole | Marte | -23.46 | 1.42 |
Luna | Giove | +21.81 | 0.28 |
Saturno | Saturno | +17.29 | 4.82 |
Giove | Venere | +22.97 | 2.57 |
Marte | Giove | +19.30 | 4.36 |
Venere | Mercurio | -23.39 | 2.08 |
Mercurio | Mercurio | -23.49 | 2.07 |
Fortuna | Venere | – | 3.15 |
Daimon | Saturno | – | 1.67 |
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Marte diretto (DH 4.36) giunge alla Luna di nascita (DH 4.19);
la Luna diretta (8°42’ Gemelli) va all’unione di Marte di nascita (11°15’ Gemelli);
la Luna diretta (decl. +21,81) è unita per declinazione a Marte di nascita (decl. +21,44);
la Luna diretta (DH 0.28) è ancora unita al Mediocielo;
Saturno/Figli diretti (DH 4.82) si oppongono al Sole e a Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
Saturno diretto (11°50’ Leone) è in esagono al Sole di nascita (10°41’ Bilancia);
Saturno diretto (11°50’ Leone) è in esagono a Marte di nascita (11°15’ Gemelli);
Giove diretto (DH 2.57) è in quadrato a Marte di nascita (DH 3.57);
la Luna diretta (DH 0.28) è in quadrato a Venere di nascita (DH 5.62);
la Luna diretta (8°42’ Gemelli) va al trigono del Sole di nascita (10°41’ Bilancia);
il nodo lunare diretto (DH 2.84) è equidistante a Saturno di nascita (DH 2.79);
il Sole diretto (DH 1.42) è in esagono a Mercurio di nascita (DH 5.43);
Mercurio diretto (2°10’ Capricorno) è in trigono a Giove di nascita (2°40’ Toro);
Mercurio/Venere diretti (DH 2.07/2.08) sono in trigono all’Ascendente;
Tyche diretta (DH 3.15) è in quadrato a Saturno di nascita (DH 2.79);
Tyche diretta (DH 3.15) è in esagono a Tyche di nascita (DH 5.08);
la Sorte di Malattia diretta (DH 3.39) è equidistante a Marte di nascita (DH 3.57);
la Sorte di Malattia diretta (DH 3.39) è in quadrato a Saturno di nascita (DH 2.79);
la Sorte di Nemesi diretta (DH 4.67) è in trigono a Marte di nascita (DH 3.57);
la Sorte del Padre diretta (DH 1.79) è in quadrato alla Luna di nascita (DH 4.19);
la Sorte della Necessità diretta (DH 0.32) è in quadrato a Venere di nascita (DH 5.62);
la Sorte di Base diretta (DH 3.97) è unita alla Luna e in esagono al Mediocielo;
la Sorte di Eros diretta (DH 3.29) è in quadrato a Tyche di nascita (DH 5.08);
la Sorte di Eros diretta (DH 0.99) è in trigono a Sole/Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
la Vittoria e Daimon dirette (DH 1.67/1.65) sono in esagono a Venere di nascita (DH 5.62);
Aldebaran diretta (DH 4.19) è con la Luna di nascita (DH 4.19);
l’Aculeo (M7) diretto (DH 5.47) è opposto alla Luna di nascita (DH 4.19);
Sirius diretta (DH 4.04) è equidistante alla Luna di nascita (DH 4.19);
M8 Laguna diretta (DH 4.89) è con il Sole e Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
Wasat e Alnilam dirette (DH 5.98/5.90) sono all’Ascendente;
Alphecca diretta (DH 5.82) è al Discendente;
Zavijava diretta (DH 0.02) è al Fondocielo;
Acubens diretta (DH 2.61) è con Saturno di nascita (DH 2.79).
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Considerazioni
Nel periodo cambia il Signore dei Confini del Mediocielo, del Sole e di Saturno (significatori paterni) e i divisori sono Mercurio, Marte e Saturno: si prefigura una fase di vita con eventi dolorosi o spiacevoli che possono influenzare anche l’immagine pubblica.
La vicenda familiare dell’accusa di omicidio, del processo e della condanna a morte del figlio primogenito di Cardano, è indicata dalle figure di Marte e di Aldebaran (natura Marte) alla Luna; di Saturno a Tyche; di Saturno e dell’ammasso della Laguna M8 (natura Luna/Marte) al Sole e a Tyche; di Giove a Marte. Inoltre, formano figure significative la Sorte di Malattia e la Sorte di Nemesi con i malefici; la Sorte del Padre, coinvolta negli aspetti della Luna, di Aldebaran, di Sirius e dell’Aculeo M7; la Sorte di Base che ora è in aspetto alla Luna e al Mediocielo.
Gli aspetti tra il Sole e la Luna, tra Mercurio e Giove, tra il Sole e Mercurio, tra la Luna e Venere e di Venere e di Mercurio rispetto all’Ascendente, indicano un periodo di iniziative proficue per la professione.
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Rivoluzione solare dell’anno 1559
La rivoluzione, con gli spazi di perfezione, è stata calcolata per il luogo di nascita, Pavia – lat. 45°11’N; long. 9°09’E –, e il giorno 24 settembre 1559 (giorno 4 ottobre 1559 del calendario Gregoriano) alle ore 20:01:29 di fuso (ore 19:01:29 di T.U.).
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latitudini | declinazioni | DH | visibilità | |
Sole | – | –04.24 | 3.99 | – |
Luna | -5.15 | +27.93 | 2.27 | – |
Saturno | –2.01 | +19.47 | 5.39 | – |
Giove | –1.51 | –09.36 | 2.59 | – |
Marte | –2.63 | -25.70 | 2.49 | – |
Venere | -2.92 | –22.37 | 5.60 | –17.45 (v.) |
Mercurio | –2.46 | –15.52 | 4.78 | -7.68 (n.v.) |
Tyche | – | – | 0.26 | – |
Daimon | – | – | 0.26 | – |
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Nella rivoluzione del 1559 Saturno sorge, Marte è in quadrato al Sole e si oppone alla Luna, Tyche e Daimon sono al meridiano e gli Asini e la Greppia (Praesepe) sono al Fondocielo.
La Luna è di luce calante, è al picco di declinazione (decl. +27,93) e al suo ventre meridionale (lat. -5.15), è unita a Castor, alla Sorte dei Figli e a Pollux [49]. Per il moto eclittico, la Luna si separa dal quadrato del Sole e dall’opposizione di Marte e, nelle ore seguenti, diminuisce la sua declinazione (decl. +25,38) e raggiunge Marte (decl. -25,70).
Sorgono i Gemelli e Mercurio è diretto, vespertino e invisibile e si presenta, con Venere (dominatore dell’Ascendente di nascita) e la Sorte di Necessità, nel sesto luogo della rivoluzione.
Saturno domina e si configura alle perfezioni dell’Anno e della Luna, si oppone alla perfezione del Mediocielo e si configura alle perfezioni del Sole e di Tyche.
Marte domina la perfezione del Sole e si presenta all’ingresso della perfezione della Luna.
Giove domina e si presenta nella perfezione dell’Anno, domina ed è in quadrato alla perfezione del Mediocielo e si oppone alla perfezione di Tyche.
Tyche, con Praesepe e gli Asini, si presenta nella perfezione del Sole; Daimon si presenta nella perfezione della Luna.
Saturno è orientale e retrogrado, è con le Iadi e Aldebaran, è in trigono al Sole, si oppone alla Sorte di Base, è in quadrato a Tyche, subisce la sovreminenza di Giove (esagono nel mondo) e si presenta sul grado di Marte di nascita.
Venere è al tramonto, è visibile, è vespertina, è vicina al ventre del periodo (lat. -2.92), è con Antares e con la Sorte di Necessità, è in trigono al nodo lunare nord, è in esagono a Marte e al Sole (figure nel mondo) e si presenta sui gradi di Tyche di nascita.
Giove è occidentale e retrogrado, è con le stelle della Cascata d’acqua, è in trigono alla Luna e a Mercurio, è in esagono a Marte, è in quadrato a Saturno, e si presenta sul grado della Luna di nascita.
Marte è diretto, è occidentale, è oltre l’eclittica (decl. -25,70), è con le stelle dell’occhio del Sagittario (natura Sole/Marte), è in quadrato al Sole, è opposto alla Luna, è in esagono a Mercurio e a Giove, ed è in esagono alla Luna di nascita.
Mercurio è vespertino e invisibile (a.v. -7.68), è con la stella ζ Vir, domina sulle Sorti della Malattia, dell’Audacia e del Padre e si presenta al grado del Discendente di nascita.
In rivoluzione Saturno sorge presentandosi sul grado di Marte di nascita. Marte alla nascita è unito ad Aldebaran, a Saturno e alla Sorte dei Figli. In rivoluzione la Luna domina ed è con la Sorte dei Figli, è in quadrato al Sole (accende una crisi) ed è afflitta fortemente da Marte e da stelle di natura marziana.
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I moti di direzione per l’epoca dell’arresto di Cardano
Proponiamo la figura di direzione primaria per l’epoca in cui Gerolamo Cardano viene arrestato dal Sant’Uffizio con l’accusa di eresia – figura redatta per il 6 ottobre 1570; arco di direzione 69.49 – e in cui si precisano diverse figure significative. Cardano viene tratto in arresto il 6 ottobre 1570 e dopo un breve periodo di carcerazione (77 giorni) gli viene commutata la pena negli arresti domiciliari che durano fino al 18 febbraio 1571, la data del processo. In giudizio, tenuto conto della tarda età, dell’intervento dei suoi protettori (Morone e Borromeo) e della sua grande fama di medico, la pena è mitigata e Cardano ritorna in libertà.
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Confini | Declinazioni | DH | |
Oroscopo | Giove | +21.85 | 6.00 |
Mediocielo | Saturno | -00.44 | 0.00 |
Sole | Mercurio/Giove | -23.32 | 0.69 |
Luna | Marte | +23.16 | 1.17 |
Saturno | Mercurio | +14.27 | 4.21 |
Giove | Giove | +21.83 | 1.89 |
Marte | Saturno | +16.79 | 3.75 |
Venere | Venere | -22.63 | 1.39 |
Mercurio | Giove | -22.95 | 1.41 |
Fortuna | Marte | – | 2.42 |
Daimon | Mercurio | – | 0.99 |
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Saturno diretto (DH 4.21) giunge alla Luna di nascita (DH 4.19);
la Luna diretta (20°27’ Gemelli) è giunta a Saturno di nascita (19°11’ Gemelli);
l’Ascendente diretto (decl. +21,85) è giunto alla declinazione di Saturno di nascita (decl. +21,54);
Venere/Mercurio diretti (DH 1.39/1.41) sono in esagono a Mercurio di nascita (DH 5.43);
Marte diretto (DH 3.75) è equidistante a se stesso;
Giove diretto (decl. +21,83) è giunto alla declinazione di Saturno di nascita (decl. +21,54);
Giove diretto (DH 1.89) è in esagono a Giove e all’Ascendente;
il nodo lunare diretto (DH 2.19) è in esagono a Giove (DH 5.99) e all’Ascendente;
Mercurio diretto (12°08’ Capricorno) va al trigono del Plenilunio (13°57’ Vergine);
Tyche diretta (29°01’ Capricorno) è in trigono al Novilunio (28°43’ Vergine);
la Sorte di Eros diretta (DH 0.10) è al Mediocielo e in quadrato a Giove e all’Ascendente;
Tyche diretta (DH 2.42) è in quadrato a Marte di nascita (DH 3.57);
Daimon diretta (DH 0.99) è in esagono a Saturno di nascita (DH 2.79);
Daimon diretta (DH 0.99) è in esagono a Sole/Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
Daimon diretta (DH 0.99) è in quadrato a Tyche di nascita (DH 5.08);
la Sorte di Base diretta (DH 3.17) è in quadrato a Saturno di nascita (DH 2.79);
la Sorte di Malattia diretta (DH 2.78) è equidistante a Saturno di nascita (DH 2.79);
le Sorti di Malattia e di Base dirette (DH 2.78/3.17) sono in trigono a Tyche di nascita (DH 5.08);
la Sorte di Nemesi diretta (DH 3.64) è equidistante a Marte di nascita (DH 3.57);
Algenib diretta (DH 0.12) è al Mediocielo;
Rasalhague diretta (DH 5.88) è al Discendente;
Mel 111 diretta (DH 0.09) è al Fondocielo;
Al Hecka diretta (DH 4.14) è con la Luna di nascita (DH 4.19);
Altair [50] diretta (DH 4.15) è equidistante alla Luna di nascita (DH 4.19);
ν1,2 Sgr [51] diretta (DH 5.02) è con il Sole e Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
Regulus diretta (DH 2.70) è con Saturno di nascita (DH 2.79).
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Considerazioni
Nel periodo cambia il Signore dei Confini del Mediocielo e del Sole e i divisori sono Saturno e Giove. Ora, Saturno giunge alla Luna e la Luna giunge a Saturno; l’Ascendente e Giove giungono alla declinazione di Saturno; Mercurio va all’esagono del Plenilunio; Tyche giunge al quadrato di Marte; Daimon giunge al quadrato di Tyche; la Sorte di Base è in quadrato a Saturno; la Sorte di Nemesi giunge all’equidistanza di Marte; Marte è equidistante a sé stesso; Giove è in esagono all’Ascendente e a sé stesso; il nodo lunare è in esagono all’Ascendente e a Giove; la Sorte di Eros giunge al Mediocielo e al quadrato di Giove e dell’Ascendente; le stelle dell’occhio del Sagittario, ν1,2 Sgr (natura Sole/Marte), sono giunte al Sole e a Daimon; Regulus (natura Marte/Giove) è giunta a Saturno; Al Hecka (natura Marte) è giunta alla Luna e Altair (natura Marte/Giove) è equidistante; Rasalhague (natura Saturno/Venere) si oppone all’Ascendente; Algenib (natura Marte/Mercurio) culmina; Mel 111 (natura Venere) è al Fondocielo.
Alla nascita, la Luna è in prossimità del dodicesimo luogo e si applica al quadrato di Saturno e di Marte; i malefici sono uniti tra di loro e sono con stelle di natura malefica: può rappresentare, in dati momenti della vita, il verificarsi di infortuni e dei pericoli di una limitazione della libertà o di una carcerazione. Come vediamo, in questo momento della vita di Cardano si precisano figure pericolose dei malefici rispetto alla Luna, all’Ascendente e a Tyche; di alcune stelle, di natura nociva, rispetto al Sole, alla Luna, a Saturno e a Marte, e altri aspetti, dei pianeti, delle sorti e delle stelle, che possono far temere limitazioni alla libertà personale e alla possibilità di lavorare e di esprimersi attraverso gli scritti.
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Rivoluzione solare 1570
La rivoluzione, con gli spazi di perfezione, è stata calcolata per il luogo di nascita, Pavia – lat. 45°11’N; 9°09’E –, e il giorno 24 settembre 1570 (giorno 4 ottobre 1570 del calendario gregoriano) alle ore 12:08 di fuso (ore 11:08 di T.U.).
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latitudini | declinazioni | DH | visibilità | |
Sole | – | –04.24 | 0.07 | – |
Luna | -2.18 | +17.22 | 3.50 | – |
Saturno | +2.27 | –06.90 | 0.98 | –7.33 (n.v.) |
Giove | –0.98 | –19.49 | 3.19 | – |
Marte | –0.81 | –19.77 | 3.78 | -18.41 (v.) |
Venere | –0.81 | –17.33 | 2.86 | –14.07 (v.) |
Mercurio | +0.89 | -04.29 | 0.24 | -2.26 (n.v.) |
Tyche | – | – | 2.43 | – |
Daimon | – | – | 2.43 | – |
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Nella rivoluzione del 1570 il Sole culmina e tiene sotto i suoi raggi Mercurio e Saturno. La Luna è di luce calante, si applica all’opposizione di Giove, all’esagono del Sole, di Mercurio e di Saturno, al quadrato di Tyche, di Venere e di Marte, all’opposizione di Daimon e all’unione del nodo lunare nord. Giove è occidentale, è alla Seconda Stazione (trigono al Sole) e riceve la separazione del Sole e l’applicazione (con ricezione) della Luna.
Saturno (a.v.-7.33) è occidentale e, con Mercurio, è sotto i raggi, si oppone alla Sorte di Base e riceve l’applicazione della Luna. Mercurio è vespertino e combusto (a.v. -2.26), è al meridiano, è in esagono alla Luna ed è in trigono a Giove. Marte è nel proprio Domicilio, è occidentale e visibile, è in quadrato a Daimon e ai nodi lunari, è unito per declinazione a Giove e ha vicinanza di declinazione con la Luna.
Rispetto al tema di nascita, Marte si presenta su Tyche di nascita; Saturno si presenta su Venere e Mercurio di nascita; Tyche e Venere si presentano sul nodo lunare sud della nascita; Giove è in trigono a Marte di nascita. In buona misura, questi aspetti ricalcano le indicazioni dei pianeti in direzione.
In rivoluzione, la Luna si applica al quadrato di Marte. Marte domina e si presenta nella perfezione del Mediocielo, unitamente a Venere (signora del Mediocielo) e a Tyche, ed è in quadrato ai nodi lunari: nel periodo si manifesta un danno all’immagine e allo status sociale che determina un impedimento (improvviso e inatteso) all’esercizio della professione e ai conseguenti guadagni.
Saturno in direzione diventa divisore del Mediocielo e si unisce alla Luna: contrassegna un periodo critico per la vita e per la professione. In rivoluzione, Saturno è il Signore dell’Anno, è sotto i raggi e si presenta in decima Casa, domina ed è in quadrato alla perfezione della Luna: conferma un momento climacterico con limitazioni alla libertà ed un fermo delle attività. Giove è alla Seconda Stazione, è in trigono al Sole (che culmina nella figura annuale), domina la prima parte della perfezione della Luna e si presenta nella perfezione dell’Anno: migliora la situazione nella seconda parte del periodo per l’intervento, in favore di Cardano, di personaggi influenti e socialmente autorevoli che mitigano le conseguenze del provvedimento a suo carico.
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Le direzioni per gli anni 1516/17, per il 1540/41 e per il 1545
Come Cardano stesso scrive descrivendo il suo oroscopo, aveva considerato la possibilità che la sua vita potesse avere termine al quattordicesimo anno di età, al compimento dei quarant’anni o intorno ai 45 anni. Per il lettore interessato, si fornisce un quadro sintetico delle figure dirette per questi momenti.
Tra il 1516 ed il 1517 si precisano figure dei luminari e della Sorte di Fortuna con i malefici. Il Sole e la Luna si oppongono reciprocamente; Saturno entra nella prima Casa e precisa l’equidistanza della Luna; la Luna giunge al quadrato di Saturno; il Sole e Mercurio sono in trigono a Marte; Tyche giunge alla declinazione di Saturno e si oppone all’Ascendente e a Giove; Giove si oppone al Sole; inoltre, in questo periodo la Luna è nel Confine di Venere, la Sorte di Fortuna tolemaica (Daimon in nascita notturna), il Sole e l’Ascendente sono nei Confini dei malefici.
Tra il 1540 ed il 1541 [52] Saturno giunge all’Ascendente, la Luna giunge al trigono di Saturno, Saturno raggiunge la declinazione di Marte e il Sole giunge all’equidistanza di Saturno: nel periodo l’Ascendente e i due luminari sono afflitti fortemente da Saturno (il malefico che, alla nascita, domina sul Sole e su Venere e che si configura ad entrambi i luminari) e l’Ascendente (24° Gemelli) è nei Confini di Marte e passa nei Confini di Saturno [53].
Per quanto concerne il 1545, il Sole giunge al quadrato della Luna; Saturno giunge all’equidistanza di Venere (il possibile almuten della genitura di Cardano); Venere e Mercurio giungono all’equidistanza di Saturno; Marte giunge all’equidistanza del Sole; il Sole giunge al quadrato di Marte; Giove giunge all’equidistanza di Marte; la Luna, il Sole e la Sorte di Fortuna tolemaica sono nel Confine di Giove e l’Ascendente è nei Confini di Saturno: sono aspetti che possono caratterizzare un momento critico (gli anni precedenti sono un periodo di minaccia di guerra per le città lombarde) e di scelte che richiedono cambiamenti radicali (nel periodo il re di Danimarca gli propone, offrendo lauti compensi, di trasferirsi definitivamente alla sua corte) o il presentarsi di pericoli [54].
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I moti di direzione per il 1576
Proponiamo la figura di direzione primaria per l’epoca della sua morte, avvenuta il 21 settembre del 1576 – arco di direzione 76.09 -, in cui si precisano alcune figure significative.
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Confini | Declinazioni | DH | |
Oroscopo | Saturno | +20.96 | 6.00 |
Mediocielo | Venere | +02.43 | 0.00 |
Sole | Giove | -22.91 | 0.27 |
Luna | Saturno | +23.47 | 1.67 |
Saturno | Marte | +12.34 | 3.86 |
Giove | Saturno | +20.94 | 1.50 |
Marte | Mercurio | +15.13 | 3.40 |
Venere | Venere | -21.92 | 0.98 |
Mercurio | Venere | -22.34 | 1.02 |
Fortuna | Mercurio | – | 2.00 |
Daimon | Giove | – | 0.60 |
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il Sole diretto (DH 0.27) giunge al trigono della Luna (di nascita (DH 4.19);
la Luna diretta (DH 1.71) giunge al quadrato di se stessa;
la Luna diretta (26°47’ Gemelli) è giunta al trigono di Mercurio di nascita (26°27’ Bilancia);
l’Ascendente diretto (26°15’ Cancro) è giunto al quadrato di Mercurio di nascita (26°27’ Bilancia);
Venere/Mercurio diretti (DH 0.98/1.02) sono in esagono a Sole e a Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
Venere/Mercurio diretti (DH 0.98/1.02) sono in esagono a Saturno di nascita (DH 2.79);
Giove diretto (26°22’ Cancro) è giunto al quadrato di Mercurio di nascita (26°27’ Bilancia);
Marte diretto (DH 3.40) giunge al quadrato di Saturno di nascita (DH 2.79);
Marte diretto (19°08’ Leone) è giunto all’esagono di Saturno di nascita (19°22’ Gemelli);
Marte diretto (DH 3.40) è equidistante a se stesso;
Saturno diretto (DH 3.86) è in esagono al Mediocielo;
Giove diretto (DH 1.50) è giunto al trigono di Venere/Mercurio di nascita (DH 5.62/5.43);
il Sole diretto (DH 0.27) va al quadrato di Giove (di nascita (DH 5.99);
il Sole diretto (12°35’ Capricorno) è in trigono al Plenilunio (13°57’ Vergine);
la Sorte di Necessità diretta (DH 1.67) giunge al quadrato della Luna di nascita (DH 4.19);
Daimon diretta (11°43’ Capricorno) è in quadrato al Sole (10°41’ Bilancia);
Tyche diretta (DH 2.00) è in trigono a Giove e all’Ascendente;
la Sorte di Base diretta (DH 2.71) è equidistante a Saturno di nascita (DH 2.79);
la Sorte di Eros diretta (DH 0.40) è giunta al quadrato di Venere di nascita (DH 5.62);
le Sorte di Malattia diretta (DH 2.43) giunge al quadrato di Saturno di nascita (DH 2.79);
la Sorte di Nemesi diretta (DH 3.04) va al quadrato di Saturno di nascita (DH 2.79);
la Sorte di Nemesi diretta (DH 3.04) è in esagono a Tyche di nascita (DH 5.08);
M31 (Andromeda) diretta (DH 0.15) è al Mediocielo;
Arneb diretta (DH 5.93) è all’Ascendente;
Zaniah diretta (DH 0.00) è al Fondocielo;
Bellatrix diretta (DH 4.30) è con la Luna di nascita (DH 4.19);
Rasalhague diretta (DH 5.65) è con Venere di nascita (DH 5.62);
Kornephoros diretta (DH 5.18) è con il Sole e Daimon di nascita (DH 5.11/5.08);
Al Jabbah diretta (DH 2.81) è con Saturno di nascita (DH 2.79);
Algenib diretta (DH 3.65) è con Marte di nascita (DH 3.57);
Vindemiatrix diretta (DH 0.28) è con il Sole diretto (DH 0.27).
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Considerazioni
Nel periodo cambia il Signore dei Confini dell’Ascendente, del Mediocielo e di Giove e i divisori sono Saturno e Venere. Trattandosi del termine della vita, facciamo una considerazione sull’afeta [55] e sui possibili anereti della genitura di Cardano. La Luna, che alla nascita si trova alla fine dell’undicesimo luogo, dobbiamo considerarla luogo vitale e afeta. Possibili anereti sono Saturno e Marte, in quanto entrambi configurati alla Luna alla nascita, e Mercurio, che alla nascita è unito per declinazione alla Luna, è sotto i raggi del Sole e, per l’argomento della vita, acquista una qualità aneretica. Inoltre, sempre dovremo osservare gli aspetti del Sole, anereta potenziale nei confronti della Luna per contrarietà di natura. Infine, in riferimento alla carriera afetica, valutiamo come momento altamente critico il periodo in cui l’afeta giunge al quadrato di se stesso. Nello specifico, ora il Sole e Mercurio precisano figure di direzione con la Luna e la Luna, l’afeta, giunge al quadrato di se stesso: queste condizioni definiscono un probabile tempo massimo di vita consentito. Poi, come avviene frequentemente, le altre figure, anche quelle dei benefici, dicono qualcosa delle circostanze del termine della vita.
Per quanto concerne le stelle vediamo che Bellatrix (natura Marte) è giunta alla Luna e Andromeda (M31) culmina. Infine, anche le sorti precisano figure significative rispetto ai luoghi vitali ed ai malefici: la Sorte di Necessità è in quadrato alla Luna; la Sorte di Eros è in quadrato a Venere (signora dell’Ascendente); la Sorte di Malattia è in quadrato a Marte; la Sorte di Base è equidistante a Saturno.
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Rivoluzione solare 1575
Poiché la morte sopraggiunge il 21 settembre del 1576, prendiamo in considerazione la rivoluzione, con gli spazi di perfezione, calcolata per il luogo di nascita, Pavia – lat. 45°11’N; 9°09’E –, del giorno 24 settembre 1575 (giorno 4 ottobre 1575 del calendario gregoriano) alle ore 17:09 di fuso (ore 16:09 di T.U.).
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latitudini | declinazioni | DH | visibilità | |
Sole | – | -04.24 | 5.19 | – |
Luna | +1.83 | +23.78 | 1.53 | – |
Saturno | +1.20 | -21.47 | 0.90 | – |
Giove | +0.47 | +18.71 | 4.01 | –48.27 (v.) |
Marte | +1.20 | +07.16 | 5.97 | -24.65 (v.) |
Venere | -3.11 | -22.62 | 2.75 | -17.40 (v.) |
Mercurio | +1.78 | +04.30 | 5.69 | -17.42 (v.) |
Tyche | – | – | 2.34 | – |
Daimon | – | – | 2.34 | – |
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Nella rivoluzione del 1575 i pianeti sono tutti visibili, sorgono le stelle della Cascata d’acqua, ψ 1, 2, 3 Aqr, e culmina l’ammasso M8, la Laguna (natura Luna/Marte). Il Sole e Mercurio dominano la sesta Casa, sono uniti per declinazione e si presentano nel settimo luogo (alla nascita Mercurio, Venere e Marte dominano la sesta e la settima Casa). Marte è al tramonto, si oppone all’Ascendente ed è in quadrato sovreminente a Saturno. Saturno ha passato il Mediocielo da meno di un’ora, è il divisore del periodo – e contrassegna un momento climacterico -, domina le principali perfezioni del periodo e, per le figure all’afeta, conferma dei pericoli per la vita a causa di malattie.
La Luna in direzione precisa figure aneretiche con il Sole e con Mercurio, mentre, in rivoluzione si presenta sul grado di Marte di nascita, ripropone figure con il Sole e con Mercurio e si applica ad entrambi i malefici. La Luna è calante di luce, è di moto veloce ed è con Aldebaran (natura Marte), si separa dalla declinazione di Venere e dall’esagono di Giove e si applica al trigono del Sole, al quadrato di Marte, all’opposizione di Saturno ed al quadrato di Mercurio.
Nella rivoluzione la Luna è in trigono al Sole e dopo essersi applicata al quadrato di Marte si applica all’opposizione di Saturno ed al quadrato di Mercurio: quanto di nocivo viene indicato dai malefici rispetto all’afeta si esprime rapidamente e senza incontrare impedimenti.
Saturno e Giove [56] dominano la perfezione dell’Anno. Giove si presenta nella perfezione dell’Anno, Saturno si configura per trigono a Giove e alla perfezione, la Luna, Marte e Mercurio vi si configurano. Mercurio e Saturno dominano la perfezione della Luna, Mercurio è in quadrato e Marte è in esagono alla perfezione. Saturno domina le perfezioni del Sole e di Daimon. Saturno culmina nella figura annuale, riceve il quadrato sovreminente di Marte e di Mercurio, è in trigono alle perfezioni dell’Anno e del Mediocielo e domina le perfezioni del Sole e di Daimon. Giove, Marte e Venere dominano la perfezione del Mediocielo, la Luna è in esagono, il Sole si oppone, Daimon è in quadrato e Venere e Giove sono in trigono alla perfezione del Mediocielo.
Rispetto al radix, la Luna si presenta su Marte di nascita; Marte si presenta sul grado del Plenilunio e Mercurio sul grado del Novilunio; Saturno si oppone a Marte e a Saturno di nascita; il nodo lunare sud e Venere sono sui gradi di Tyche di nascita; Giove è in esagono a Daimon ed al Sole di nascita ed è in quadrato a se stesso; sorge in rivoluzione il grado della Sorte di Necessità di nascita, che è prossimo alla Luna di nascita; inoltre, il nodo lunare nord si presenta sulla Sorte di Malattia di nascita.
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Conclusioni
Un esame generale della figura di Gerolamo Cardano può consentire alcune considerazioni importanti sui moti primi. I pianeti, le stelle e le sorti, proseguendo il proprio movimento dopo l’istante della nascita, contrassegnano momenti cruciali della vita. Anche per Cardano, in modo chiaro, la Luna, il Sole, il Mediocielo e l’Ascendente, sono i primi elementi indicativi di momenti cruciali della vita contrassegnati da eventi lieti o nefasti. Riferendoci ai momenti che sono stati approfonditi in questa esposizione, per l’epoca del matrimonio, Giove si unisce alla Luna e Marte sorge all’Ascendente; per l’epoca della condanna e della messa a morte del figlio, Marte giunge alla Luna e Saturno si oppone al Sole e a Daimon; per l’epoca in cui Cardano viene carcerato, Saturno giunge alla Luna e Giove fornisce aiuto e protezione precisando una testimonianza all’Ascendente; per l’epoca della sua morte, il Sole realizza il trigono alla Luna, l’afeta, che ora giunge al quadrato di se stesso.
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[1] S. Balduzzi, Il libro della mia vita, Luni Editrice, Milano 2017;
A. Bellini, Gerolamo Cardano e il suo tempo, a cura di A. Ingegno, Milano 1947;
G. Bezza, G. Cardano Aforismi astrologici, Xenia, Milano 1998;
A. Grafton, Il Signore del tempo, i mondi e le opere di un astrologo del Rinascimento, Laterza, Bari 2002;
O. Pompeo Faracovi, Gli oroscopi di Cristo, Marsilio Editori, Venezia 1999;
O. Pompeo Faracovi, La natività del Salvatore e l’astrologia mondiale, Assoc. Mimesis, Milano 2002;
O. Pompeo Faracovi, Lo specchio alto, Serra Editore, Pisa-Roma 2012.
[2] Moto primo o direzione di un punto della sfera locale – secondo il metodo naturale di Placido Titi basato sui moti veri del sole – è il suo spostamento nel senso del moto diurno verso un secondo punto, rimanendo invariate le sue coordinate celesti dell’istante iniziale. L’arco che il primo punto percorre in gradi equatoriali è l’arco di direzione. Quando il primo punto giunge per direzione al circolo orario del secondo punto, si dice che tra i due punti avviene un incontro di direzione. L’osservazione di questo moto costituisce il primo fondamento dell’arte della previsione astrologica (rif. glossario sito www.cieloeterra.it).
[3] La Sizigia è il novilunio o il plenilunio che precede la nascita ed è come una matrice che influenza i “caratteri fondamentali” di tutte le nascite dei giorni successivi fino al successivo novilunio/plenilunio. Il plenilunio ha una natura lunare, fa parte dell’hairesis notturna e sull’argomento della durata della vita viene osservato preferenzialmente nelle nascite notturne anche nel caso in cui la prima figura nei giorni precedenti la nascita fosse un novilunio.
[4] Luminare del tempo è il Sole in nascita diurna e la Luna in nascita notturna.
[5] La distanza oraria si riferisce alla suddivisione del giorno in 24 ore ed è la misura oraria dell’astro osservato nella sua posizione relativa rispetto alla linea meridiana (asse fondocielo/mediocielo) ed alla linea dell’orizzonte (asse ascendente/discendente). I valori in distanza oraria (DH) indicati nella figura di direzione partono da un valore zero in prossimità del meridiano e determinano i quattro quadranti di sei ore l’uno del cerchio completo, nel seguente modo: dal fondocielo all’ascendente e dal fondocielo al discendente da 0 a 6 ore; dal mediocielo all’ascendente e dal mediocielo al discendente da 0 a 6 ore. Questo significa dire che l’astro situato esattamente sulla cuspide della seconda, dell’undicesima, della nona e della quinta Casa ha un valore di distanza oraria pari a 2 ore (DH 2.00); l’astro situato precisamente sulla cuspide della prima, della dodicesima, dell’ottava e della sesta Casa ha un valore di distanza oraria di 4 ore (DH 4.00), e così via.
[6] In questa colonna viene fornito il dato della visibilità degli astri per il giorno della nascita. Con la sigla v. intendiamo “visibile” o fuori dai raggi del Sole; con la sigla n.v. intendiamo “non visibile” o sotto i raggi (invisibilità e combustione). Con la sigla l.e. indichiamo la “levata eliaca” (che può essere mattutina o vespertina), con t.e. il “tramonto eliaco” (mattutino o vespertino). Con la sigla c. intendiamo la “combustione” del pianeta molto vicino al Sole, entro i tre gradi.
[7] Domicilio: è la prima dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove il pianeta ha più forza, ed indica benefici permanenti. Ciascun pianeta ha un domicilio diurno ed uno notturno, tranne i luminari che hanno un solo domicilio. Saturno ha il proprio domicilio in Capricorno e in Acquario, Giove in Sagittario e in Pesci, Marte in Scorpione e in Ariete, Venere in Bilancia e in Toro, Mercurio in Vergine e in Gemelli, il Sole in Leone, la Luna in Cancro.
[8] L’Esaltazione è la seconda dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove i pianeti mostrano il primo apparire della loro qualità. Gli effetti dell’esaltazioni sono i più repentini ed appariscenti. Saturno ha la propria esaltazione in Bilancia, Giove in Cancro, Marte in Capricorno, Venere in Pesci, Mercurio in Vergine, il Sole in Ariete, la Luna in Toro.
[9] Il confine o termine è la prima delle due dignità minori e consiste nella divisione di ciascun segno zodiacale in cinque settori di ampiezza variabile, ognuno dei quali viene assegnato ad uno dei cinque pianeti, esclusi i due luminari. I sistemi di divisione dei segni in confini riportati nell’astrologia classica sono tre: un sistema caldeo, uno egizio (a cui ci si riferisce nell’articolo) ed uno tolemaico.
[10] Si chiarisce che qui viene presa in considerazione la misura, proposta da Schoch, della quantità dell’arco condotto dallo zenith al nadir e passante per i luoghi dell’astro e del Sole, tale da consentire la prima o ultima visibilità dell’astro ad oriente (levante) o ad occidente (tramonto); per Mercurio tali valori vanno da –13.00 a -9.50 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Venere tali valori vanno da -5.80 a -5.20 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Marte tali valori vanno da -14.50 a -13.20 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Giove tali valori vanno da -9.00 a -7.50 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Saturno tali valori vanno da -13.00 a -10.30 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino). Per valori inferiori (di segno negativo) il pianeta è invisibile o combusto, per valori superiori (di segno negativo) ma vicini a quelli proposti, vi è la condizione di visibilità e di una maggior forza ed operatività.
Arcus visionis: (a.v.) è l’arco di depressione sotto l’orizzonte, o altezza negativa, che il Sole deve avere perché un corpo celeste che sorge o che tramonta prima o dopo il Sole risulti visibile all’occhio umano. Ciascun corpo celeste, sia esso una stella o un pianeta, ha un diverso arcus visionis che dipende dalla sua magnitudine apparente: maggiore è la luminosità del corpo celeste, minore è il suo arcus visionis, ovvero l’astro può essere visibile all’orizzonte anche con un cielo più chiaro. Per un corretto calcolo dell’arcus visionis occorre considerare la differenza in azimut tra il luogo in cui sorge (o tramonta) l’astro e quello in cui sorge (o tramonta) il Sole.
[11] Il ventre indica la quantità e l’incremento dell’evento significato. Nel corpo fisico indica la quantità delle masse corporee e, più in generale, l’alterazione sia in senso fisico che in senso morale. L’essere nel ventre significa l’alterare velocemente le cose e, per i significatori dell’animo (Mercurio e Luna), un modo variegato degli stati d’animo e delle decisioni.
[12] Ricezione: è, in un’applicazione, il riconoscimento di natura da parte degli astri che uniscono le loro luci. Avviene in due modi: quando il pulsans è nelle dignità del receptor (Mercurio in Capricorno che si applica a Saturno in Toro) e quando il receptor è nelle dignità del pulsans (la Luna in Vergine che si applica a Saturno in Toro). Perché la ricezione sia efficace gli astri non devono essere indeboliti dalla combustione, dall’esilio, dalla caduta, dalla retrogradazione.
Ricezione mutua: è una ricezione in cui entrambi gli astri sono l’uno nelle dignità dell’altro. Per esempio la Luna che si congiunge a Venere nel segno del Toro, stando la prima nel domicilio di Venere e la seconda nell’esaltazione della Luna.
[13] Signori della triplicità/trigonocratori: nel giorno/nella notte
Triplicità di fuoco Ariete Leone Sagittario Sole Giove
Triplicità di terra Toro Vergine Capricorno Venere Luna
Triplicità di aria Gemelli Bilancia Acquario Saturno Mercurio
Triplicità di acqua Cancro Scorpione Pesci Venere Marte
Doroteo di Sidone e gli arabi assumevano tre signori del Trigono o trigonocratori: primo trigonocratore, secondo trigonocratore e partecipante; e suddividevano i tempi della vita, del matrimonio e di tutte le questioni, in tre parti. Nell’esperienza fatta finora, con l’intento di cogliere dati essenziali e certi, è pienamente efficace l’osservazione di due soli trigonocratori.
[14] Per questa e per le altre sorti indicate nell’articolo ci riferiamo al sistema di calcolo successivo a quello adottato da Placido Titi e da Adriano Negusanzio. Qualche anno dopo la morte di Placido, nella ristampa della Coelestis Philosophia del 1675, Francesco Brunacci e Francesco Maria Onorati propongono un metodo di calcolo che mantiene la stessa struttura del calcolo del Placido ma viene svolto interamente sull’equatore operando con l’ascensione obliqua dell’oroscopo e con le ascensioni miste (am) dei luminari, ovvero con le aoch nell’emisfero ascendente e con le doch in quello discendente, in modo da ottenere l’ascensione mista della sorte. Sulle argomentazioni teoriche e le modalità del calcolo, si segnala l’articolo pubblicato all’interno del sito www.cieloeterra.it dell’associazione Cielo e Terra “La sorte oraria, il vero oroscopo lunare”, di Marco Fumagalli, che amplia quanto già indicato nell’altro suo articolo “il calcolo delle sorti secondo Placido Titi” (pubblicato su Linguaggio Astrale n. 103 di giugno 1996).
La Sorte di Fortuna, Tyche, in ogni genitura può rappresentare il corpo, la vita, le acquisizioni, le sostanze materiali, la convivenza, il matrimonio e quanto viene condiviso nella vita di coppia. In ambito religioso, sono i beni condivisi nella comunità e la comunione con gli altri. Come la Luna, può esprimere qualcosa riguardo la casa, il domicilio, il luogo in cui si vive.
La Sorte del Genio, Daimon, in ogni genitura può rappresentare l’intelletto, l’animo, il comportamento, i desideri profondi e le istanze interiori che indirizzano le scelte importanti della nostra vita.
[15] La Sorte della Vittoria, Nike (sorte di Giove), è anche un risultato, l’ottenimento dei frutti di un impegno ed un’attività che produce un esito positivo per la persona. È anche “il prevalere sui nemici”.
[16] I nodi sono i due punti nei quali la Luna o un pianeta ha latitudine 0°, ovvero si trova sull’eclittica. Se il pianeta ha latitudine 0° e sta salendo sopra l’eclittica è nel suo nodo ascendente, se sta scendendo sotto l’eclittica è nel suo nodo discendente.
L’orbita della Luna rispetto all’eclittica è come una sinusoide ed i punti in cui interseca l’eclittica sono i due “nodi”, mentre i punti in cui è alla massima distanza dall’eclittica sono chiamati “ventri”, secondo la vecchia idea del drago che è situato in modo tale da avere la testa dove l’orbita della Luna interseca l’eclittica e sale, e la coda dove interseca l’eclittica e scende.
[17] Sirio è “il cuore”, la brillante, della costellazione del Cane. È una stella di natura Giove/Marte e se è unita ai luminari alla nascita indica capacità di leader; quando in direzione giunge ai luminari o ai cardini principali della figura contrassegna i momenti in cui si rivestono incarichi rilevanti o un momento del destino in cui è possibile concretizzare “imprese importanti” con il verificarsi di eventi fuori dall’ordinario. Rientra negli elenchi delle stelle e degli asterismi ritenuti nocivi per la salute e per la vita.
[18] Hairesis – fazione – setta: è la condizione diurna o notturna di un astro, la sua appartenenza alla fazione del giorno o della notte; la concordia tra la fazione dei pianeti dominanti e il tempo della nascita (diurna o notturna) è fondamentale per il giudizio. I pianeti che rispettano la propria hairesis (in genitura diurna i diurni, in genitura notturna i notturni) operano nel modo migliore, secondo natura e giustizia; quelli che non rispettano la propria hairesis operano in modo contrario, con ostacoli e difficoltà. Il rispetto dell’hairesis non indica una maggior forza del pianeta ma un miglior modo di operare. Altre condizioni di rispetto dell’hairesissono per i diurni, essere sopra l’orizzonte, avere luce crescente ed essere in segno maschile, per i notturni essere sotto l’orizzonte, avere luce calante ed essere in segno femminile (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”).
[19] Nelle 24 ore, del giorno, sono tanti i momenti in cui, secondo “cause precedenti”, che riguardano la “formazione di corpo e spirito”, la nascita dei bimbi è possibile. Secondo questa concezione, le fasi di formazione dell’embrione, dal concepimento alla nascita, devono seguire un ritmo armonico, esprimere un’assonanza che consente il compimento della gestazione. A questa concezione risponde la tecnica che è di Tolomeo e del suo tempo. Seguendo questa tecnica, ricercheremo, nel giorno di nascita, quei momenti in cui è possibile nascere. Si tratta di quelle “aperture delle porte” in cui i pianeti formano rapporti di eguaglianza numerica in virtù dei loro moti, isaritmie (che devono essere considerate secondo il moto orario), rispetto al sorgere o al culminare. Tali momenti possono essere pochi o tanti, ma la nostra scelta deve riguardare, con poche eccezioni, solo quei rapporti che si creano tra quel pianeta, che ha un chiaro dominio al tempo della sizigia e che troviamo riconfermato, per diritti, forza, operatività, concordia di hairesis, nel tema di nascita.
[20] La Sorte del Fondamento, Basis, è la sorte che, secondo la tradizione, esprime il fondamento, l’origine, il legame tra corpo e anima. Indica qualcosa riguardo ciò che può costituire il baricentro personale, che può rappresentare, una volta compreso, il punto fermo, il punto di equilibrio. La “Sorte di Base”, o“Sorte del Fondamento” o “Sorte della Durata”, indica il fondamento e la durata nel nostro mondo. Il Signore della sorte di Base è, in un certo qual modo, da intendere come il Signore del Destino.
[21] Orientale: (emisfero orientale) è, dei due emisferi nei quali viene divisa la sfera locale dal meridiano, quello che comprende il punto Est; (pianeta orientale rispetto alla genitura) è il pianeta situato nell’emisfero orientale; (pianeta orientale rispetto al Sole). Orientalità relativa: è così chiamata la condizione del pianeta che, al sorgere del Sole, si trova fuori dai raggi solari entro lo spazio del 1° quadrante (tra oroscopo e mediocielo), ovvero non oltre la distanza di 6 ore temporali dal Sole in senso orario.
[22] Le principali fasi dell’epiciclo sono come degli aspetti considerati rispetto al Sole. Quindi, il pianeta che esce dai raggi del Sole e fa la levata eliaca, che è nella sua prima stazione, che è nella seconda stazione o al tramonto eliaco crea un “rapporto”con il Sole che Tolemeo, e tutti i principali autori classici, assimila alla configurazione.
Delle stazioni dei pianeti, diciamo che la Stazione mattutina è la stazione di un pianeta orientale rispetto al Sole, che lo precede nel moto diurno sorgendo prima dell’alba, e si trova sopra l’orizzonte quando il Sole sorge; è la prima stazione dei pianeti superiori, e la seconda stazione degli inferiori. La Stazione vespertina è la stazione di un pianeta occidentale rispetto al Sole, che lo segue nel moto diurno tramontando dopo il Sole, e si trova sopra l’orizzonte quando il Sole tramonta; è la seconda stazione dei pianeti superiori, e la prima stazione degli inferiori.
[23] La condizione dei sette giorni si collega simbolicamente al variare delle fasi tra la Luna ed il Sole, dove i sette giorni rappresentano i momenti di mutamento ed alterativi. Dopo circa sette giorni dall’unione Sole/Luna si realizza la prima quadratura, poi, con una cadenza di sette giorni, il plenilunio, la seconda quadratura e la successiva unione Sole/Luna. Secondo questa idea, se entro lo spazio dei sette giorni il pianeta combusto non era combusto o non lo sarà, il pianeta è in una “dinamica” di moto e di luce che non consente di considerarlo combusto a tutti gli effetti.
Un discorso ulteriore deve essere fatto per Mercurio che nella maggior parte del tempo è invisibile. Per questo motivo tutti gli astrologi considerano la combustione di Mercurio diversa da quella di ogni altro pianeta. Se non facessimo così limiteremmo in modo indebito la possibilità che vengano indicate ed espresse, ad esempio, le occupazioni indicate da Mercurio: amministratori, scrittori, uomini di scienza, e così via.
Inoltre, per Mercurio e Venere, pianeti che non si allontanano tanto dal Sole da poter cambiare emisfero nel giorno e nella notte, vi è una considerazione di una “convenienza” di hairesis secondo cui, sappiamo che Mercurio mattutino è rispondente all’hairesis in nascita diurna, Mercurio vespertino in nascita notturna.
Infine, quale retaggio di un’astronomia arcaica, per quanto concerne l’apparire dalla luce del Sole, gli astrologi concordano nel limitare a 30° di distanza tra il centro del Sole a l’astro che ha compiuto la sua apparizione (emersione dai raggi). Quali considerazioni vicine al concetto di “vis luminis”, sul sorgere e tramontare eliaco, si riteneva che “il Sole copre tutto un segno con la sua luce” (Autolico, Arato, terzo secolo a.C.). Nella realtà del fenomeno astronomico sappiamo che questa quantità varia a seconda della luce del pianeta e a tante altre condizioni.
[24] Peregrino: è il pianeta privo di dignità e in condizione di debolezza.
[24] In una coppia di pianeti è sovreminente, per il moto orario diurno, quello tra i due che è sorto prima, che risulta destro, più orientale. Tale condizione è massimamente operativa nella figura di quadrato ma si osserva nei vari aspetti ed anche nella congiunzione tra pianeti. Tale efficacia è integra sempre che il pianeta “destro” sia sopra l’orizzonte o, quantomeno, non si sia ancora separato dal cardine dell’ascendente o del discendente.
[26] La Sorte di Malattia, o del pericolo, indica situazioni che possono costituire un pericolo più o meno grave; in dati casi indica l’occasione violenta, la malattia inseparabile.
[27] La Sorte delle Attività, significa riguardo la qualità e le caratteristiche delle azioni e delle attività. Si osserva il dominatore della Sorte delle Attività per integrare le informazioni, date dai pianeti dominatori dell’agire, sulle azioni e le attività del soggetto ed i relativi momenti significativi.
[28] La Sorte delle Nozze, per l’uomo e per la donna, esprime la natura e le caratteristiche della relazione. In tema femminile, indica il marito e le questioni che riguardano il marito e le relazioni. Più in generale sono anche le unioni e le collaborazioni nella vita e nel lavoro.
[29] La Sorte dell’Insidia si trae dal Sole a Marte e il suo calcolo muta tra il giorno e la notte. Indica le insidie, i pericoli e i raggiri. Può rappresentare la sottovalutazione delle situazioni e dei pericoli che espongono alla sciagura.
[30] La Sorte dei Figli si trae dal rapporto tra Giove e Saturno rispetto all’Ascendente, sia in nascita diurna che in nascita notturna. Indica i figli e, per la condizione del dominatore della sorte, il carattere e le questioni che riguardano i figli. La Sorte dei Figli ed il suo signore, a seconda di come si presentano nella rivoluzione solare, esprimono qualcosa sulla procreazione e le questioni concernenti i figli.
[31] Spica, natura Venere/Mercurio,è la brillante della Vergine ed è chiamata “colui che nulla porta”, poiché significa l’uomo che non porta armi. Per Tolomeo è “la stella nella mano sinistra, chiamata Spica”. È presente nell’elenco delle stelle che recano soccorso; se sorge o culmina inclina alla vita religiosa.
[32] Nel capitolo in cui si parla delle stelle che producono infermità, ad un certo punto, vi sono delle precisazioni interessanti che riguardano la possibilità che determinate stelle o pianeti, presenti in dati luoghi, possano recare soccorso per l’apparizione divina o tramite sogni: “In particolare, alcuni segni e stelle inerranti, ove si trovino nel grado del luogo degli dei (nella nona Casa) o in quello dell’angolo sotterraneo (nella quarta Casa) o ancora quando sorgono all’oroscopo (all’Ascendente), concedono a chi nasce grandi soccorsi per l’apparizione divina o tramite sogni.” (…) “Nei luoghi che abbiamo menzionato anche ciascun pianeta, segnatamente quelli che sono volti al ben fare, secondo la propria natura e virtù suscitano apparizioni e soccorsi.”
[33] le stelle dell’Urna dell’Acquario (ψ1-2-3 Aquarii: lo scroscio d’acqua) se sono unite con i significatori dell’animo – Luna e Mercurio – o con il Sole o con il dominatore dell’animo, connotano personalità dalla grande sensibilità e con un particolare ingegno.
[34] Cardano non considerò mai innaturale il praticare sia l’astrologia, quantitativa e soggetta a regole ben definite, sia forme di divinazione meno precise e che lasciavano più spazio all’interpretazione: per lui era anzi una cosa naturale. Ai suoi tempi, come era avvenuto per secoli, chi si sentiva troppo debilitato per condurre la sua vita normale poteva consultare un medico, un astrologo o un esorcista. E la maggior parte dei pazienti credeva, in qualche misura, nella competenza della maggior parte dei guaritori e di coloro che fornivano consulti in materia e sceglieva l’uno anziché l’altro in base a motivazioni tutt’altro che chiare.
[35] La Sorte di Eros, Sorte di Venere, esprime il personale modo di vivere l’amore, i desideri, le brame; insieme a Basis, riguardo il temperamento ed il fisico, esprime la qualità della vitalità e del vigore fisico.
[36] La Sorte della Necessità, Ananke, può esprimere le difficoltà che si possono presentare nei legami e nella vita in generale, il destino; in dati casi gli accidenti violenti. In questa Sizigia, la Sorte della Malattia e la Sorte della Necessità unite alla Luna, in dodicesima Casa, prefigurano dipendenze, infermità, malattie.
[37] Il Sole essendo al sorgere, al grado levante, mattutini sono gli astri nel I e III quadrante, vespertini nel II e IV. Si veda il commento a Tolemeo di ´Alī ibn Ridwān, pag. 868 di “Arcana Mundi”, Giuseppe Bezza, 1995. Si pone il Sole all’oroscopo e la sua ascensione obliqua sarà l’ascensione obliqua dell’asse orizzontale; ad essa sottrarremo 90° per ottenere l’ascensione retta dell’asse verticale. Quindi, sistemeremo i pianeti nei quattro quadranti così determinati secondo le loro ascensioni oblique o discensioni oblique.
[38] Il movimento di direzione primaria rappresenta una rotazione della volta celeste, della sfera locale che, partendo dalla posizione iniziale all’istante della nascita, si muove secondo il moto diurno.
[39] La direzione nel mondo è quando un astro si muove nel suo moto diurno, però, muovendosi nel suo moto diurno resta fermo nel suo grado zodiacale, allora la sua virtù rimane impressa in questo grado zodiacale.
La direzione nello zodiaco è quando un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo e tutti i gradi dello zodiaco salgono a lui. Allora, dire che un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo, ad esempio in decima Casa, è dire che la sua virtù nel mondo permane e non si muove, e tutti i gradi dello zodiaco salgono indicando i cambiamenti e il mutare delle cose.
[40] La Sorte della Madre indica la madre e, per la condizione del dominatore della sorte, le questioni che riguardano la madre: solitamente precisa delle figure nei momenti significativi per la madre.
[41] La Sorte dell’Audacia, Tolma, reca in sé il significato dell’audacia, della macchinazione, della violenza.
[42] Antares, il cuore dello Scorpione, per la natura Marte mista a Giove Esichio la chiama “tiranno”. Se alla nascita sorge o culmina dà onori ed elevazione quando è commista a pianeti benevoli, si comporta all’opposto, se è commista ai malevoli. Quando in direzione giunge al Mediocielo è indicativa di “grandi onori” e di “grande elevazione”. Quando giunge ai luminari, e la genitura è illustre, può consentire la realizzazione di imprese fuori dall’ordinario. Nel nostro esempio, Antares diretta giunge alla Luna.
[43] Signore dei Confini o Divisore di un significatore, per un dato periodo di tempo, è il pianeta che domina i confini del grado eclittico in cui giunge la direzione nello zodiaco del significatore stesso. Il divisore assume un dominio sul significatore per tutto il periodo durante il quale la direzione rimane entro i suoi confini, e condivide questo dominio con il suddivisore. Suddivisore di un significatore per un dato periodo di tempo, è il pianeta che ha ricevuto per ultimo la direzione del significatore, nello zodiaco o nel mondo. Il Suddivisore assume un dominio sul significatore e lo mantiene finché quest’ultimo compie una direzione ad un diverso pianeta (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it).
[44] Un’importanza capitale, nella previsione degli eventi futuri, è accordata alle rivoluzioni degli anni. La procedura consiste nel determinare una figura del cielo al momento in cui il Sole ritorna al medesimo minuto zodiacale in cui si trovava alla nascita. Essa era associata ad una progressione regolare e costante del moto diurno mediante la quale venivano stabiliti i luoghi annui dei significatori (l’alinthye dall‘arabo ‘intiha’, termine o compimento, la teléiosis degli astrologi bizantini, la perfectio degli astrologi medievali, la profectio degli astrologi tardo-medievali e rinascimentali). Ad entrambe si riferisce Tolemeo: alla perfectio, quando parla dei luoghi annui e mensili; alla rivoluzione annua quando parla degli “ingressi”.
Profezione o perfezione di un punto della sfera locale è il suo spostamento, nel senso del moto diurno, attraverso i circoli orari delle 12 case, in modo tale che in 1 anno percorra lo spazio di una casa, e dopo 12 anni ritorni al punto iniziale. Il segno nel quale cade la perfezione prende il nome di “segno di perfezione” e, nel caso che il punto “proferito” sia l’oroscopo (l’ascendente), è detto segno dell’anno (spiegazione contenuta nel glossario del sito cieloeterra.it). Per il calcolo si veda l’articolo di Giuseppe Bezza “La profezione. Come si calcola, come si interpreta.”, pubblicato su Linguaggio Astrale 104, settembre 1996. Si intende dire che può proporsi un giudizio compiuto con le tecniche esposte. Altre osservazioni: esame delle principali sorti caldee, della natura delle stelle fisse, dei cronocratori (signori dei confini o divisori), integrano ed arricchiscono le informazioni complessive, che non costituiscono l’oggetto di questo lavoro e consentono di qualificare meglio periodi della vita favorevoli o “critici”e la natura degli eventi.
[45] Regolo ha natura Marte/Giove. Il nome Regulus appare solo nella prima metà del XVI secolo e traduce il greco Basiliskos, il piccolo re (termine di origini sumeriche e babilonesi). Secondo i Caldei è la stella che ha il comando sui cieli. Se è unita al significatore dell’animo o al signore del grado levante significa un’indole generosa, nobile, solenne, se sorge o culmina col Sole, Giove, la Luna è segno di una dignità futura. Se è unita alla Luna e Giove è potente, anche il figlio del contadino avrà una dignità. Secondo Cardano il suo influsso agisce maggiormente sull’animo che sulla fortuna.
[46] Quando la perfezione (o profezione) giunge al segno del Cancro o del Leone, si prende come signore dello spazio di perfezione, rispettivamente, il divisore (o confine) della Luna o del Sole di questo periodo. Nel 1523 la Luna giunge a 19° Ariete, nei confini di Mercurio secondo gli egizi; il Sole giunge a 14° Scorpione, nei confini di Mercurio secondo gli egizi; pertanto, il signore della perfezione del Sole è Mercurio (Cancro e Leone).
[47] Certifica la circostanza che nel periodo di questa rivoluzione il padre muore il fatto che vi sono ora direzioni mortifere per il padre e che in rivoluzione Marte sia in quadrato sovreminente a Giove e a Saturno.
[48] Nel 1531 il Sole giunge a 23° Scorpione, nei confini di Giove secondo gli egizi; pertanto, i signori della perfezione del Mediocielo sono Giove (Leone) e Mercurio (Vergine).
[49] Le costellazioni dei Gemelli, in particolare per le stelle Castore e Polluce, e del Sagittario, sono definite “armate e umane”. Castore (natura Mercurio/Marte) e Polluce, (natura Marte), data la natura Marte, concorrono nell’indicare eventi traumatici, un’offesa al corpo, pericolo per la vita. Non è casuale che in questa rivoluzione queste stelle siano con la Sorte dei Figli, posta in Cancro, e con il suo signore, la Luna.
[50] Altair è “il cuore”, la brillante, della costellazione dell’Aquila. È una stella di natura Giove/Marte e se alla nascita è unita ai luminari o sorge, indica capacità di leader; quando in rivoluzione giunge ai luminari o ai cardini principali della figura e le figure di direzione primaria del periodo sono congruenti, contrassegna i momenti in cui è possibile concretizzare “obiettivi importanti” e il verificarsi di eventi fuori dall’ordinario.
Il nome della stella più brillante della costellazione, Altair, viene dall’arabo al-nasr al-ta’ir, che significa «aquila che vola» o «rapace». Tolomeo la chiamò Aquila, con lo stesso nome della costellazione. Lo studioso tedesco Paul Kunitzsch nota che i Babilonesi e i Sumeri si riferivano ad Altair come alla stella aquila. Le stelle vicine ad Altair, Beta e Gamma dell’Aquila formano le ali spiegate dell’uccello. Queste due stelle hanno nomi propri, Alshain e Tarazed, che vengono da una traduzione persiana di una vecchia parola araba che significa «l’equilibrio».
[51] ν1,2 Sagittarii: “delle stelle della costellazione del Sagittario quelle sulla punta della freccia hanno natura di Marte e del Sole; quelle intorno all’arco e all’impugnatura convengono alla qualità delle stelle di Giove e di Marte. La condensazione posta sul volto (ν1,2 Sagittarii) conviene con la qualità del Sole e della stella di Marte, quelle poste sulle ali e sulla groppa hanno la qualità della stella di Giove e, in parte, di Mercurio; quelle nei piedi si accordano alla qualità delle stelle di Giove e di saturno; infine il quadrangolo posto sulla coda si conforma alla qualità delle stelle di Venere e, in parte, di Saturno.”
[52] (…) “doveva essere il 1540, credo, mentre camminavo per il corso di Porta Orientale a Milano, per caso mi venne in mente di attraversare la strada e proseguire sull’altro lato. E proprio allora, dal lato dove camminavo prima, cadde dal cornicione di una casa una tal massa di calcinacci che sarebbe bastata a ridurre a una polpetta. La scampai per Grazia di Dio.
Poco dopo, sempre da quelle parti, me ne andavo sulla mula dietro un carro. Avevo fretta, volevo superare il carro, che era lento; ma pensai: “E se quel trabiccolo si ribaltasse?”. Mi tenni in coda, e quello si ribaltò davvero davanti a me; se mi fosse caduto addosso avrei potuto farmi male seriamente.”
(…) “Che dire di quella volta, nel 1541, che corsi il rischio di ammalarmi di peste? In rappresentanza del collegio dei medici, avevo retto il baldacchino all’entrata dell’imperatore a Milano. Un gentiluomo genovese del seguito imperiale, che si chiamava Colonnello dell’Isola, quando seppe chi ero, mi venne a chiedere di levargli di torno un suo servitore, spacciandolo per morto. Però era ancora vivo, benché gravemente malato, e da parte mia non ero disposto a prendere misure men che legali; così m’incaricai di curarlo. Poi scoprii che pochi giorni prima il disgraziato, di ritorno da un viaggio in Svizzera, aveva dormito in un letto d’albergo in mezzo a due tizi che, al mattino, si era trovati accanto morti di peste durante la notte. Diagnosi e prognosi erano scontate. Eppure l’appestato, con l’aiuto di Dio e delle mie cure paterne, ne uscì vivo.” (da S. Balduzzi, Il libro della mia vita, Luni Editrice, Milano 2017)
[53] Il dominio dei pianeti malefici contrassegna periodi critici che vengono resi più pericolosi quando dal confine di un malefico si passa al confine di un altro malefico. Sono ritenuti nocivi e ne viene rafforzato il significato e la gravità della crisi quando a questo passaggio si unisce il cambiamento di segno e si realizza un salto, un “exalma”.
[54] (…) “Una volta, nel 1546, mi avvenne un fatto che ha del prodigio. Il giorno prima un cane mi aveva dato un piccolo morso senza lacerare la pelle. Si era accostato furtivo e senza abbaiare; perciò avevo sospettato che avesse la rabbia, e gli avevo fatto portare acqua (cui non aveva badato) e un pezzetto di carne (che aveva ingoiato in un boccone). Il giorno dopo, me ne venivo bel bello sulla mula; era l’allegra festa della Croce, in aprile, e la via era ornata ai due lati di cespi e di alberelli verdeggianti. A un tratto mi vedo correre incontro un gran cagnone, che sembra avercela con me. “Un cane ieri, un altro cane oggi” penso io. (…) La bestia viene dritta su di me, e fa un balzo tremendo per saltarmi alla gola. La mia mula è di zampa corta, io abbasso istintivamente la testa sul suo collo, e quella belva vola sopra di me senza nemmeno toccarmi: la sento che sbatte a vuoto i denti, come se azzannasse l’aria.” (…) (da S. Balduzzi, Il libro della mia vita, Luni Editrice, Milano 2017)
[55] Nell’accezione primaria per afeta si intende il “luogo da cui si parte”, il “luogo” che è liberato per andare da qualche parte (dal greco “aphiemi” partire da). Nel concetto di afeta è insito un movimento; la vita stessa è un movimento e la fine della vita è rappresentata da qualcosa che mette fine a questo movimento. Tecnicamente, rispetto all’afeta vi è un pianeta o un luogo “anereta” che per la sua natura contraria contraddice, spezza, toglie la vita.
Nella dottrina della durata della vita anereta è il pianeta ‘uccisore’ che, unendosi (precisando un aspetto) per direzione all’afeta, determina la fine della vita. Di norma l’anereta è o Marte o Saturno, ma talvolta anche il Sole può assumere virtù aneretica. La direzione aneretica può avvenire per corpo, per raggio, per declinazione, nello zodiaco o nel mondo.
[56] Nel 1575 la Luna giunge a 26° Gemelli, nei confini di Saturno secondo gli egizi; il Sole giunge a 12° Capricorno, nei confini di Giove secondo gli egizi; pertanto, i signori della perfezione dell’Anno sono Saturno (Cancro) e Giove (Leone).